Altri due punti persi: il Grifo non spicca il volo

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“Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco“. Il vecchio adagio caro a Giovanni Trapattoni  calza a pennello  per  commentare l’amaro pareggio del Perugia contro il Pisa che, tra l’altro, come in quell’altro maledetto due a due di qualche hanno fa che ci costò la finale playoff di Lega Pro, Gatto, anche se in panchina, ce lo aveva anche questa volta. Nel nostro ultimo editoriale accennando alla gara col Pisa, squadra che  vanta di gran lunga la migliore difesa del campionato, avevamo auspicato una partenza sprint per andare in vantaggio subito e per poi poter gestire sapientemente la gara contro il peggiore attacco del campionato, sempre quello del Pisa. E i grifoni, complice lo scellerato turnover attuato da Gattuso, che ha lasciato in panchina i due difensori centrali titolari, Lisuzzo e Del Fabro, l’esterno di fascia più forte, Mannini, oltre al centrocampista più ringhioso, Tabanelli, riuscivano ad andare addirittura sul doppio vantaggio dopo soli dieci minuti, approfittando degli svarioni del disorientati difensori di riserva del Pisa, Milanovic e Landre, che denotavano tutti gli affanni di chi ha giocato pochissimo. E qui il Grifo commetteva il primo errore permettendo subito all’ex Di Tacchio di accorciare le distanze, lasciandolo tirare dal limite senza che nessun difensore uscisse a contrastarlo. Poi, il Perugia commetteva l’errore di limitarsi a controllare il risultato adeguandosi ai ritmi bassi dei toscani, un po’ per supponenza , un po’ perché sul piano fisico la squadra pagava il grosso sforzo profuso tre giorni prima per avere la meglio, solo all’ultimo tuffo, sul Vicenza. Ne scaturiva una partita piatta, giocata male sia dai grifoni che dai toscani, che però, nelle ripresa, potevano godere del tardivo ingresso in campo dei suoi due uomini simbolo, Lisuzzo e Mannini. E non è un caso che il pareggio del Pisa a due minuti dal termine (la fortuna ha impietosamente subito tolto ai grifoni quanto concesso tre giorni prima col Vicenza) sia arrivato grazie ad un perfetto colpo di testa di Lisuzzo, servito da una punizione pennellata da Mannini. Un vero peccato, perché al di là della brutta prestazione offerta dalla squadra di Bucchi, la vittoria avrebbe aperto scenari impensabili fino a poco tempo fa, con il Grifo che avrebbe conservato il quarto posto ma soprattutto avrebbe accorciato a meno quattro il divario dal Verona, terzo in classifica, sconfitto in casa dallo Spezia, con in più la prospettiva dello scontro diretto del “Curi” del prossimo 25 Aprile. Ed invece il gol di Lisuzzo condanna i grifoni al quinto posto, avvicinati  pericolosamente, oltre che dal Cittadella, anche dal Bari e dall’Entella. Al di là della classifica non possiamo non sottolineare le consuete difficoltà dei grifoni nel creare gioco ed occasioni contro squadre che non ti lasciano giocare. Era successo a Carpi, era successo col Vicenza, è successo anche col Pisa, quando la difesa nerazzurra, dopo l’orribile inizio, ha cominciato ad amalgamarsi, soprattutto con l’ingresso di Lisuzzo dopo l’intervallo. E la grande differenza tra il ruolino di marcia esterno, anche se leggermente calato, che vede il Perugia al quarto posto e quello interno, decimo con quello dell’Avellino, lo dimostra. Evidentemente a questa squadra manca qualcosa per poter puntare ad altissime posizioni e anzi solo la bravura del suo tecnico ha consentito  alla rosa del Perugia, che a nostro parere vale da un minimo di un decimo posto ad un massimo di un settimo, di poter navigare addirittura più in alto. Per poterci rimanere bisognerà subito resettare questo mezzo passo falso e andare a riprendersi i due punti buttati alle ortiche col Pisa a Trapani. Non sarà impresa facile perché i siciliani, sconfitta casalinga col Verona a parte, stanno attraversando un periodo felice, ventidue punti nel girone di ritorno, come il Perugia, che hanno consentito alla squadra di Calori di passare da un ultimo posto a nove punti dalla salvezza e a sei dai play-out, ad un più che lusinghiero quintultimo posto a pari punti col Brescia, ad un passo dalla salvezza dietta. Ma il Grifo deve assolutamente evitare di tornare dal “Provinciale” con un altro pareggio, di sconfitta non  vogliamo poprio parlare. Sarebbe addirittura il diciassettesimo su trentacinque partite e tarperebbe ancor di più le ali dei grifoni in questo rush finale.

Danilo Tedeschini