Ora serve un guizzo dalla “scrivania”

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Non può una sconfitta, per altro rimediata in Coppa Italia e al cospetto di una grande del calcio italiano, mettere in discussione il lavoro sin qui svolto da Pierpaolo Bisoli e più in generale la bontà di un progetto che vuole il Perugia protagonista anche nella stagione 2015-2016. Il calcio d’inizio stagione resta sempre poco attendibile, anche se si affrontano partite ufficiali e la posta in palio comincia a farsi interessante. Soprattutto quando una squadra ha sempre ben in vista il cartello dei “lavori in corso” e il pensiero è spesso rivolto a ciò che manca, per sentirsi completi e pienamente competitivi. Bisoli, in queste prime settimane in biancorosso, ha messo in evidenza diversi pregi, molti riconducibili al suo alto grado di professionalità e dedizione al lavoro. Un pignolo che spesso passa per difensivista, ma che sostanzialmente, come i risultati hanno dimostrato, è un valente pratico del calcio. Nell’attesa di vedersi consegnate tutte le pedine, ha disegnato uno scacchiere (4-2-3-1) che a tutt’oggi è l’unico possibile, forse scervellandosi un po’ troppo (vedi la gara di San Siro) nel posizionare in modo poco produttivo qualche “alfiere” (Fabinho), qualche “re” (Lanzafame”) e qualche “pedone” (Rossi e Mancini). L’indole all’adattamento, che tanta strada (se pur tortuosa) ha fatto percorrere al suo predecessore, alla lunga lo premierà (e lo aiuterà), anche per quella volontà più volte manifestata di non volersi ancorare ad un’unica iniziativa di carattere tattico. Per farlo, con buone probabilità di successo, il tecnico emiliano necessita tuttavia di essere ulteriormente supportato dalla società. Dopo le spedite movimentazioni effettuate nella seconda metà di luglio e nei primissimi giorni di agosto, la dirigenza di Pian di Massiano sembra essersi un po’ arenata:  convinta che i “saldi” degli ultimi giorni di mercato siano la migliore soluzione possibile per completare il Grifo. Scelta condivisibile, anche se rischiosa, visto che è una strategia che comincia ad essere piuttosto diffusa tra le “cadette” e non sempre l’idea di “vendere” la storia e il blasone di Perugia risulta vincente nei ballottaggi. Meglio, probabilmente, muoversi un po’ prima (la lista di Bisoli è già pronta: un difensore centrale, due centrocampisti e un vice Ardemagni), rimettendo in moto le solite triangolazioni, tracciate da Paloni o perchè no, sondando attraverso il talento dei dirigenti addetti qualche nuovo territorio inesplorato. Insomma un vero e proprio “guizzo dalla scrivania”: che dia seguito a quanto di buono è già stato fatto, che rassicuri Bisoli, che proietti il Perugia verso un’annata da protagonista e che distolga l’attenzione della società da pratiche ordinarie, per le quali basterebbe la buona volontà e il buon senso di qualche zelante collaboratore e non la vidimazione dall’alto, con l’imposizione di regole molto discutibili e sfacciatamente parziali.