Perugia e Breda: “Stentando sotto la pioggia”

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Perugia e Breda: “Stentando sotto la pioggia”. Contro l’Avellino prestazione opaca e scelte tattiche molto discutibili. E pure le dichiarazioni …

 

“Stentando sotto la pioggia”. E’ questo il sunto del soffertissimo pareggio conquistato dal Perugia ieri sera nel posticipo contro l’Avellino, giocato in un “Curi” inzuppato per la pioggia battente, caduta prima e durante tutta la gara.

Un punto che serve soltanto ad evitare, al momento, la zona playout e ad allontanare l’ultimo posto, distante, comunque, solo due lunghezze. Una situazione di classifica paradossale per una squadra partita con ben altre ambizioni, corroborate dal gioco e i tanti punti (tredici) conquistati nelle prime sei giornate.

Poi l’allucinante black-out delle cinque sconfitte consecutive che hanno portato all’esonero di Federico Giunti e all’arrivo sulla panchina biancorossa di mister Breda, capace sì di interrompere la vergognosa striscia di sconfitte ma solo con due “pareggini”.

E se quello di Cremona era stato salutato con soddisfazione, quello casalingo di ieri sera con i lupi irpini ha destato molte perplessità, in particolare sulle scelte di alcuni interpreti del nuovo modulo, il quattro-due-tre-uno, varato dal nuovo tecnico. Scelte, a nostro avviso errate, che hanno condizionato pesantemente il gioco dei grifoni. Non si possono, infatti, lasciare in panchina i due giocatori più brillanti di questo primo terzo di campionato, Colombatto, il faro del centrocampo e Han, la giovane rivelazione del campionato di B, autore, finora di sei reti.

Non si possono lasciare in panchina i due difensori che meglio avevano giocato la gara di Cremona, l’esperto Belmonte e il giovane Dossena, rinunciando in partenza anche a Cerri, molto più adatto di Di Carmine come unico terminale offensivo. Insomma un gran guazzabuglio e meno male che ci ha pensato il signor La Penna, decisamente il peggiore in campo, a salvare capra e cavoli, regalando il rigore del pari al Perugia per un “fallo di stomaco” di Molina, dopo averne negati due evidenti, in precedenza, sempre ai grifoni e aver annullato un gol buono all’Avellino sullo zero a zero.

Ma se i novanta minuti contro gli irpini ci avevano preoccupato,  le dichiarazioni alla Bisoli di Breda nel dopo gara, ci preoccupano ancora di più. Non si può essere soddisfatti della prestazione, non si possono difendere le proprie scelte quando tutti hanno constatato come fossero sbagliate.

Concediamo a Breda l’alibi del poco tempo, appena dieci giorni, avuto a disposizione fino ad ora per conoscere bene la squadra ma già dalla prossima difficile gara di Venezia di domenica prossima all’ora di pranzo, va cambiato registro e vanno mandati in campo gli uomini migliori e più in forma, al di là del modulo che si persegue.

Un malaugurato risultato negativo in Laguna, ma anche un altro pareggio, potrebbe proiettarci dentro il “mischione” della zona minata, zona alla quale la nostra squadra non è abituata per caratteristiche caratteriali oltre che tecniche, a differenza di formazioni, più avvezze a lottare per la salvezza. E in un campionato equilibrato anche in coda come questo, dove le quattro ultime hanno ben tredici punti, il pericolo è sempre in agguato dietro l’angolo.

Danilo Tedeschini