Caserta e Alvini agli antipodi, le Fere tornano negli Inferi

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Vittoria da big per il Benevento del tecnico calabrese, mentre l'allenatore toscano affonda sotto i colpi della Reggina. I rossoverdi morsi per tre volte dai

Vittoria da big per il Benevento del tecnico calabrese, mentre l’allenatore biancorosso affonda sotto i colpi della Reggina. Ternana morsa per tre volte dai “lupi della Sila”

 

Paradiso

10 – Fabio Caserta

Il Benevento passa “da grande” a Crotone, supera due a zero gli squali e vola al secondo posto della classifica a quota diciannove, a due sole lunghezze dal Pisa capolista, in compagnia della sorprendente Reggina. Merito di tutta la squadra ma, soprattutto, di mister Caserta che, dopo qualche giornata di rodaggio, sta facendo volare le streghe, miglior difesa del torneo insieme al Perugia con sole sette reti subite e terzo migliore attacco, assieme a quello della Ternana, con diciannove gol segnati, dietro solo a quello del Brescia e del Pisa. Manico!

9 – Reggina, Spal e Parma

La Reggina, con due gol segnati nel primo tempo, passa meritatamente al “Curi” contro il Perugia e vola al secondo posto. Prestazione concreta della formazione di mister Aglietti che solo in un’occasione, sull’uno a zero, ha rischiato di subire gol.

Spal corsara al “Del Duca” di Ascoli. Un fantastico gol del centravanti biancazzurro Colombo regala la vittoria alla formazione di mister Clotet, al suo primo successo esterno stagionale. Spal che sale nel gruppo delle quintultime a quota tredici, insieme al Como, al Parma e alla Ternana.

Un inossidabile Buffon trascina i suoi compagni all’importantissimo successo sul campo del Cittadella parando un rigore sullo zero azero, sfoderando un altro paio di interventi e quasi parando anche il secondo rigore con il quale il Cittadella ha accorciato le distanze.

8 – Cosenza

Il Cosenza batte chiaramente la Ternana al “Marulla” imponendosi con un meritatissimo tre a uno finale. La squadra di Zaffaroni ha colto di sorpresa i rossoverdi con una partenza veemente che li ha portati sul doppio vantaggio dopo soli otto minuti. Cosenza che rientra nel quartetto all’ottavo posto a quota quattordici, che comprende anche
Ascoli, Monza e Perugia, incredibilmente solo una lunghezza sopra l’altro quartetto, quello delle quintultime, in zona playout.

7 – Como

Meritata, ma sudata vittoria casalinga per uno a zero del Como sul Pordenone nello scontro diretto del “Sinigaglia”. A decidere la gara a favore dei lariani, che hanno rischiato molto nel finale, la rete di La Gumina nel primo tempo.

Purgatorio

6 – Vicenza, Lecce, Frosinone e Pisa

Altre quattro gare terminate in parità, tutte per uno a uno, quella del Vicenza in casa col Monza, che fa meritare, comunque, la sufficienza

ai lanieri che hanno disputato una gara gagliarda, quella del Lecce, raggiunto nel finale del “Rigamonti” dal Brescia, quella del Frosinone, che proprio all’ultimo secondo evita la sconfitta ad Alessandria e quella del Pisa, raggiunto allo scadere a Cremona nel big match dello “Zini”, con i nerazzurri che rimangono ancora in testa da soli, ma adesso con ventuno punti. Vicenza sempre penultimo, ma a quota quattro, Lecce che scivola al quinto posto, sempre in compagnia della Cremonese, con diciassette punti e Frosinone che resta da solo al settimo posto a quota quindici.

5 – Monza, Brescia, Alessandria e Cremonese

Un Monza tutt’altro che trascendentale coglie solo un punto al “Menti” facendosi raggiungere nel finale dal Vicenza. Brianzoli che, dopo il vantaggio, si sono ritirati troppo nella propria metà campo nella speranza di farla franca, venendo puniti dal colpo di testa di Mazzitelli. Il Brescia arpiona nel finale, grazie ad una rete di Bisoli, un meritato pari casalingo contro il Lecce che fa salire le rondinelle a quota diciotto ma in quarta posizione.

L’Alessandria getta alle ortiche due punti importantissimi facendosi raggiungere allo scadere dal Frosinone al “Moccagatta”. Grigi quartultimi con otto punti, a ben cinque lunghezze dalle quintultime.

La Cremonese, infine, dopo aver rischiato ripetute volte di andare sullo zero a due, trova in pieno recupero il preziosissimo gol del pari casalingo contro la capolista Pisa con il subentrato Ciofani.

Inferno

4 – Pordenone

Dopo il fortunato pareggio di Pisa il Pordenone riprende il suo calvario soccombendo di misura a Como. Con mister Tedino in panchina si evidenzia qualche segnale di miglioramento, non sufficiente, però, per uscire indenne dal “Sinigaglia”. Ramarri sempre desolatamente ultimi con due punti, a ben undici lunghezze dalla salvezza diretta e
a cinque dal playout.

3 – Ternana

Un approccio disastroso della gara del “Marulla” contro il Cosenza condanna alla meritata sconfitta le fere, che interrompono così la loro risalita verso le zone importanti della classifica. La giornata no della squadra di Lucarelli si è conclusa con il doppio rigore sbagliato, prima conclusione e ripetizione, da Donnarumma, ipnotizzato dal portiere silano Vigorito.

2 – Ascoli e Cittadella

Brutti capitomboli interni per l’Ascoli, zero a uno contro la Spal e per il Cittadella, uno a due contro il redivivo Parma, con i veneti che, sullo zero a zero, hanno fallito il rigore del possibile vantaggio con Antonucci.

1 – Crotone

Altra pesante sconfitta casalinga per il Crotone, superato per due a zero allo “Scida” dal Benevento. La situazione dei pitagorici si aggrava ancora di più, visto il loro terzultimo posto a quota sette,a ben sei lunghezze dal gruppone delle quintultime. La sconfitta costa la panchina a mister Modesto, quasi sicuramente sostituito da mister Pasquale Marino.

0 – Massimiliano Alvini

Grave battuta d’arresto del Perugia, superato per due a zero sul proprio campo dalla Reggina. La formazione di mister Alvini ha denotato la solita incapacità a produrre gioco offensivo, soprattutto al “Curi”, come dimostrano i soli cinque punti conquistati nelle cinque gare casalinghe. Alvini si ostina a riproporre il suo sterile 3-4-2-1 che, ormai da tre partite, non produce pericoli per i portieri avversari. Sarà il caso di metterci una bella toppa prima che la classifica, al momento buona ma, al tempo stesso, pericolosa, alla luce del grande equilibrio regnante in cadetteria, diventi allarmante. Sveglia, mister!

Dan.Te.