Lanzafame: sopravvalutato o mal utilizzato?

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Tra gli argomenti di maggior discussione che ha lasciato in eredità la sfida di Coppa Italia contro il Milan, c’è  il rendimento di Davide Lanzafame. Giocatore dalle indiscusse qualità tecniche, che fatica a tutt’oggi a trovare una continuità nelle prestazioni. E dire che di stoffa ne ha e da vendere, ma Camplone prima e Bisoli poi non sono riusciti a cucirgli addosso il vestito giusto. Il neo tecnico biancorosso lo sta utilizzando come trequartista esterno: un ruolo che ricopre con diligenza ma senza il guizzo necessario. Forse, potrebbe essere il rifinitore ideale da inserire alle spalle dell’unica punta (Ardemagni) e quell’elemento da tenere il più vicino possibile alla porta, per capacità nelle conclusioni e nell’effettuare l’ultimo passaggio. Valutazioni di carattere tecnico, che tuttavia necessitano di un impulso motivazionale anche da parte del giocatore. Bisoli ha ancora le occasioni e il tempo per consegnarsi le chiavi della squadra (e non solo la fascia da capitano); Lanzafame dimostri definitivamente di valere le attenzioni della società e la stima dei tifosi, che lo scorso anno lo hanno premiato (un po’ a sorpresa) come “Miglior Grifone”.