Perugia-Parma come un incontro di boxe

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Grifo bravo a contenere i colpi di un avversario più tecnico. Davanti si fatica, note positive dalla difesa e da Luperini. Ora col Bari per la vittoria

Grifo bravo a contenere i colpi di un avversario più tecnico. Davanti si fatica, note positive dalla difesa e da Luperini. Ora col Bari per la vittoria

 

Un incontro di boxe con un pugile tecnicamente più forte e l’altro bravo nel contenere i colpi dell’avversario provando a colpire di rimessa ma con entrambi i rivali incapaci di affondare colpi pesanti e decisivi.

E’ questa l’esatta  fotografia dello zero a zero di ieri sera al “Curi” tra il Perugia e il Parma. Un punticino che serve al Perugia per togliersi da quell’ultima, scomoda posizione a zero punti dopo la brutta prova di Palermo all’esordio.

Una gara “double face” quella del Grifo: pimpante nel primo tempo, dove ha saputo ben arginare la superiorità tecnica della squadra di mister Pecchia, sciupando però un paio di occasioni per passare in vantaggio, e rinunciatario nella ripresa, dove spesso si è rintanato nella propria metà campo con undici giocatori dietro la linea della palla, affidandosi solo a  lancioni lunghi e a qualche rara ripartenza.

Un punto, comunque, meritato e un pareggio giusto perchè anche il Parma nella ripresa ha creato un paio di occasioni, clamorosa quella ciccata da Romagnoli.

Le note positive vengono dal nuovo arrivato Gregorio Luperini, subito gettato nella mischia da mister Castori nonostante i pochi allenamenti svolti dopo la mononucleosi che lo aveva tenuto fermo a Palermo per una ventina di giorni.

Luperini ha confermato in campo di essere un centrocampista di primordine, dinamico e intelligente e, con una miglior condizione, potrà veramente diventare un punto di forza della squadra. 

Note positive anche per la difesa, che ha saputo limitare al massimo l’attacco dei ducali che, se pur privo come il Perugia di un bomber da 12 gol senza rigori, aveva, comunque, segnato due reti sia nella gara di Coppa Italia di Salerno contro una squadra di A, anche se allora ancora largamente incompleta, sia al Bari all’esordio in campionato.

Su tutti ha giganteggiato Sgarbi, sempre più convincente, ma anche Curado e Angella hanno fatto bene, anche se il capitano ha commesso un errore nei primi minuti, fortunatamente non sfruttato dal Parma.

Gori ha svolto bene un lavoro di ordinaria amministrazione mentre in fase di spinta bene Casasola nel primo tempo, che ha usufruito anche dell’arrivo di Luperini dalla sua parte, con Dell’Orco dall’altra che si è limitato più a contenere che ad offendere.

Non ci ha convinto per niente, invece, ancora una volta, Vulic in cabina di regia, mentre Kouan, dopo un primo tempo sottotono, nella ripresa è salito di rendimento.

Noti dolenti dall’attacco con Melchiorri generoso ma poco preciso e Olivieri che ha fatto più confusione che altro. Dopo un’ora Castori li ha sostituiti con Strizzolo, insufficiente il suo esordio e Di Serio, che si è divorato la migliore occasione della gara e questo già dice tutto.

Lo zero nella casella realizzativa dopo due gare la dice lunga sulla sterilità dell’attacco biancorosso, sterilità che, riteniamo, neanche l’arrivo di Strizzolo, giocatore da soli sei, sette gol di media a stagione in B, possa contribuire a risolvere.

Quanto alla prestazione della ripresa sotto il profilo del gioco, non ce ne voglia mister Castori, sinceramente non ci è piaciuta. Probabilmente avrà influito anche un prevedibile calo atletico, ma quell’atteggiamento guardingo, quasi rinunciatario, rintanati nella propria metà campo, affidandosi spesso ai lanci lunghi è un calcio che non ci piace, al di là che alla fine conti il risultato e il pareggio sia arrivato. Ci auguriamo che si sia trattato solo di un episodio, dettato dalla stanchezza e dalla maggiore qualità dell’avversario.

Dopo una sconfitta e un pareggio, però, è ora arrivato il momento di vincere, sia per regalare la prima gioia ai tifosi, accorsi abbastanza numerosi ieri sera nonostante una disastrosa campagna abbonamenti (ma di questo ne parleremo domani in un altro articolo), sia per allontanarsi dalle zone perigliose della classifica.

L’occasione è ghiotta perchè domenica prossima, alle 20,45, il Perugia giocherà di nuovo al “Curi”, stavolta contro il Bari, ci auguriamo con un terreno del “Curi” migliore di quello pessimo di ieri sera.

Una gara difficile perchè il Bari, reduce da due pareggi proprio con le stesse squadre incontrate dal Perugia, Parma fuori casa e Palermo in casa, è una buona squadra, molto compatta e pericolosa nelle ripartenze con i due nuovi arrivi, Botta e Cheddira, che giostrano molto bene su tutto l’arco dell’attacco dietro all’esperto Antenucci, con l’ex Frosinone Maiello, supportato da un ottimo Maita, uno dei giocatori più interessanti della B e Folorunsho, a centrocampo.

Dove il Bari non sembra  insuperabile è dietro e i tre gol subiti in due gare nonostante la bravura del giovane, promettente portiere Caprile, ventuno anni giovedì, ex Leeds, protagonista della cavalcata vincente dei pugliesi in C1 nella scorsa stagione, parlano chiaro, con la coppia centrale formata da Terranova e dal quasi quarantenne capitano Di Cesare, non sempre impeccabili, può essere perforata, soprattutto in velocità.

Ci vorrà un Perugia propositivo e determinato per ottenere quel risultato pieno, fondamentale per incrementare la classifica ed almeno eguagliare come punteggio l’inizio non brillantissimo dello scorso torneo con quattro punti conquistati, anche se allora furono frutto di due trasferte e una sola gara casalinga, l’esatto contrario di quest’anno.

Un pareggio, invece (un’eventuale sconfitta non la vogliamo neanche prendere in considerazione), con il Perugia a soli due punti dopo tre giornate,  sancirebbe questo come il peggiore inizio di campionato del Perugia dell’era Santopadre.

Danilo Tedeschini