Alla Lega Serie A interessa la multiproprietà

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Alla Lega Serie A interessa la multiproprietà

Alla Lega Serie A interessa la multiproprietà, piuttosto che le seconde squadre in serie C. Il caso Bari potrebbe cambiare le regole del gioco

 

Quanto sta accadendo a Bari in queste ore ha qualcosa di grottesco. La società è in liquidazione con l’ultimo proprietario capace di cancellare 110 anni di storia calcistica e restio a lasciare gli uffici dello Stadio San Nicola. Il Sindaco Decaro gli ha fatto pervenire una ingiunzione di sgombero, ma nel frattempo le manifestazioni di interesse per la costituzione della “nuova società di calcio”, che parteciperà a campionato di serie D, stanno proliferando.

Oggi 31 luglio alle ore 12 scadono i termini di presentazione delle domande per rilevare il titolo sportivo di serie D dalle mani del Sindaco. Le domande devono essere corredate da una serie di documenti, tra cui un “business plan” che contempli lo sviluppo del settore giovanile, la presenza del calcio femminile, investimenti per riportare la squadra nel calcio professionistico, la gestione delle strutture sportive.

Ebbene i tifosi, visto l’andazzo degli ultimi anni, erano timorosi di doversi accontentare del primo che passa. Beh, il primo che passa potrebbe poi non essere tanto male. Tra le sette manifestazioni di interesse sono arrivate quelle di alcuni presidenti di società di serie A.

Ha cominciato Cairo, patron del Torino, che ha fatto “endorsement” sulla cordata di imprenditori locali promettendo aiuto nella gestione e non solo sportiva. A ruota lo ha seguito Lotito, presidente della Lazio, che invece ha affermato “di volerci mettere la faccia” ed ha costituito una nuova società. Nella giornata di ieri in interviste (più monologhi a dir la verità) fiume rilasciate alle emittenti radiotelevisive regionali ha spiegato le sue ragioni. Stamane ha rotto gli indugi anche Aurelio De Laurentis, presidente del Napoli, che ha presentato la costituenda società e si è spinto oltre dichiarando alla carta stampata “…convinceremo il sistema sportivo italiano a cambiare le regole sulle multiproprietà. Faremo la rivoluzione..”. Nelle prossime ore, dicono i più informati, è prevista anche la proposta di Preziosi, presidente del Genoa.

I regolamenti prevedono la “multiproprietà”, l’importante è che la seconda squadra sia acquisita in un campionato dilettantistico e poi segua il suo percorso sportivo. Nel caso in cui più squadre facenti capo alla stessa proprietà militino nello stesso campionato, il proprietario ha tre mesi di tempo per cederne una. E’ tutto lecito quindi, né dalle pagine di questo giornale vogliamo ergerci a salvaguardia di un mondo pallonaro che non c’è più e che tutto sommato ha provocato tanti disastri sportivi e non (ripetuti casi di calcioscommesse, plusvalenze dubbie, mancate qualificazioni ai mondiali, etc.). Certo è che da questa stagione partiva la possibilità per  le società maggiori di poter schierare una seconda squadra in serie C. Solo la Juventus ha accettato e tra l’altro sta facendo campagna acquisti, tradendo lo spirito della nuova normativa che ipotizza un organico giovane.

Insomma la FIGC va da una parte e la Lega Serie A da un’altra, nel calcio italiano non ci si annoia mai!

Angelo Pagano