L’Avvocato dà i voti al Perugia

1068
 

CASERTA – 10

É facile dargli il massimo dei voti, nonostante alcuni errori.

Essì, perché qualche svarione l’ha commesso pure lui durante la stagione: tra moduli/formazioni apparentemente inspiegabili e sostituzioni altrettanto sconcertanti, con partite, sulla carta abbastanza facili,“arocciate” malamente.

Ma, come ho detto in tempi non dubbi, tempi in cui il Grifo era a 7 punti dalla vetta e sembrava condannato – se andava bene – ai preliminari dei playoff, Caserta è stato in ogni caso la nostra fortuna.

E oggi sono ancor di più convinto che se il Padova, con quell’organico, avesse avuto Caserta in panchina, sarebbe stato in B da almeno un mese.

Il Mister ad agosto 2020, infatti, ha preso le macerie di una stagione dissennata: un incubo diventato realtà quel maledetto 14 agosto.

Con uno spogliatoio spaccato, un gruppo di giocatori demotivati e delusi che avrebbero potuto “rovinare” anche i nuovi arrivi, pregiudicando anche questa stagione, con, oltretutto, una partenza in C tristemente simile a com’era finita la B.

Tutto ciò avrebbe schiantato chiunque.

Ed invece Fabio Caserta – calabrese, figlio di una terra bellissima, quanto aspra e difficile – non si è perso d’animo.

Ha fatto vedere cosa significa – ancor prima di essere un allenatore – essereun Uomo, avere la schiena dritta, metterci sempre e comunque la faccia.

Dalle macerie di una stagione disastrosa ha creato uno Spogliatoio, un Gruppo, una Squadra ed ha raccolto il meritato premio riportandoci in B al primo tentativo.

SQUADRA – 10

Ai ragazzi è ancor più facile dare il massimo, di quanto lo sia stato per il Mister.

Anche nelle gare peggiori di questa stagione, dopo partite perse o pareggiate inspiegabilmente, con prestazioni deludenti, nessuno ha mai potuto dire che i ragazzi non ci abbiano messo l’anima.

Ed è questo che noi tifosi, in definitiva, abbiamo sempre chiesto ai Grifoni.

Non di vincere sempre: nello sport non si può pretendere e noi tifosi biancorossi sappiamo che il nostro destino è quello di “tribb’la’ ”.

Ma si può e deve pretendere da chi veste in nostri gloriosi colori di metterci sempre il cuore.

Cosa che questo Gruppo ha sempre fatto, anche nelle gare peggiori.

E quando il crollo del Padova ci ha dato l’opportunità di approfittarne, la squadra non si è tirata indietro, ha colto l’occasione e ci ha regalato la B, con un’imperiosa cavalcata di ben 7 vittorie consecutive.

Non me ne vogliano i ragazzi, ma tra tutti i Grifoni voglio fare un nome: Marco Moscati.

Tanti altri suoi compagni hanno sicuramente più meriti di lui nella promozione e “Marchino” quest’anno non è stato protagonista, come lo fu nel 2014.

Ma lui è la continuità di un sogno: l’unico che potremo ricordare ai nostri figli presente in campo con la maglia del Grifo il 4 maggio 2014, come il 2 maggio 2021.

TIFOSI – 10

É dovuto e meritato il voto massimo anche ad una tifoseria che nella stagione più difficile dell’intera storia del Grifo, con i tifosi“espulsi” dalla propria casa dal maledetto Covid, privati del piacere di sostenere i propri beniamini durante la partita e prostrati da un’infamante retrocessione, ha continuato a sostenere incessantemente i Grifoni.

Una tifoseria anche frustrata nel vedere che per la prima volta da tempo il Curi era tornato ad essere la roccaforte inviolabile che tutti ricordavamo, proprio nell’anno degli stadi vuoti.

Eppure mai è mancato il caloroso sostegno al Grifo.

La squadra non è mai stata lasciata sola.

