“Effetto Bucchi”: più tifosi al Curi

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Con l’amara eliminazione nella semifinale dei playoff contro il Benevento si è concluso il campionato del Perugia mentre la Serie B chiuderà i battenti con la doppia finale tra Carpi e Benevento di domenica in Emilia e di giovedì prossimo in Campania. Se l’obiettivo promozione in A, che dal Dicembre scorso, quando la società aveva alzato in corsa l’asticella proprio su questo traguardo, era diventato primario, non si è potuto, purtroppo, concretizzare, è stato invece raggiunto quello di superare, se pur di poco, le presenze allo stadio rispetto allo scorso anno. Dopo un inizio stentato, con un calo degli abbonamenti di quasi settecento unità rispetto all’anno precedente, quello con Bisoli in panchina, piano piano, col passare delle giornate, i paganti hanno cominciato a limare questo gap e alla fine il totale tra abbonati e paganti è risultato positivo. Lo scorso anno, infatti, le presenze totali allo stadio nella “regular season” erano state 194.113, con una media a partita di 9.243 presenze. Quest’anno, invece, il totale si è chiuso a 196.959, con una presenza media di 9.379, con un incremento di 136 spettatori in più a partita per un totale di 2.846, l’1,5% in più della passata stagione. Sembrerebbe un incremento minimo ma se consideriamo che con gli abbonamenti si era partiti con un 10% in meno, ci accorgiamo come i biglietti staccati per le gare di campionato siano stati 3260, contro i 2443 a gara dello scorso anno, quasi il 35% . Certo, niente a che vedere con il campionato di due anni fa, quello con Camplone in panchina, quando gli spettatori totali furono 227.568, con una media gara di 10.837, circa il 17,5% in più di quest’anno e il 19% in più dello scorso anno, ma già il fatto di aver invertito la tendenza negativa dopo “l’annus horribilis” di Bisoli, è stato un bel successo. Positivissimo, addirittura, il dato delle presenze delle gara col Benevento, semifinale dei playoff, con 18568 spettatori, rispetto a quello con il Pescara di due anni fa, anche se quello era il preliminare, di 12.100. L’aver riportato allo stadio una parte di spettatori che si era persa nella scorsa stagione è merito sicuramente dei giocatori e del loro tecnico, ingiustamente fatto oggetto di critiche pesantissime e immeritate sui “social” dopo l’eliminazione col Benevento. Bucchi è umano e come tutti qualche errore può averlo commesso ma se la gente è tornata al “Curi” è grazie al piacevole gioco, offensivo ma equilibrato, che ha plasmato dall’inizio, portando una squadra, accreditata alla vigilia del torneo al massimo di un sesto posto, addirittura al quarto, arrivando ad un passo dal sogno nonostante la solita rosa monca messagli a disposizione dalla società ad Agosto, priva di un bomber di razza e di un vero regista in mezzo al campo, rimasta colpevolmente scoperta in questi due ruoli fondamentali anche nel mercato di Gennaio. Un grosso plauso quindi al tecnico biancorosso al quale, vista la sua probabile partenza per altri lidi, va la nostra stima e il nostro ringraziamento per quella che rimane una stagione più che positiva dei grifoni. Le responsabilità di non averla trasformata in trionfale non vanno certamente ascritte solo a lui ma vanno ricercate anche e soprattutto da qualche altra parte.

Danilo Tedeschini