A Gubbio l’ennesima prestazione scialba condita dagli errori dei singoli e del tecnico. Perugia ultimo per rendimento esterno
Venerdì scorso, contro il Carpi, era andata bene perché la Dea Eupalla, colei che domina da sempre le faccende calcistiche, aveva ammortizzato l’inferiorità numerica dovuta all’espulsione di Mezzoni facendo sbagliare (non veniteci a raccontare che era stato bravo Gemello) in maniera sanguinosa il rigore del pari al Carpi permettendo al Perugia di prendere, con poco merito, i tre punti. Stavolta invece, dopo l’espulsione di Torrasi, ha deciso di punire i grifoni, consentendo al Gubbio di far suo un bruttissimo derby grazie al gol di Rosaia in pieno recupero, quando lo zero a zero era palese.
Rete arrivata con la difesa e il portiere a fare le belle statuine nell’area piccola e che determina una bruttissima sconfitta nel derby, contro un Gubbio tutt’altro che irresistibile, con il Perugia che non ha mai tirato in porta fino a venti minuti dalla fine, riuscendoci poi solo in un paio di circostanze con Di Maggio e Montevago, quest’ultimo uno dei pochi a salvarsi, entrambe sventate da Venturi. I grifoni, insomma, hanno disputato la solita partita scialba che, probabilmente, senza il doppio giallo rimediato da Torrasi, sarebbe finita con un anonimo zero a zero, anche se bisogna dire che il Gubbio, oltre al gol, aveva colpito anche un legno.
A proposito dell’espulsione di Torrasi, ci chiediamo perché Zauli, invece di sostituire Giunti, non abbia cambiato l’ex primavera del Milan, già ammonito. Se riteneva poi che Giunti avesse finito la benzina, c’era anche Bartolomei in panchina, pronto a subentrare a Torrasi! Errore da matita blu, l’ennesimo del tecnico, che peggiora la sua già bassa media punti, adesso di 1,16, frutto di 14 punti in 12 gare, tornata sotto quella già modestissima di Formisano di 1,18, costatagli il tardivo esonero.
La squadra, lo ribadiamo da tempo, non ha gioco, arriva sempre seconda, anche contro avversari tutt’altro che trascendentali come il Gubbio, che ha avuto comunque il merito di essere più aggressivo e più concentrato, ben conscio dei propri limiti tecnici, soprattutto in fase offensiva. In trasferta poi lo “score” del Perugia è imbarazzante: una sola vittoria in undici gare lontano dal “Curi”, quella di Ascoli, colta tra l’altro dalla precedente gestione, corredata da sei pareggi e cinque sconfitte, ben quattro delle quali, con tre risicati pareggi su campi di squadre in zona playout come Legnago, Sestri e Spal, sulle sette gare in trasferta, appannaggio della gestione Zauli.
Questo disastroso andamento esterno relega i grifoni all’ULTIMO POSTO, insieme al Milan Futuro e al Legnago Salus, nella particolare classifica delle gare esterne con solo nove punti, insieme al Milan Futuro e al Legnago Salus mentre il deludente “score” generale, fa meritatamente uscire i grifoni dalla zona playoff. Il Perugia, infatti, scende al dodicesimo posto, scavalcato dal Gubbio, adesso decimo e superato, per la peggiore differenza reti, anche dall’Ascoli, a quota ventisette insieme ai grifoni, con il quintultimo posto di Pontedera e Spal, ovvero la zona playout, tornato pericolosamente a solo tre lunghezze.
Altro che caccia al settimo posto, come si era avventatamente letto e sentito subito dopo la vittoria, più fortunata che meritata, con il Carpi, perché l’andazzo, purtroppo, è da tempo questo e non c’è peggior cosa che mettere la testa sotto la sabbia. E allora presidente Faroni e d.s. Melluso, vogliamo continuare ad accettare supinamente questo andazzo? Ci siamo lasciati alle spalle due terzi dl mercato e finora sono arrivati solo Riccardi, difensore normale, che a Gubbio si è subito infortunato, e il centrocampista Broh, partito in tutte e tre le gare dalla panchina. Mancano un attaccante, forse due se Seghetti, oltre a Sylla, andrà via, un centrocampista e, probabilmente, se l’infortunio di Riccardi si rivelerà non di poco conto come sembrerebbe, anche un difensore.
C’è poi da non rimanere supini di fronte alla questione allenatore. Serviva quasi tre mesi fa e serve ancor più oggi, un tecnico carismatico e vincente, cosa che il buon Zauli, peraltro ottima persona, non è mai stato, anche in passato. Questa stagione va portata a termine nel migliore dei modi, mantenendo la categoria, iniziando a programmare per tempo la prossima stagione, anche se un eventuale piazzamento nei playoff da ottavo, nono o decimo, le altre posizioni a nostro parere continueranno ad essere fuori portata, risulterebbe un dignitoso, ma probabilmente inutile, premio di consolazione, vista la durissima montagna da scalare negli spareggi, da affrontare sempre ad handicap, in trasferta, con partite secche da vincere, nei primi turni.
Infine, permetteteci la divagazione, non si deve rimanere supini neanche di fronte al vergognoso otto a zero subito dalla Primavera di Moll Moll nel derby di Narni contro la Ternana. Un punteggio, che segna un umiliante record negativo, tra l’altro nella gara più sentita, che il glorioso blasone del Perugia, che ha in passato ha disputato ben quattro finali tra “Primavera” e “Berretti”, vincendo ben tre scudetti, quello con la “Berretti” quando le squadre di C non erano ammesse al campionato “Primavera”, non meritava.
Tornando alla prima squadra domenica arriva al “Curi” il Pescara, scivolato al quinto posto dopo aver dominato il primo terzo di campionato. Attenzione, però, perché la crisi del Pescara è una crisi di risultati e non di gioco perché mister Silvio Baldini, che domenica sarà obbligato a seguire la gara del suo ritorno al “Curi” dalla tribuna perché squalificato, ha dato da subito un’ottima impronta di gioco ai biancazzurri nonostante la carenza di efficaci terminali offensivi, sopperita dal gran lavoro dei centrocampisti, un po’ calati a lungo andare, come era logico, con la conseguente flessione in classifica..
Da un paio di settimane però, il Pescara ha ripreso a correre forte, non ingannino lo zero a zero casalingo col Rimini con almeno sette palle gol fallite (due legni presi) o la sconfitta immeritata di Piancastagnaio per tre a due, dovuta ad un errore colossale della terna arbitrale sul primo gol Nella ripresa c’è stata la violenta reazione del Pescara che ha ripreso la gara segnando due reti, venendo poi punita da un errore difensivo (aveva due difensori titolari fuori per squalifica) quando sembrava che stesse addirittura per vincere la gara.
Un Pescara ferito ed arrabbiato per l’arbitraggio di Piancastagnaio, quello che si presenterà al “Curi” domenica recuperando i difensori Pellacani e Moruzzi, assenti per squalifica sull’Amiata, ai quali andrà ad aggiungersi il nuovo acquisto, l’esperto difensore Lancini, a Palermo con Baldini nell’anno della promozione in B, il secondo arrivo dopo l’esterno di fascia Letizia che ha debuttato con la Pianese. Partita difficilissima ma che il Perugia deve assolutamente provare a vincere, sia per aumentare il distacco dalla zona calda, che per provare a rientrare in zona playoff.
Danilo Tedeschini