Capitan Bevagna lancia l’Acea Rugby Perugia Under 19

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Il mediano di mischia analizza il momento della squadra nell’attesa della sfida con Pesaro che vale una stagione

Il mediano di mischia analizza il momento della squadra nell’attesa della sfida con Pesaro che vale una stagione

 

L’Acea Rugby Perugia si era congedata con la sua Under 19 alla vigilia di uno scontro fondamentale per il prosieguo della stagione: il match di ritorno contro Pesaro, diretta rivale per l’accesso alla fase Élite.

Il match è stato poi annullato e, con la pausa dei campionati del mese di gennaio, il discorso è stato tutto rimandato a data da destinarsi.

Ora la data del recupero c’è: il 20 febbraio, quando i biancorossi di coach Procacci torneranno in campo per una sfida dalle mille incognite ma dalla quale sperano di uscirne vincitori.

Il capitano dell’Under 19 Federico Bevagna, mediano di mischia classe 2002, racconta così la stagione della formazione biancorossa.

“Il gruppo, formato da 2002, 2003 e 2004, era sostanzialmente nuovo. Nell’anno della pandemia non abbiamo avuto modo di giocare molto insieme, mentre quest’anno c’è stata la possibilità di cementare la squadra e di cominciare dall’inizio il campionato. Purtroppo, tra positività e infortuni non è stato semplice, poi lo stop delle competizioni ci ha davvero tagliato le gambe. Fino a quel momento avevamo però disputato un ottimo campionato, perdendo la gara di andata con Pesaro solo per qualche disattenzione. Una cosa è certa: ora c’è voglia di riscatto”.

Un infortunio sta tenendo però al box Bevagna, anche se lui, da bravo capitano, dice che il 20 Febbraio comunque ci sarà al fianco dei suoi compagni.

“Sto facendo riabilitazione e spero davvero di poter scendere in campo contro Pesaro, anche se non è affatto scontato. Se non dovessi farcela comunque ci sarò, anche solo per dare un supporto psicologico ai miei compagni”.

Il rugby, uno sport di famiglia in casa Bevagna.

“Ho iniziato a praticare questa disciplina grazie a mio padre e mio fratello, entrambi rugbisti. Per me è sempre stato normale fare i compiti e andare subito al campo ad allenarmi”.

Nicolò Brillo