E quindi questa promozione è anche merito degli stupendi tifosi biancorossi.

UMBRIA – 10

Al netto della rivalità e degli sfottò, è innegabile che in una categoria dura come la C, in tre gironi con squadre blasonate e di “potere”, vedere che su tre società promosse direttamente in B due sono umbre, sia un grandissimo risultato e motivo d’orgoglio per una regione piccola come la nostra.

Per questo godiamocela un po’ anche come Umbri, prima di ritornare agli sfottò ed alla rivalità.

SANTOPADRE – 6

Ora mi aspetto la levata di scudi di quelli del“comprelo tu ‘l Perugia”e “tiene i conti a posto”.

La risicata sufficienza, invece, non è un disconoscimento dei meriti del Presidente, ma semplicemente la media tra il “2” dell’anno scorso e il “10” che anche lui avrebbe meritato quest’anno.

Sì, perché, non si può dare un voto alla stagione appena conclusa, dimenticandosi del perché eravamo in C.

Non si può dimenticare la disastrosa gestione della stagione scorsa, le conferenze stampa senza domande, i proclami, ecc., ecc.

É vero ed incontestabile (ed il risultato lo certifica) che quest’anno il Presidente abbia lavorato in maniera splendida e sia il primo a potersi fregiare del merito di essere tornati in B, sia per le ottime scelte fatte, sia per il grande sforzo economico profuso, avendo perso incassi e sponsor.

Ed anche per aver optato (finalmente) per un profilo basso, facendo parlare per lui solo il lavoro ed i risultati.

Il fatto che dopo un anno di silenzio il Presidente sia tornato a parlare per dedicare la promozione alla città è il coronamento della sua stagione perfetta anche sotto il profilo delle pubbliche relazioni.

In questa stagione, quindi, si meriterebbe anche lui, senza ombra di dubbio, un ottimo voto.

Ma il Perugia in C non sarebbe mai dovuto scendere.

Con una gestione migliore l’anno scorso, non ci sarebbe stato l’inferno di quest’anno.

Non possiamo cancellare con un colpo di spugna tutto quello che è successo l’anno passato, dalla gestione della panchina, al ridicolo mercato d’inverno, a quel punticino nelle ultime tre gare, che ci avrebbe salvato e tolto dall’inferno dei playout.

E, quindi, quest’anno Santopadre non ha fatto altro che il suo dovere: ha pagato il debito morale che lui stesso ha riconosciuto di avere con la città e la tifoseria.

Ora speriamo solo che non faccia gli stessi errori del 2014-15, che non smantelli il gruppo vincente di quest’anno, ma che anzi lo conservi e vi faccia innesti di qualità.

Perché negli ultimi anni il Frosinone e la SPAL c’hanno insegnato che i sogni non hanno limite.

GIANNITTI E COMOTTO – 7

Il merito di questa promozione va indubbiamente dato anche ai due nuovi dirigenti.

Al netto, però, di diversi errori commessi durante l’anno, errori che ci sarebbero potuti costare molto cari.

É, infatti, indubbio e va dato loro merito – in condominio con il Presidente – la fortunata scelta di Caserta, e l’innesto nello “zoccolo duro” dei rimasti, di ottimi giocatori i quali si sono dimostrati decisivi, come ad esempio quel Vanbaleghem, per cui li criticammo aspramente, il quale, invece, è stato uno dei protagonisti di questo trionfale finale di stagione.

Ma non si possono dimenticare alcune dichiarazioni del tutto inopportune, in una situazione ambientale già critica, né un mercato d’inverno salvato solo dal fortunato acquisto di Minelli, dato che il contributo di Di Noia e Vano alla promozione è praticamente nullo.

Ma soprattutto non si può dimenticare la pessima gestione del capitano Rosi ed il tira-molla di mercato con Falzerano: tutte situazioni analoghe ad altre già viste, che in passato – gestite male –hanno sfasciatolo spogliatoio e creato disastri.

Avv. Gian Luca Laurenzi