“Perugia Eterna” chiude conquistando il gradino più basso del podio

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Si è chiusa  nell’immediata vigilia della sesta giornata di campionato con la Spal, terza partita interna dei grifoni,  la campagna abbonamenti del Perugia Calcio 2016-17, denominata “Perugia Eterna”. Sono stati 6117 gli abbonamenti sottoscritti dai tifosi del Perugia, ben 683 in meno, il 10% abbondante, rispetto a quelli di “Unica Maglia” la campagna abbonamenti della scorsa stagione. Un passivo delineatosi fin dallo scorso Luglio, durante il periodo dedicato alle riconferme dei vecchi abbonati, chiusosi con 394 tessere in meno dell’anno scorso, poi dilatatosi anche nei due mesi abbondanti di vendita libera nei quali se ne sono persi altri 289. Ancora peggiore è  il passivo rispetto alla campagna di due anni fa, denominata “Affila gli artigli”, con 1107 abbonamenti in meno, oltre il 15%, rispetto alle 7224 tessere sottoscritte allora. Quali le cause di questo sensibile calo? Molto può essere dipeso dalla delusione per il gioco espresso dal Perugia, oltre che per i risultati negativi, in particolare proprio al “Curi”, nella passata stagione, dalla formazione allenata da Bisoli, che può aver  convinto alcuni tifosi a non replicare l’abbonamento. In parte, soprattutto nella parte finale dove non c’è stato l’agognato recupero nonostante la molla del derby alla seconda partita casalinga (in quella settimana sono stati recuperati solo 67 abbonamenti rispetto alla stessa settimana della passata stagione) è dipeso dai risultati non certo eclatanti del Perugia di Bucchi, nonostante il bel gioco espresso, in queste prime partite.  In parte da una certa disaffezione del tifoso perugino medio dovuta  alla non condivisione di scelte o decisioni abbastanza opinabili della società, sia sul piano prettamente sportivo che su quello della comunicazione. Facendo una media di 200 euro ad abbonamento potrebbe aggirarsi intorno a centoquarantamila euro il mancato introito per la società di “Perugia Eterna” rispetto ad “Unica Maglia”.

Danilo Tedeschini