#IoStoConIlCalcioFemminile

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    Sono poco più di ventimila le tesserate del calcio femminile in Italia, se la cifra è confrontabile con quello della Lega Basket femminile è nettamente inferiore a quello della pallavolo. Se queste ultime, però, riscuotono una audience molto alta lo stesso non si può dire del calcio. Poco pubblico sugli spalti, nessuna emittente televisiva nazionale interessata alle riprese e messa in onda, un movimento che progressivamente sta diventando asfittico. Poco remunerativo anche per le stesse atlete con rimborsi bassi, nulli se si confrontano con quelli delle loro colleghe della pallavolo o del basket. Uscire da questa situazione non è semplice, bisogna aumentare gli investimenti e non contare solo sui proventi Coni, c’è bisogno dunque di una maggiore visibilità. La proposta Tavecchio ex presidente Lega dilettanti ed attuale presidente FIGC è quella di apparentare una squadra femminile ad una maschile professionistica per poter creare un campionato parallelo. Solo alcune società professionistiche lo hanno fatto e non sempre i risultati sono stati positivi (vd caso S.S. Lazio calcio femminile), poi ultimamente le parole fuori luogo dell’ormai ex presidente Lega dilettanti Belloli hanno introdotto un motivo di discussione sulla declinazione dello sport al femminile in Italia. Certo è che il movimento ha bisogno di finanziarsi e proviene da alcuni dissesti finanziari che hanno causato il declassamento del settore da divisione di Lega dilettanti a dipartimento. Una soluzione arriva dall’interno del movimento ed è quello di acquisire autonomia trasformandosi in Lega sotto l’egida diretta della FIGC uscendo quindi dallo status di dilettanti. Piano ambizioso partito con le firme dei presidenti delle società femminili di calcio di A e B e portato avanti anche con la giornata di protesta di sabato 30 maggio. Nel frattempo la nazionale maggiore, allenata da Antonio Cabrini, in una amichevole disputata a Nagano contro le campionesse del mondo in carica del Giappone hanno perso di misura per 1-0, sfiorando il pareggio nel finale, davanti a ventimila spettatori.

    Angelo Pagano