“Non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace”

642
 

“Non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace”. Questo antico detto può riassumere in maniera concreta la vittoriosa gara di Imola del Perugia. Un Grifo assolutamente non bello sul piano estetico, anzi, piuttosto brutto e sciupone, che però porta via i tre punti dal “Galli” grazie ad un regalone della difesa di casa sul finire del primo tempo, concretizzato in gol dal solito diavoletto biancorosso Elia. E vincere è quello che conta e che piace ai tifosi, molto più dell’estetica, in questo momento cruciale del campionato.

Poco importa sul piano della classifica che il Perugia abbia palesato le solite difficoltà a far gol e, in questo caso, a chiudere la gara, tipiche del rendimento esterno della squadra di mister Caserta e poco importa che queste difficoltà si siano ripetute contro una delle formazioni tecnicamente più modeste del girone. Quello che conta è, a parità di partite giocate, di aver ridotto a quattro punti il distacco dal Padova e aver scavalcato di una lunghezza, al secondo posto, il Sud Tirol, in attesa che le loro gare casalinghe odierne contro le cenerentole della classifica, il Ravenna per il Padova e l’Arezzo per il Sudtirol, insieme al recupero di martedì a Fermo dei grifoni, stabiliscano finalmente la reale classifica a cinque gare dalla fine.

E’ indubbio, però, che la prestazione offerta dai grifoni sul campo situato all’interno dello storico autodromo di Imola preoccupi un po’ in ottica futura, visto che quella con l’Imolese, la prima di tre trasferte consecutive e decisive, da disputarsi tutte in questa settimana di passione in tutti i sensi, era quella con la formazione più modesta, mentre il grado di difficoltà salirà già da martedì a Fermo, contro un avversario che ieri ha battuto il Modena, quarta forza del torneo, per impennarsi ancora di più sabato a Verona, quando il Perugia renderà visita ad una Virtus Vecomp Verona in piena lotta per un posto nei playoff.

Le note positive della gara di Imola vengono ancora dalla coppia centrale difensiva Angella-Monaco, perfetti nel controllo delle sporadiche azioni offensive dei padroni di casa, che hanno permesso a Minelli di trascorrere anche il secondo pomeriggio da titolare da spettatore non pagante. Molto buona anche la gara di Kouan, l’unico centrocampista in palla della formazione biancorossa, l’unico che sembra avere, in questo momento, il cambio di ritmo, l’unico in grado di “mordere” gli avversari, mentre continua a deludere Burrai con Van Baleghem e il subentrato Sounas rimasti leggermente al di sotto della sufficienza.

Note negative invece per gli attaccanti, Elia escluso, ancora una volta decisivo con la sua velocità e la sua abilità nel saltare l’uomo, abbinata stavolta anche alla sagacia nel saper approfittare dell’errore di Boccardi in occasione del gol, oltre ad essere stato l’uomo più pericoloso, sfiorando il gol in un altro paio di circostanze. Purtroppo vicino a lui c’è stato il deserto con Minesso non pervenuto e con Melchiorri, subentrato nel corso della ripresa all’impalpabile Murano, apparso ancora una volta lontano dalla migliore condizione e che ha sciupato una facile occasione per chiudere la gara.

Insomma il solito Perugia formato trasferta di questo girone di ritorno, ma anche all’andata non è che fosse andata molto meglio, lontano parente di quel rullo compressore che guida largamente la classifica delle gare casalinghe e che, quando va bene e riesce a sfruttare l’occasione, come ieri a Imola o come successo a Pesaro un mese e mezzo fa, vince di misura, non senza qualche apprensione finale, quando va meno bene butta via punti preziosi, come accaduto con i pareggi di Cesena e Fano e quando va male, come a Padova o a Gubbio, torna a casa a mani vuote.

E allora, prendiamoci sì questi tre punti preziosissimi ma nelle prossime due trasferte, quella di Fermo e quella di Verona, il Perugia deve assolutamente cambiare marcia e somigliare al Perugia formato interno. La gara della vigilia di Pasqua a Verona non sarà una passeggiata perchè la squadra di mister Gigi Fresco, sa benissimo come imbrigliare le formazioni avversarie, non a caso è la squadra, nel momento in cui scriviamo, più pareggiona di tutti e tre i gironi della C, insieme alla Vibonese, con ben sedici gare terminate in parità e già all’andata al “Curi” ce ne rendemmo conto, con un due a due strappato con i denti dal Grifo grazie a due gol negli ultimi dieci minuti.

Ma prima della gara di Verona c’è l’imminente recupero di martedì a Fermo, anche questo assolutamente da vincere, contro una Fermana che ieri ha praticamente raggiunto la salvezza battendo il Modena con una rete del solito “peperino” Neglia nei minuti di recupero. Chi pensasse, però, che la salvezza raggiunta anticipatamente dai marchigiani possa rendere più facile per i grifoni la gara del “Recchioni” si sbaglia di grosso per i tre motivi che andiamo ad elencare.

Il primo è che la Fermana non perde sul proprio campo dal mese di Novembre e con l’arrivo di Giovanni Cornacchini in panchina ai primi di Dicembre, non ha più perso in casa e, sapendo bene quanto tenga a queste cose l’ex grifone, siamo certi che vorrà mantenere la sua personale imbattibilità casalinga fino alla fine del torneo. Il secondo motivo è che la Fermana, a questo punto, potrebbe provare ad inserirsi nella lotta per il decimo o, se dovesse valere, anche per l’undicesimo posto, per cercare di entrare nei playoff, posizioni al momento distanti entrambe cinque punti.

Il terzo motivo, ma non ultimo per importanza, è lo spirito di rivalsa dell’ambiente fermano nei confronti del Perugia a causa delle dichiarazioni rilasciate a caldo, nel pomeriggio del rinvio, dal Direttore Generale Comotto, che accusò apertamente la Fermana di non aver fatto assolutamente niente per togliere la neve dal campo (tra l’altro se lo avessero fatto, ma, come dichiarato dal Sindaco di Fermo, non fu possibile perchè i mezzi erano impegnati per liberare le strade, il Perugia avrebbe trovato certamente difficoltà enormi a fare la partita in un campo ghiacciato e irregolare).

Ecco perchè per poter vincere la gara di Fermo ci vorrà un Perugia molto più tonico e brillante di quello che ieri ha conquistato i tre punti a Imola limitandosi a svolgere il compitino.

Danilo Tedeschini