L’Ancona ipoteca la salvezza, umbre in Purgatorio

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Perugia k.o. a Cesena e niente

I dorici espugnano Pescara e vedono il traguardo. Solo pareggi per Perugia e Gubbio con Arezzo e Recanatese

 

Paradiso

10Alberto Spagnoli

La preziosissima doppietta del centravanti dell’Ancona, Alberto Spagnoli, arrivato a ben quindici gol in stagione, consente alla squadra di mister Boscaglia di cogliere un successo per due a zero di inestimabile valore sul campo del Pescara e di mettere una seria ipoteca sulla salvezza diretta. Con questi tre punti, infatti, l’Ancona, pur rimanendo quintultima, sale a quota quarantuno, potendo vantare dieci punti di vantaggio sulla Fermana, penultima, per cui, bissando il successo domenica prossima nella gara interna contro una Lucchese che non deve chiedere più niente al campionato, l’Ancona non disputerebbe il playout avendo più di otto punti di vantaggio sulla Fermana e sarebbe salva direttamente. Trepidante attesa!

9 Carrarese

La Carrarese vince uno a zero il derby di Lucca grazie al rigore trasformato da Finotto ad un quarto d’ora dalla fine. Il successo certifica con una giornata d’anticipo il meritatissimo terzo posto finale degli apuani, con conseguente qualificazione al Primo turno Nazionale, dove saranno una delle teste di serie. Buona parte del merito è dell’avvento in panchina, dopo la seconda di ritorno, di mister Antonio Calabro che ha trasformato la squadra, facendole inanellare un grande percorso di sedici partite, ricco di ben  dieci vittorie, cinque pareggi e una sola sconfitta.

8 Spal e Sestri Levante                                    

La Spal, con le due reti nell’ultimo quarto d’ora della gara, segnate da Zilli e Valentini, batte il Pineto al “Mazza”, aggancia l’undicesimo posto a quota quarantasei, ma, quel che più conta, raggiunge la salvezza con una giornata d’anticipo. Qualche rimpianto c’è, in particolare per l’esonero di mister Di Carlo che, una volta richiamato in panchina, ha tenuto un passo da playoff, probabilmente raggiungibili se fosse rimasto sempre lui alla guida degli estensi, visto il disastroso andamento tenuto dalla Spal nell’interregno di mister Colucci.

Il Sestri Levante batte tre a due in casa la Vis Pesaro e festeggia una meritatissima salvezza alla sua prima stagione assoluta da squadra professionistica, avendo, oltretutto, dovuto giocare  tutte le gare casalinghe in campo neutro, prima a Carrara e poi nella più lontana Vercelli. Gara ricca di capovolgimenti di fronte, con i liguri subito in vantaggio con il solito Forte, alla sua tredicesima rete, raggiunti e superati nel primo temo dalla Vis. Nella ripresa si scatena Clemenza, autore della doppietta che contro ribalta il risultato, con la Vis rimasta in dieci sul due a due per un’espulsione. Sestri Levante che raggiunge la salvezza a quota quarantaquattro, insieme a Lucchese e a Pineto,  anche se col quattordicesimo posto a causa della peggiore classifica avulsa.

7Juventus Next Gen. e Rimini

La Juve Next Gen. Non finisce di stupire! Vince due a uno ad Alessandria con la Fermana e si issa al sesto posto assoluto della graduatoria, a quota cinquantaquattro, a due sole lunghezze dal quinto. Bianconeri in vantaggio con Guerra, raggiunti dai marchigiani prima dell’intervallo. Quando l’espulsione dello stesso Guerra, al quarto d’ora della ripresa, sembra dover condizionare la Juve, arriva invece la prodezza di Nonge Bonde a dieci minuti dalla fine a regalare i tre punti alla squadra di mister Brambilla.

Il Rimini batte uno a zero l’Entella al “Neri”            e stacca il passaporto per disputare i playoff con il suo decimo posto a quota cinquanta in compagnia dell’Arezzo, determinato, al momento, dai peggiori scontri diretti con gli amaranto. A decidere la gara il velenoso sinistro di Lamesta a metà ripresa.

