Il paradosso: senza pubblico più vittorie casalinghe

591
Il paradosso: senza pubblico più vittorie casalinghe. A fare eccezione solo Frosinone, Benevento, Salernitana e Perugia

Il paradosso: senza pubblico più vittorie casalinghe. A fare eccezione solo Frosinone, Benevento, Salernitana e Perugia

 

Dall’ultima giornata prima del lockdown, giocata il 7-8-9 Marzo il campionato di Serie B è proseguito e terminato a porte chiuse.

Ed andando ad esaminare i risultati c’è un dato particolare ed inaspettato che balza subito agli occhi: senza la presenza del pubblico, infatti, si sono incredibilmente registrate, percentualmente, più vittorie casalinghe, 52 su 121 partite (considerando anche il recupero Ascoli-Cremonese e le gare dei playoff e dei playout), il 42,98%.

Nelle rimanenti 269 gare giocate in precedenza, invece, le vittorie delle squadre di casa erano state 98, il 36,44%, il 6,54% in meno.

Insomma, almeno per quanto riguarda la cadetteria, le partite a porte chiuse hanno smentito l’antico detto che il pubblico fosse il dodicesimo giocatore delle squadre di casa.

Bisogna sottolineare, però, come a fare eccezione a questa interessante statistica siano state proprio le quattro squadre che avevano portato più spettatori allo stadio sino alla ventottesima giornata: Frosinone, Benevento, Salernitana e Perugia nell’ordine, anche se il Benevento, che aveva però raggiunto presto la matematica promozione in Serie A, pur crollando del 34,62% nella percentuale di vittorie casalinghe, che a porte aperte era dell’84,62%, ha comunque vinto il 50% delle gare casalinghe disputate senza pubblico.

Il Frosinone, con una sola vittoria su otto gare disputate allo “Stirpe”, playoff compresi, ha fatto crollare la propria percentuale di vittorie dal 69,30% al 15%, ben il 54,30% in meno.

Da rimarcare come, senza il Frosinone, la percentuale generale delle vittorie casalinghe senza pubblico sarebbe salita dal 42,98% al 45,20%.

C’è poi la Salernitana che ha quasi dimezzato la propria percentuale, passata dal 61,54% col pubblico al 33,34% a porte chiuse.

Ed infine c’è il Perugia, che pur senza toccare i crolli di percentuale di Frosinone, Benevento e Salernitana, con le due sole vittorie ottenute con la Salernitana e con il Pescara nel playout nelle sei gare disputate al “Curi” a porte chiuse, ha visto scendere la propria percentuale di successi casalinghi al 33,34%, contro il 42,85% ottenuto a porte aperte, il 9,51% in meno.

E proprio agli abbonati del Perugia, in settimana la società ha fatto sapere con un comunicato che restituirà il rateo della quota abbonamenti riguardanti le quattro gare di campionato giocate a porte chiuse tramite un voucher digitale che potrà essere utilizzato per l’acquisto di biglietti o di abbonamenti della prossima stagione, o, eventualmente, per l’acquisto di prodotti del merchandising 2019-20.

Detto che al momento, visto l’aumento sensibile dei nuovi contagi, appare difficile una riapertura al pubblico, anche se la validità dei voucher per quanto riguarda l’acquisto di abbonamenti e biglietti, che è di diciotto mesi, potrà consentire a coloro che avranno la volontà di abbonarsi dopo questa amara retrocessione di poterlo utilizzare nella stagione 2021-22, sarebbe stato meglio che il voucher, che per quanto riguarda l’acquisto dei prodotti del merchandising avrà invece validità di un solo mese, potesse essere utilizzato per l’acquisto di prodotti del merchandising della stagione appena iniziata, quella 2020-21, e non di quella vecchia, appena terminata con una vergognosa retrocessione!

Danilo Tedeschini