Longo: “Servirà una prestazione da squadra”

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    Alla vigilia della gara di domani, sabato 10 dicembre (ore 15), tra Perugia e Pro Vercelli allo stadio “Renato Curi” la parola al tecnico dei piemontesi, Moreno Longo.

    “Sappiamo benissimo alle difficoltà a cui andiamo incontro. Il Perugia è una squadra che gioca molto bene, e che nonostante non vinca da ottobre (5 novembre, Pisa-Perugia 0-1) in casa ha sempre disputato delle partite ottime. Per poter portare a casa un risultato positivo dobbiamo scendere in campo con la giusta convinzione, cercando di metterli in difficoltà. Il Perugia costruisce sempre una grande mole di gioco, ma con una prestazione da squadra potremmo riuscire a trarre qualche vantaggio”.

    Sui singoli.

    “Germano è recuperato a pieno, e domani sarà con noi con qualche chance nel partire dall’inizio. Altobelli e Ardizzone? Si sono allenati entrambi a singhiozzo, e non hanno effettuato lavori di carico per non rischiare. Solo per precauzione, ma stanno bene. Bani? Per noi è un assenza importante, al suo posto giocherà Berra. Sta facendo bene ultimamente ed è cresciuto parecchio”.

    Sull’avversario di domani, il Perugia del collega Cristian Bucchi.

    “Per battere il Perugia servirà una prestazione importante sotto ogni aspetto, non si esce dal ‘Curi’ indenni senza aver dato prova di grande carattere. Contro il Verona, hanno ottenuto il 60% di possesso palla, dovremmo sacrificarci molto per fornire una prestazione di grande livello. Il Perugia ha degli interpreti formidabili, puntando molto sul palleggio. Bucchi? Sono felice di incontrarlo su una panchina di Serie B, se la merita tutta. Siamo stati compagni di squadra, sarà bello incontrarci in questa nuova veste”.

    L’aggettivo “giovane” accostato alla parola “allenatore”, è sempre sinonimo di novità?

    “Non c’è una risposta esatta. Ci sono molti allenatori esperti che si aggiornano di continuo. Ovviamente i giovani portano sempre quella ventata di novità, perché magari hanno smesso da poco di giocare e/o hanno avuto allenatori ‘freschi’. Il calcio, al giorno d’oggi, è in continua evoluzione, e non c’è allenatore, giovane o vecchio che sia, che possa fare la differenza. Ciò che conta è quello che si studia e come si insegna”.

    Andrea Profidia