Purgatorio

6Arezzo, Gubbio, Torres e Cesena

L’Arezzo torna imbattuto dal “Curi”, dove impatta uno a uno nel derby col Perugia. Tutto nella ripresa, con l’iniziale vantaggio aretino di Lazzarini, il migliore in campo tra gli amaranto e il pari dei grifoni a metà ripresa. Con il punto conquistato l’Arezzo, nono per i migliori scontri diretti col coinquilino Rimini, conquista la matematica certezza di disputare i playoff.

Buon pari per due a due del Gubbio sul campo della Recanatese, anche se non esente da qualche rammarico per gli umbri, in vantaggio per due volte con Di Massimo, la prima nel primo tempo su rigore e la seconda a meno di un quarto d’ora dal termine ed entrambe le volte raggiunto quasi subito dai padroni di casa, la seconda su rigore. Con il parreggio il Gubbio rimane al quinto posto, adesso a quota cinquantasei, insidiato a due lunghezze dalla Juve N. G.

Bella partita quella del “Vanni Sanna” tra il Cesena, dominatore del campionato e la Torres, degnissima damigella d’onore che, bissando l’uno a uno dell’andata, oltre a certificare il suo meritatissimo secondo posto, si conferma l’unica squadra del Girone a non aver perso con il Cesena. Quest’ultimo, invece, vincendo contro il Perugia in casa l’ultima gara  del torneo eguaglierebbe il record assoluto di punti della Serie C, novantasei, stabilito dal Catanzaro nella scorsa stagione.   Torres in vantaggio nel primo tempo grazie a capitan Scotto, che trasforma un rigore e pareggio di Adamo, nella ripresa, per il Cesena, che colpisce anche due legni. Cesena primo con novantatré punti, Torres matematicamente seconda con settantaquattro. Chapeau!

5Perugia, Pontedera, Olbia, Recanatese

Ancora un mezzo passo falso per il Perugia, che non va oltre l’uno a uno nel derby casalingo dell’Etruria contro l’Arezzo. E meno male che a metà ripresa Vazquez è stato bravo a riequilibrare quasi subito il risultato con un tocco felpato, su assist di Matos, dopo che l’Arezzo era da poco passato in vantaggio. L’uno a uno casalingo fa scemare quasi del tutto le speranze di essere la migliore quarta, il Grifo dovrebbe solo vincere in casa della dominatrice del campionato Cesena, alla caccia del record di punti, con l’eventuale vittoria che potrebbe anche non bastare. Perugia matematicamente quarto a quota sessantatré.

Penalizzante pareggio interno del Pontedera col fanalino di coda Olbia. Il due a due non serve a nessuno, con l’Olbia, ultima con solo ventisei punti, retrocessa matematicamente e il Pontedera, scavalcato dalla Juve N.G e scivolato in ottava posizione a causa dei peggiori scontri diretti nei confronti del Pescara, con cui condivide quota cinquanta. Iniziale vantaggio dell’Olbia con Fabbri, con il Pontedera che prima pareggia con Del Pupo e poi, sul finire della prima frazione, va in vantaggio con Ambrosini. Ad inizio ripresa il definitivo, quanto inutile due a due dei sardi, firmato da Catania.

La Recanatese non va oltre il due a due casalingo nella fondamentale gara casalinga con il Gubbio, assolutamente da vincere per poter sperare, alla vigilia, ancora nella salvezza diretta. I marchigiani, hanno dato, comunque, buoni segnali, riuscendo a pareggiare per due volte i vantaggi del Gubbio, entrambe con Sbaffo, su azione nella prima frazione e su rigore a dieci minuti dalla fine. Recanatese condannata al playout, verosimilmente con la Vis Pesaro, al momento con il vantaggio della classifica, che la vede quartultima a quota trentotto, due lunghezze sopra i pesaresi.

