Museo del Grifo: buon compleanno

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Grande partecipazione presso il Museo del Grifo in Pian di Massiano nella giornata di sabato 8 luglio in occasione della celebrazione di un anno di vita (già un anno è passato dalla storica inaugurazione del 7 luglio 2016). Tanti sono stati gli eventi a partire già dalla mattina che hanno catturato l’attenzione del pubblico biancorosso, accorso in massa per l’occasione. Alle ore 10 la “commissione di esperti della storia del Grifo” ha guidato i visitatori lungo tutte le stanze e le attrattive presenti nel museo. Nel primo pomeriggio sono state invece proiettate sul maxischermo alcune partite storiche ed inedite del Perugia, come ad esempio l’amichevole con il Real Madrid del 1999. Alle 16,30, alla presenza di Franco Vannini e Michele Nappi e dei giornalisti Esposito e Bertoldi, è stato presentato il nuovo libro di Marcello Altamura intitolato “L’anno del Grifo”. Ma la vera sorpresaha avuto luogo alle ore 18 circa: presso la sala proiezioni, i tre ospiti a sorpresa Alessandro Corallo, Marco Moscati e Giampiero Clemente hanno tenuto un simpatico e coinvolgente dibattito con i tifosi ricordando gli anni della rinascita dalla Serie D fino alla promozione in B. Significativo l’aneddoto raccontato da Moscati sulla rete contro il Frosinone che ha permesso l’accesso alla Serie B:

“In uno dei primi allenamenti dopo che  Camplone fu richiamato al posto di Lucarelli, stavamo facendo tattica. Io ad un certo punto presi la palla e calciai in porta senza centrare lo specchio. Il mister mi spedì a fare dei giri di campo punitivi. Al termine di quel Perugia-Frosinone, match vinto proprio con quella mia conclusione da fuori area, presi in giro Camplone dicendogli: ‘visto che ogni tanto conviene calciare da fuori?’ “

Corallo ha invece ricordato in particolare la partita inaugurale in Serie D contro il Sansepolcro:

“In quel match, terminato 2-2 con un mio gol di testa che ha sancito il pareggio definitivo, mi sono risentito un calciatore vero dopo un anno difficile di totale inattività dovuta a problemi di salute. Non potevamo non vincere quel campionato, far parte di quella squadra è stato un onore.”

E poi l’indimenticato numero dieci Giampiero Clemente ha fatto un breve excursus della sua esperienza perugina:

“Sono arrivato al Grifo in C2, dopo che decisi di cambiare aria dopo le tante delusioni patite con il Benevento. Ho trovato una piazza speciale: i miei figli e mia moglie si sono ambientati benissimo nella città, che è un posto ideale per giocare a calcio. Un calciatore cosa può volere di più? Mi è dispiaciuto per come questo rapporto si sia interrotto solo dopo due anni. Nel secondo anno, in cui disputammo la serie C1, per varie vicissitudini non ho trovato spazio: riguardando indietro anche io devo dire di aver alle volte avuto reazioni e comportanti forse sbagliati. Ci poteva stare visto che Camplone giocava con un tridente e c’era gente come Politano, Ciofani e Fabinho.”

Nicolò Brillo