Supponenza e calo fisico: ancora un passo indietro del Grifo

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In vantaggio col rigore di Casasola e con l'uomo in più, il Grifo si fa ribaltare da un Pisa più in palla e voglioso 
 

Personalmente non sono amante dei film che si sviluppano andando a ritroso nel tempo ma per analizzare l’inopinata sconfitta per due a uno del Perugia a Pisa sarà necessario farlo.

Nelle settimane scorse, infatti, eravamo stati tra i pochi a sottolineare come le larghe vittorie contro Brescia e Ternana non dovevano esaltarci troppo perché ottenute contro formazioni largamente penalizzate dalle assenze, di ben quattro difensori il Brescia e di sei giocatori, più altri due, persi per infortunio durante la gara, la Ternana.

L’identica, spiacevole situazione è toccata ieri sera al Perugia, arrivato all’“Arena Garibaldi-Anconetani” privo di ben sei giocatori, uno squalificato, Lisi, tra i più in forma della squadra e cinque infortunati, i difensori centrali Angella e Rosi, ai quali, si è aggiunto, purtroppo, dopo pochi minuti Dell’Orco, uscito per un brutto infortunio, l’esterno di sinistra di scorta Cancellieri e gli attaccanti Di Serio, capocannoniere della squadra con quattro reti, il neo arrivato Ekong e Olivieri.

Non vogliamo assolutamente concedere alibi a mister Castori e alla sua truppa per la sconfitta ma, semplicemente, crediamo che, per giudicare obiettivamente dei risultati, sia positivi che negativi, si debba sempre tenere sempre in considerazione le grosse carenze nell’organico delle formazioni in campo, senza esaltarsi troppo per le vittorie contro formazioni rabberciate e senza abbattersi troppo dopo una sconfitta, dipesa per buona parte dalla situazione di grossa emergenza.

Tutto questo, però, non può esimerci dall’affermare che il Perugia ieri sera ha gettato alle ortiche tre punti fondamentali. Passato, infatti, in vantaggio sul calare della prima frazione con un sacrosanto rigore, ancora una volta impeccabilmente trasformato da Casasola, dopo che il signor Santoro ci aveva fatto un bel regalo comminando un rosso inesistente al difensore del Pisa invece del giallo (non era una chiara occasione da gol essendoci vicino altri due nerazzurri), il Grifo, in superiorità numerica per un’ora, spariva letteralmente dal campo, subendo la rimonta pisana nella ripresa.

Troppa supponenza? Calo fisico? Probabilmente entrambi i fattori non hanno aiutato il Perugia ad arginare la rabbia e il furore agonistico con cui un ottimo Pisa era tornato in campo dopo l’intervallo in dieci contro undici. Certo è che già dopo un quarto d’ora il Perugia era meritatamente sotto, dopo la bella rete del folletto Morutan, gran giocatore, favorita dalla statua di sale Sgarbi, rimasto impietrito a guardare la splendido gesto tecnico con cui il trequartista rumeno si è liberato al tiro e dopo il raddoppio colto dalla squadra di D’Angelo con una “perla” da fuori area dell’altro rumeno Marin.

In undici contro dieci e in vantaggio di un gol il Perugia avrebbe dovuto tenere il pallino del gioco in mano, facendo correre a vuoto e stancare gli avversari ed invece la squadra ha subito la rabbia del Pisa e dei suoi tifosi, colpevolmente provocati da Casasola, con il quale pare ci fossero anche vecchie ruggini, dopo il vantaggio è rinculata all’indietro subendo il furore agonistico e il pregevole gioco del Pisa e le conseguenze non hanno tardato a venire, con il Pisa che, oltre ai due gol si rendeva pericoloso almeno in un altro paio di circostanze, col Perugia mai più resosi pericoloso.

A meno di un quarto d’ora dalla fine, poi, ci pensava Paz a chiudere i giochi, facendosi ingenuamente espellere per una gomitata all’avversario e, a quel punto, ripristinata la parità numerica, la partita non aveva più storia, col Perugia, buono solo nella seconda metà del primo tempo dopo aver sofferto inizialmente il Pisa, che torna pericolosamente a casa a mani vuote dopo aver assaporato, evidentemente troppo, il dolce sapore dei tre punti, durante l’intervallo.

Pericolosamente perché è chiaro che bisognerà attendere con ansia l’esito delle partite di oggi e domani delle dirette concorrenti alla salvezza, con il rischio di ritrovarsi domani sera nuovamente in zona playout o, se dovesse andar bene, ancora sopra di una sola lunghezza alla zona bollente quando invece si poteva e si doveva stare molto più in alto portando in porto la vittoria.

Unica nota positiva della gara la buona prestazione di Struna, rientrato dall’infortunio due mesi e mezzo dopo la breve “comparsata” di un tempo di Modena, all’esordio, mentre continuano a latitare i gol delle punte, quattordici in tutto in ventisei gare, sei dei quali segnati da Strizzolo e Melchiorri in una quindicina di presenze a testa, incredibilmente ceduti a Gennaio e che ieri sera abbiamo ancor più rimpianto vedendo Di Carmine da solo per buona parte della gara e supportato da un impalpabile Matos dopo la rimonta pisana.

Se in una gara difficile e fondamentale come questa sei costretto a portare in panchina per far numero due ragazzini della Under 19 perchè a Gennaio ti sei voluto COLPEVOLMENTE liberare dei due attaccanti migliori e più prolifici, per prenderne solo uno, un giovane semisconosciuto, Ekong, fermo quasi tutta la stagione scorsa per infortunio e subito out per problemi muscolari dopo appena novantanove minuti giocati in due presenze, non ci si può meravigliare del deludente andamento del campionato del Perugia.

Anche in caso di auspicata salvezza, infatti, questo rimarrà quasi certamente il campionato PEGGIORE in B della gestione Santopadre (a meno di decimo posto a quota cinquanta, equivalente alla posizione raggiunta nell’anno di mister Bisoli con cinquantacinque punti, ma con quattro gare in più), se si esclude quello della stagione della retrocessione. Mercoledì c’è lo scontro diretto col Como al “Curi”. Servono solo i tre punti!

Danilo Tedeschini