Per il Grifo un mercato di consolidamento

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Tre ingressi a fronte di sei uscite. Manca però un'alternativa a De Luca

Tre ingressi a fronte di sei uscite. Manca però un’alternativa a De Luca

 

Il Perugia esce dal mercato invernale con una rosa sostanzialmente consolidata da un punto di vista del livello qualitativo e ridotta in termini numerici (da 28 elementi si è arrivati a 25).

Conoscendo i trascorsi del club e le difficoltà di questa sessione, era onestamente difficile pensare a qualcosa di diverso.

Sono arrivati due buoni elementi dai piedi raffinati ma che, dopo un’eccellente prima parte di carriera, cercano un rilancio: ci riferiamo al figlio d’arte Andrea Beghetto, in prestito dal Pisa e che potrà far rifiatare Lisi sulla fascia mancina, e al trequartista Christian D’Urso, a titolo definitivo dal Cittadella (con lui si continuerà a puntare sul 3-4-1-2?).

L’attacco, che alla pari della mediana non si è dimostrato particolarmente prolifico in questo girone d’andata, ha salutato Murano e Bianchimano ed ha accolto il solo Marco Olivieri, ragazzo classe ’99 di buone speranze ma che in queste prime stagioni tra i professionisti non ha ancora mostrato una grande vena realizzativa.

Va però detto che Olivieri è una seconda punta/ala d’attacco. Può adattarsi a prima punta, ma non possiede certo caratteristiche fisiche simili a quelle di De Luca.

Ed è questa la pecca più grossa della rosa perugina: non presentare una prima punta in grado di sostituire De Luca.

Fino ad ora, seppur quasi mai utilizzato, c’era Bianchimano. Adesso, oltre De Luca, troviamo solamente Matos, Carretta e Olivieri. Discrete seconde punte che non hanno certo nel loro repertorio quello di fare a spallate con i difensori avversari per far salire la squadra.

Capitolo uscite: il monte ingaggi si è sicuramente ridotto con gli addii a Sounas, Murano e Bianchimano. A loro si sono aggiunti Vanbaleghem (rescissione), Righetti (prestito al Gubbio) e Manneh (prestito al Taranto).

Nicolò Brillo