Pizzimenti: “Al Perugia i conti prima di tutto”

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Pizzimenti: “Al Perugia i conti prima di tutto”. Il direttore sportivo del Grifo: “Osservo anche le seconde divisioni di Portogallo e Olanda per cercare nuovi giocatori. Se si ripartirà saremo avvantaggiati”

 

Marcello Pizzimenti, direttore sportivo del Perugia, sta sfruttando il periodo di quarantena per lavorare ed “aggiornarsi” su più aspetti. Anzitutto ha riletto tutte le norme organizzative interne (NOIF) della FIGC e il Codice di Autoregolamentazione della Lega, riferimenti importanti per il suo lavoro.

Legge poi molte biografie di personaggi del mondo del calcio, Conte e Ancelotti su tutti, tanto per restare e approfondire in ambito calcistico. Nel frattempo si esercita per migliorare il suo inglese che definisce troppo scolastico.

Poi si collega spesso in video conferenza con il responsabile dell’area scouting Francesco Panfili. E insieme decidono quali filmati visionare per cercare nuovi profili di giocatori adatti alla causa perugina.

“Spaziamo dalla serie A, dove seguiamo soprattutto giocatori in scadenza di contratto alla B e alla Lega Pro. Guardiamo anche il campionato Primavera e cinque o sei campionati esteri di seconda divisione, come quello olandese e portoghese, dove si trovano ragazzi validi a prezzi accessibili, secondo la nostra linea societaria”.

Si, perché l’organizzazione del Perugia nell’area tecnico sportiva è articolata.

“Goretti si occupa più dell’area tecnica e degli staff, io più degli aspetti organizzativi. Panfili e Marco Brini (il match analist, n.d.r.) fanno un primo screening rispetto al database che contiene tutte le informazioni raccolte. A questo punto interveniamo io e Goretti e ci muoviamo:  selezioniamo i casi più interessanti e li andiamo anche a visionare dove giocano. L’anno scorso due giocatori che volevamo opzionare sono poi andati a finire nelle rose uno dell’Eintracht di Francoforte e l’altro del Benfica”.

Pizzimenti lavora già in proiezione della prossima stagione, anche se quella in corso non si sa ancora come finirà.

“Ovviamente occorre aspettare la conferma dei dati sul miglioramento della situazione sanitaria. Ma, per quello che si sente, si spera che gli allenamenti possano ricominciare a fine aprile/primi di maggio  e il campionato un mese dopo. Ovviamente, bisognerà fare tutto in sicurezza, e per questo occorrerà aspettare e attenersi alle linee guida della federazione dei medici sportivi”.

Che Perugia c’è da aspettarsi alla ripresa?

“Anche se tutti i grifoni si stanno allenando con programmi personalizzati per il mantenimento della forza muscolare e della frequenza cardiaca, questo non è la stessa cosa del lavoro collettivo e con il pallone. Si ripartirà da zero, sarà un campionato a sé stante. Partiremo comunque avvantaggiati perché, grazie al ritiro e al confronto aperto e serrato che c’è stato tra giocatori e staff, è già stato fatto il lavoro mentale, di compattamento dello spogliatoio. Il peggio lo abbiamo superato e rivedersi sarà un piacere”.

Un bilancio complessivo  ad oggi della stagione, Pizzimenti lo fa distinguendo tra aspetti tecnici e risvolti finanziari. Sul lato economico il resoconto è positivo:

“Nel modello Perugia  prima vengono  i conti, siamo ampiamente dentro i parametri che il presidente ci ha fissato. Dal punto di vista del campo, invece, ad oggi il bicchiere sarebbe mezzo vuoto se la stagione finisse qui. Per i giocatori che abbiamo e le idee che avevamo messo in campo, ci aspettavamo di più”.

E allora cosa è mancato?

“Il rammarico è stato quello di non aver avuto il reparto difensivo quasi mai al completo. Aver perso subito Angella è stato oltremodo penalizzante perché è un grande leader. A centrocampo forse ci è mancato un play esperto fin dall’inizio da affiancare a Carraro che  ha fatto bene, ma è giovane ed è mancato di continuità”.

Però, forse, l’elemento che più ha pesato, secondo Pizzimenti, è stata la non solidità del gruppo.

“A volte, commenta,  i gruppi si cementano in una settimana, altre volte ci vogliono mesi. Per me le energie che si creano all’interno del gruppo sono la cosa principiale. Non a caso le squadre più forti hanno gruppi di una certa qualità, come per esempio il Cittadella. La somma delle individualità è pari al loro totale algebrico, cioè 1+1 fa 2. Invece, in gruppi coesi, si calcola che 1 valga 1,5 e, quindi, 1+1 fa 3”.

E su Cosmi e la sua scelta…

“E’ un allenatore esperto e conosce la piazza. Non a caso, dopo che lo abbiamo ingaggiato, tutti ci hanno fatto i complimenti, perché era il miglior allenatore che potevamo prendere  nella situazione in cui eravamo”.

Nel corso degli anni il Perugia si è avvalorato di giocatori dalle ottime prospettive, anche se in alcuni casi per tempi brevi. Pizzimenti cita Mancini, Magnani, Di Carmine e infine  Kouan, prelevato da una squadra dilettanti romana.

“Quando ha fatto il provino in sede, ho subito detto a Goretti di dare il placet per prenderlo, perché per me era forte. Quest’anno era il suo anno, peccato per l’infortunio, ma si rifarà, perché è uno che non si arrende mai”.

Si ringrazia per la gentile collaborazione Tifogrifo.com