Il ju-jitsu italiano prossimo alla riunificazione nazionale

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    Dal 3 al 6 settembre scorsi si è tenuto in quel di Trevi lo Stage annuale riservato ai Maestri, Istruttori, Arbitri e Presidenti di Giuria dell’ A.I.J.J. A tale appuntamento, ricorrente in terra umbra, si sono aggiunti il “Combat Camp”, ovvero uno stage tecnico a cui hanno preso parte atleti provenienti dall’intero territorio nazionale di categorie di età disparate, ovvero dai 14 anni di età in poi; il Raduno Collegiale della Nazionale Italiana Seniores in preparazione per i prossimi impegni mondiali, di novembre. Nell’occasione specifica si sono tenute alcune tavole rotonde di gruppi di lavoro, l’adunanza tradizionale del Consiglio Direttivo, nonché l’ Assemblea Generale delle Società. Da tali momenti di confronto, in chiave politico-sportiva, l’ A.I.J.J. ha delineato una strategia che si può riassumere nel contenuto della nota redatta dal Consiglio Direttivo a firma del Presidente M° Dario Quenza.

    “Il Consiglio Direttivo dell’ Associazione Italiana Ju-Jitsu e D.A. nella seduta del 6 settembre ha formalmente incaricato il M° Massimo Bistocchi nella sua veste di Direttore Generale della Nazionale Italiana Ju-Jitsu ed il M° Igor Lanzoni nella sua qualità di vice-Presidente della Ju Jitsu International Federation a rappresentare l’ A.I.J.J. in un prossimo incontro con i vertici federali della F.I.J.L.K.A.M. al fine di verificare le eventuali opportunità per procedere ad una possibile unificazione del Ju-Jitsu Italiano.”

    I suddetti delegati dovranno riferire al Presidente Quenza circa l’attività esplorativa da loro compiuta con eventuali proposte operative. L’auspicio generale dei convenuti in Assemblea è quello di potersi ritrovare tutti assieme, così come lo si era tanti anni fa, quando la famiglia era grande ed unita. Auguri e sostegni morali sono pervenuti al M° Bistocchi da diversi testimoni del Ju-Jitsu italiano, giovani e meno giovani. Come dice il D.G. perugino:

    “il movimento del Ju-Jitsu deve andare avanti rispettando la sensibilità di ciascuno, pensando a domani e non più a ieri. Nessuno di noi è irresistibile e un movimento sportivo è forte quando non dipende solo dalla volontà di pochi, che spesso escludono la base nella condivisione di un progetto che sia, in quanto tale, semplicemente prospettico.”