Lavagna tattica: Grifo, si può dare di più

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Lavagna tattica: Grifo, si può dare di più. Il Perugia a Imola vince ma non convince. Vanbaleghem inadatto come mezzala 

Lavagna tattica: Grifo, si può dare di più. Il Perugia a Imola vince ma non convince. Vanbaleghem inadatto come mezzala

 

Commentando la partita della nazionale contro l’Irlanda del Nord si può dire che l’Italia ha concesso occasioni agli avversari a causa della malattia calcistica del momento: la costruzione dal basso.

Donnarumma, infatti, è colpevole di aver messo in condizione i compagni di sbagliare, di fare figuracce e di rischiare di subire gol. Il commento di mister Mancini è stato quello che qualche volta si può buttare il pallone: condivisibile, magari se non si vinceva i commenti potevano essere diversi e di altro tenore.

Paradossalmente l’Imolese è stata più brava nel costruire dal basso, mettendo spesso fuori giri i giocatori del Perugia, anche perché il modulo di gioco dei grifoni 1-4-3-2-1 prevede una densità maggiore in mezzo al campo e una minore presenza sugli esterni ove si arriva tramite le scalate e spesso in ritardo rispetto al giro palla degli avversari.

Quindi una buona organizzazione dell’Imolese, specialmente in difesa, ma una pochezza tecnica disarmante: Minelli anche ieri è stato spettatore alla gara non pagante.

Nonostante questo non si può dire che il Perugia abbia ben giocato.

Anzi, esattamente il contrario, con una manovra asfittica, causa una carenza tecnica dei centrocampisti (a parte Burrai che non viene messo in condizione di giocare), evidente e palese.

Ma se Kouan compensa ai suoi limiti tecnico/tattici con una determinazione e una corsa fuori dal comune, lo stesso non si può dire per Vanbaleghem, che stranamente Caserta continua a far giocare mezzala, assolutamente inadeguato per corsa e capacità di palleggio (anche ieri il peggiore dei grifoni con una miriade di errori di misura).

Quindi se da un lato il centrocampo, ossia il reparto che deve fare gioco, può essere il reparto “meno forte” della squadra, dall’altro si deve dire che a livello di gioco si deve fare decisamente di più: si può vincere anche giocando meglio di come si è giocato ieri.

E’ evidente che le modeste qualità degli avversari e le dimensioni dei campi da gioco non aiutano (in trasferta ovviamente) a vedere del bel calcio, ma si può e si deve fare di più, in quanto il gap tecnico era palesemente diverso.

E’ stato il solito errore individuale (molto in voga in terza serie) a decidere le sorti della gara, anche grazie ad un pressing feroce di Elia, nettamente il migliore in campo, che nel primo tempo è stato l’unico ad accendere la luce della gara, con la sua velocità e la sua capacità di saltare regolarmente l’avversario.

Si prospetta davvero un bel futuro per questo ragazzo, che sembra anche umile e voglioso di migliorare e di imparare.

Per il resto c’è poco da aggiungere, se non la solita solidità difensiva e le prove modeste di Murano e Minesso. Diventa fondamentale il recupero totale di Melchiorri e Falzerano anche il previsione delle prossime gare, ancora ravvicinate ed in trasferta.

La buona notizia sono ovviamente i 3 punti, fondamentali per mettere pressione al Padova, e il recupero di gran parte della rosa, a parte Sgarbi.

Evitando le solite frasi fatte, c’è poco da fare i calcoli: bisogna cercare di vincerle tutte, magari giocando meglio di come si è giocato ieri, in quanto anche la qualità degli avversari sarà diversa e quindi servirà un Grifo diverso.

Fabio Orlandi