Inferno

4Entella                   

L’Entella perde uno a zero a Rimini e dovrà trepidare fino all’ultimo per avere la certezza  della salvezza diretta. I liguri capitolano a metà ripresa, non riuscendo poi a riequilibrare il risultato, Entella sestultima con quarantadue punti, a cui serve necessariamente un punto nella gara casalinga contro la Recanatese per evitare, nel caso di contemporanei successi dell’Ancona e della Fermana, di disputare il playout.

3 Pineto

Continua il periodo poco brillante del Pineto, che perde anche a Ferrara, due a zero il finale, anche se, alla fine, può, comunque, festeggiare la matematica salvezza con un turno di anticipo. Abruzzesi in partita fino a dieci minuti dal termine, quando subiscono il decisivo uno-due spallino. La permanenza in Serie C è un traguardo importantissimo per la matricola abruzzese, al suo primo anno di professionismo e al momento tredicesima per la migliore classifica avulsa nei confronti del Sestri Levante e per quella peggiore nei confronti della Lucchese.

2Fermana e Vis Pesaro

La Fermana si complica enormemente la vita perdendo due a uno ad Alessandria la gara con la Juve N.G.. Sconfitta pesantissima, che lascia la Fermana al penultimo posto, ormai matematico, a quota trentuno, con pochissime speranze di disputare il playout alla luce dei dieci punti di distacco dall’Ancona e gli undici dall’Enella, rispettivamente quintultima e sestultima, ad una giornata dalla fine, ne bastano nove, infatti, per non disputare il playout e retrocedere direttamente in D. Sconfitta ancor più grave perché arrivata, a dieci minuti dalla fine, con la Fermana in superiorità numerica, dopo che Sorrentino, sul tramonto della prima frazione, aveva pareggiato il primo vantaggio bianconero.

Harakiri della Vis Pesaro a Vercelli contro il Sestri Levante. Dopo aver ribaltato nel primo tempo l’iniziale vantaggio ligure grazie ai gol di Neri e Nicastro, i marchigiani subiscono colpevolmente il pari su una ripartenza, ad inizio ripresa. La successiva espulsione di Neri, che lascia la squadra di mister Stellone in inferiorità numerica per metà ripresa, è il prologo al terzo gol del Sestri, che vince tre a due e si salva, condannando la Vis Pesaro al playout contro la Recanatese, probabilmente con lo svantaggio della classifica, che lascia la Vis Pesaro al terzultimo posto, sempre a quota trentasei.

1Lucchese                                                                                                           

Chiude male il suo campionato casalingo la Lucchese, sconfitta uno a zero nel derby dalla Carrarese. La sconfitta, arrivata su rigore ad un quarto d’ora dal termine, non impedisce, però, alla squadra di mister Gorgone di festeggiare il traguardo minimo della salvezza, conquistata con una giornata d’anticipo grazie al suo dodicesimo posto, determinato dalla migliore classifica avulsa  rispetto a Pineto e Sestri Levante. Fallito, invece, dai rossoneri l’obiettivo playoff.

0 Daniele Sebastiani

Quando il Pescara, con l’avvento di Emmanuel Cascione in panchina, sembrava aver ritrovato il bandolo dell’intricata matassa di questo campionato, ecco arrivare l’imprevista ricaduta, con la sconfitta casalinga con l’Ancona. Un due a zero netto, che certifica la sesta sconfitta casalinga degli abruzzesi, veramente troppe, anche se solo la prima della gestione Cascione. Con un gol per tempo l’Ancona si porta via l’intera posta, ricacciando il Pescara al settimo posto a quota cinquantadue, ma  solo in virtù dei migliori scontri diretti rispetto al Pontedera. Evidentemente la rosa costruita dalla società presenta difetti strutturali difficilmente rimediabili e le responsabilità del contestatissimo presidente Daniele Sebastiani appaiono sempre più evidenti. Pescara che, addirittura, potrebbe rischiare di giocare fuori casa il primo turno dei playoff se dovesse perdere un’ulteriore posizione in classifica nell’ultima giornata.

Dan.Te.