Cruciani: “Dobbiamo approcciare ogni punto come fosse l’ultimo”

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    Un passato in A1, il 3 di “Paolino” dietro la schiena e tanta voglia di vincere ancora, per Azzurra e per chi diceva “sei finita”. Straordinaria la carriera della centrale in forza alla School Volley Bastia, Cristina Cruciani, che a 14 anni ha iniziato a girare l’Italia sotto rete (da Reggio Calabria a Parma, passando per l’esperienza in A1 a Ravenna) e non si è ancora fermata. Qualche rimpianto guardando indietro, colmato però dal marito e dalla figlia, Azzurra, alla quale vuole dedicare la prossima stellina: il tatuaggio, ormai rituale, che insieme all’amica e compagna, Silvia Tosti, si ripete ad ogni campionato vinto. Cristina si è raccontata questa settimana, condividendo ricordi, sogni e… qualche trucchetto del mestiere.

    “Ho cominciato nel 1996, 20 anni fa. Porto il numero 3 perchè era il numero di maglia di Paolo Maldini, ma in passato ho dovuto rinunciare e così ho indossato anche il 10 ed il 12. Sono contenta del mio percorso e finchè il fisico lo consente continuerò a giocare. Lo dico per coloro che dopo la maternità mi consideravano finita, con Silvia (Tosti ndr) abbiamo già vinto tre campionati ed ora speriamo di aggiungere la nostra quarta stella personale. E’ stato un percorso lungo in giro per l’Italia e mi sono capitati momenti di sconforto, ma alla fine sono arrivata dove sono e non mi pento delle scelte fatte. Certo questa stagione cercavo una società dove non ci fossero particolari pressioni, ma ora che ci ritroviamo in alto è giusto averle. Forse se devo cercare rimpianti i tre anni a Parma sono stati particolari, infortuni diversi che mi hanno condizionato e non fatto fare quel salto di qualità che un po tutti si aspettavano. Gioco come centrale, ma i centimetri sono importanti per stare a certi livelli, ed in Club Italia più volte mi confermarono questo “problema”. Nonostante questo ho avuto la fortuna di giocare insieme ad Eleonora Lo Bianco e Gabriela Perez del Solar. Oggi sono mamma da poco ho avuto Azzurra che mi aiuta ad essere più spensierata anche in allenamento dove fino a qualche stagione fa soffrivo. La squadra si basa sulla esperienza mia e di altre, ma il connubio con le ragazze più giovani sta funzionando.  Si impegnano tanto e per questo sono anche migliorate molto. Sabato si va a Gubbio, un derby complicato perchè siamo altalenanti. Abbiamo lasciato troppi set per strada; da un lato però mi consola il fatto che negli scontri diretti non abbiamo mai sbagliato l’approccio al match. Bisogna approcciare ogni punto come fosse l’ultimo, insomma occorre l’istinto killer.