Catania, calcio e dintorni

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    Non sappiamo come finirà l’ennesima bufera arrivata nel mondo del calcio, certo preoccupa un fenomeno sempre più marcato di controllo dei campionati. Se ieri erano le categorie semi-pro e dilettanti quelle proficue per gli introiti illegali, adesso si punta al bersaglio grosso, ai campionati professionistici. Tutto gira intorno ai soldi, scommesse sportive, incassi televisivi, ripartizioni Lega non bastano più per tenere in vita un prodotto che vede da anni un calo di spettatori negli stadi e risultati a livello internazionale non esaltanti per i colori nazionali. Vincere o perdere non è la stessa cosa nonostante cerchino sempre di convincerci che sia lo spirito decoubertiniano a farci sognare e vivere. Quando non grandina sicuramente piove con le continue penalizzazioni in classifica per irregolarità amministrative, il mondo del pallone si rivela per quello che è, pronto a sgonfiarsi voltato l’angolo. Se fosse tutto confermato, nessuno è colpevole fino a prova contraria e la giustizia non sempre ha confermato in aula di tribunale gli atti dei p.m., è straordinario come ben sei società abbiano accettato soldi per perdere una gara di campionato. Cosa succederà ora è difficile dirlo, gli organici del campionato di serie B sono in dubbio, potrebbe esserci uno slittamento nell’inizio della stagione, potrebbero anticipare la riforma e ridurre il numero di squadre, potrebbe finire tutto in una bolla di sapone. Certo è che non ricordiamo più l’ultima estate vissuta dal calcio nostrano libera da fenomeni “metereologici”, la speranza, vana, è che a Catania si chiuda per sempre questo ciclo negativo iniziato proprio lì, con altri personaggi, nell’estate del 2003.

    Angeo Pagano