Per ora non ci resta che piangere dopo la meritata retrocessione in C. La speranza è il cambio di proprietà
Per noi che amiamo da sempre il mare, cittadine come Pineto e Sestri Levante rappresentano da sempre luoghi ameni, dell’Adriatico il primo e del Mar Ligure il secondo, dove poter magari passare qualche giorno di relax in riva al mare, ma mai avremmo potuto immaginare che il Perugia avesse potuto giocare in campionato contro Sestri Levante e Pineto, società assolutamente prive di una grande tradizione calcistica, con i liguri che, al massimo, hanno disputato la Serie C, dalla quale mancavano da ben settantaquattro anni e con gli abruzzesi appena arrivati per la prima volta a poter disputare un campionato professionistico, appunto la Serie C.
Invece il blasonato Perugia del record dell’imbattibilità colto per primo nella storia del calcio italiano nel 1979, delle due partecipazioni alla Coppa Uefa, la prima da seconda in classifica, che oggi le avrebbe dato diritto a partecipare alla Champions, la seconda raggiunta nel nuovo millennio dopo aver trionfalmente vinto il Trofeo Intertoto, trofeo vinto, oltre che dal Perugia, solo da altre tre squadre italiane, Juventus, Bologna e Udinese, la prossima stagione dovrà misurarsi in campionato contro queste due piccole realtà calcistiche dopo la sanguinosa, amara retrocessione di ieri sera.
La seconda retrocessione in solo tre stagioni, determinata dalla scellerata gestione sportiva dell’Amministratore unico della società, Massimiliano Santopadre, massimo responsabile di questa nuova umiliazione inflitta a città e tifosi, con Santopadre che entra per sempre, nella maniera più negativa, nella gloriosa storia del Perugia Calcio degli ultimi settantanni con il vergognoso, inglorioso record di due retrocessioni in Serie C in soli tre anni.
Le cause le conosciamo tutti, dal mercato estivo fatto come sempre al risparmio, con qualche giocatore in più arrivato solo negli ultimissimi giorni di Agosto, con tre partite già giocate e una quarta imminente dopo due giorni, partite nelle quali il Perugia riuscì a racimolare soltanto un punto, al mercato di Gennaio, nel quale, invece di rafforzare una squadra stabilmente nei bassifondi della classifica, la si è colpevolmente indebolita, cedendo due attaccanti come Strizzolo e Melchiorri, rimpiazzati, male, dal solo giovanissimo carneade Ekong e dagli arrivi di Capezzi, un “lentone” fermo da un anno come Ekong e di Cancellieri, onesto giocatore di Serie C e nulla più.
In mezzo due cambi di allenatore, con l’esonero di Castori, l’arrivo di Baldini, dimessosi poi, dopo solo tre giornate, perché da persona molto intelligente aveva subito intuito l’andazzo e il richiamo di Castori.
Già Castori, l’altro responsabile di questo scempio. Tecnico molto “portato” da certa critica che troppo spesso esalta le sue dodici promozioni, dimenticandosi, però, che ben otto sono arrivate nei campionati dilettantistici e solo quattro, due in C e due in B, dove ha. Però, collezionato ben sei retrocessioni con quella di ieri, omettendo molto spesso, poi, i dodici esoneri, ben dieci in B, un’enormità, rimediati dal tecnico marchigiano nella sua lunga carriera professionistica!
Un tecnico che non ha mai costruito un buon feeling con la squadra, che ha commesso errori (il più lampante il trattamento riservato al portiere Gori) insistendo sempre sul suo modulo a tre in difesa, mai provando soluzioni alternative più offensive come un quattro-tre-tre, un quattro due-tre-uno o più utilitaristiche come il vecchio quattro-quattro-due.
Risultato, con tutti gli abili per il colpevole ritardo di allestimento della rosa e la qualità tecnica non eccelsa della stessa, trentanove punti in trentotto gare per il Perugia, alla disastrosa media di 1,02 a partita e retrocessione diretta meritata!
Il tecnico ha spesso tirato fuori l’alibi delle tre partite in cui lui non c’era in panchina e nelle quali il Perugia aveva sempre perso. E’ bene allora rammentargli che al ritorno, quando lui c’era, nelle stesse tre gare con Pisa, Como e Sudtirol lui ha totalizzato soltanto un punto, per cui… Ricordandogli anche come abbia conquistato i tre punti ieri sera, con un difensore del Benevento che, al quarto minuto di recupero, subito dopo il pari sannita dovuto ad una papera del terzo portiere Abibi, da lui ancora una volta preferito a Gori, col portiere fuori porta, si fermava incomprensibilmente in mezzo al campo lasciando la palla a Kouan che segnava a porta vuota.
Della “vittoria di Pirro” di ieri sera, determinata dall’irreale quadretto finale del terzo gol, diciamo solo che anche contro L’ULTIMA in classifica, GIA’ RETROCESSA, ma alla ricerca di quel terzultimo posto che in realtà non garantirà niente, inutile illudersi, il Perugia ha stentato, chiudendo la prima frazione sotto e approfittando che il Benevento, una volta saputo che la Spal vinceva a Pisa, ha mollato la presa permettendo la rimonta nella ripresa prima del casuale pareggio nel recupero favorito dall’errore di Abibi e del dell’irreale scena del gol del tre a due finale.
E adesso? Si parla da giorni di qualche interessamento a rilevare il Perugia. Potrebbe essere una piccola soddisfazione per i tifosi dopo il boccone amaro ingoiato ancora una volta per colpa di Santopadre che, da molto, a Perugia ha fatto il suo tempo e farebbe veramente bene ad accettare le eventuali offerte e a togliere il disturbo al più presto, insieme al “suo” allenatore Castori, che per fortuna non vedremo l’anno prossimo sulle panchine di quei brutti stadi di Serie C, dove in alcuni dalla tribuna si vede il pullman parcheggiato appena dietro il terreno di gioco, che depressione!
Purtroppo, però, dovremo farcene una ragione! Non sarà facile ma dovremo ripartire, possibilmente con una nuova società. C’è un grande bisogno di aria fresca. Forza Vecchio Grifo, rialzati presto!
Danilo Tedeschini