Per il Grifo una vittoria e un campionato “controvento”

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Per il Grifo una vittoria e un campionato

Per il Grifo una vittoria e un campionato “controvento”. Perugia più forte di condizioni atmosferiche e Sudtirol, ma il Padova vince e rimangono i rammarichi per il k.o. di Gubbio. Ora tante trasferte: fuori casa bisogna fare meglio

 

“Controvento” è un brano di successo della cantante Arisa con il quale nel 2014 vinse il Festival di Sanremo.

E proprio “controvento” il Perugia ha conquistato ieri il successo nel big-match di giornata contro il Sudtirol, ancora secondo in classifica in attesa del recupero della settimana prossima della gara di Fermo, che, se vinta, consentirebbe al Perugia di scavalcarlo.

“Controvento” perchè il gol di Monaco che ha deciso la partita è arrivato proprio nella prima frazione di gara, giocata contro la fredda tramontana che inondava il “Curi” e che aiutava non poco la manovra degli altoatesini, spirando con forza alle loro spalle.

Vittoria poi difesa in maniera caparbia e intelligente per il resto della gara, nella quale un Perugia operaio chiudeva tutti gli spazi alla manovra offensiva del Sudtirol, squadra che al “Curi” ha dimostrato, comunque, che non si trova nelle prime posizioni per caso, impedendo, praticamente, alla formazione altoatesina di tirare in porta, con il portiere Minelli, schierato in campo da mister Caserta al posto di Fulignati dopo l’erroraccio dell’ex ascolano nel derby di Gubbio, rimasto praticamente inoperoso.

“Controvento”, purtroppo, come rimane il campionato del Perugia in ottica primo posto perchè la soddisfazione per il bel successo del “Curi” contro il forte Sudtirol, è un po’ scemata un paio d’ore dopo, col successo esterno del Padova a Pesaro, dopo un primo tempo terminato a reti bianche che lasciava intravedere una possibile riduzione del distacco dalla formazione biancoscudata, rimasta, invece, con il suo cospicuo vantaggio di sette punti sul Perugia inalterato ma con un turno di campionato in meno da giocare, visto che adesso mancano solo sei giornate alla fine, anche se i grifoni devono ancora recuperare una partita.

Una gara, quella contro il Sudtirol, giocata con grande attenzione e determinazione da parte di un Perugia caparbio e operaio, sia nel primo tempo, quando c’era da soffrire il vento contro che aiutava le buone manovre altoatesine, sia dopo il preziosissimo gol del vantaggio, arrivato grazie ad una grande giocata di Murano, quando con grande spirito di sacrificio i grifoni sono riusciti a portare in porto la vittoria.

Attenzione, determinazione, spirito di sacrificio, tutte caratteristiche che, invece, erano mancate completamente nel derby di Gubbio di mercoledì dove il Perugia ha colpevolmente lasciato tre punti che, purtroppo, alla fine potrebbero pesare come un macigno in ottica promozione diretta.

Il merito dell’inoperoso debutto di Minelli va ascritto senza dubbio ad una difesa attenta ed arcigna, con Angella e Monaco capaci di annullare le velleità del pericolosissimo Voltan e dei suoi compagni, con Monaco che ha impreziosito la sua ottima prestazione segnando la rete della vittoria con il tap-in vincente sulla corta respinta di Poluzzi sul tiro di Murano.

E quando non ci sono arrivati i difensori c’è arrivato un indemoniato Kouan, il migliore in campo in assoluto, a murare una conclusione a botta sicura di Voltan sulla quale, come dichiarato da Minelli a fine gara, non ci sarebbe stato nulla da fare.

A parte Kouan, motorino perpetuo, tornato per la prima volta in stagione su livelli ottimali, anche i suoi compagni di reparto, Burrai e Vanbaleghem non hanno demeritato, proteggendo al massimo il reparto difensivo, mentre in avanti Murano, schierato da Caserta titolare in luogo di Melchiorri, ha il merito di aver praticamente inventato dal nulla con una grande giocata il gol del vantaggio, fallendo poi, però, il raddoppio nella ripresa, unici spunti in positivo e in negativo di una gara per il resto abbastanza anonima.

Il Perugia, insomma, ha dimostrato ancora una volta di essere implacabile in casa, dove, con quello col Sudtirol, ha colto il dodicesimo successo su diciassette gare disputate al “Curi”, un ruolino di marcia da capolista, purtroppo non confermato nelle gare esterne dove il Grifo è addirittura ottavo.

E proprio da questo dato, oltre che dai sette, sei o quattro punti di svantaggio rispetto al Padova, a seconda di come andrà il recupero di Fermo di martedì prossimo, nascono le perplessità su un possibile recupero sulla capolista in quest’ultimo decisivo scampolo di campionato.

Il Padova, infatti, con tre successi nelle gare interne e tre pareggi in quelli esterni, ruolino di marcia assolutamente alla portata dei biancoscudati terminerebbe il campionato a quota settantanove.

Il Perugia per arrivare a pari punti col Padova e vincere il campionato grazie ai migliori scontri diretti dovrebbe vincere ben sei delle sette gare rimaste e pareggiare la settima, con un calendario che porterà i grifoni ben cinque volte lontano dal “Curi”, recupero compreso, con le sole gare con la Triestina e il Matelica da giocare in casa e, col rendimento esterno sin qui tenuto dai grifoni, c’è poco da stare allegri.

Se poi il Padova, che vincendo cinque partite su sei avrebbe in tasca la matematica promozione, ne dovesse vincere quattro e pareggiarne due, il Perugia sarebbe obbligato, per apparigliare i biancoscudati a quota ottantuno, a vincere tutte e sette le gare, un vero e proprio miracolo più che un’impresa. E tre delle cinque trasferte che il Perugia deve ancora disputare, dovrà affrontarle di seguito nelle prossima settimana.

Si comincia sabato ad Imola, contro una squadra affamata di punti per provare a conquistare la salvezza diretta, si prosegue a Fermo martedì prossimo, contro una formazione che non sta attraversando un buon momento, anche per le molte assenze, ma che, proprio per questo, oltre che per qualche polemica di troppo nel giorno del rinvio per neve, vorrà riscattarsi, per finire poi, il sabato successivo con l’insidiosa trasferta di Verona, contro una squadra, quella di mister Gigi Fresco, in lotta per un posto nei playoff, regina dei pareggi e che ci ha fatto soffrire parecchio anche all’andata.

Da questo trittico di trasferte devono assolutamente arrivare nove punti, con sette saresti poi costretto a vincere tutte e quattro le gare rimanenti ma senza nessuna garanzia visto che il Padova con ottantuno punti arriverebbe primo.

Danilo Tedeschini