Perugia Calcio e abbonamenti: ancora un segno meno

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Santopadre_campagna abbonamenti 2017 - 2018

Perugia Calcio e abbonamenti: ancora un segno meno. “Fedeltà, Fiducia, Passione” diventa la peggiore campagna di questi quattro anni di Serie B

 

Si è chiusa ancora una volta con il segno meno, rispetto all’anno precedente, la campagna abbonamenti del Perugia Calcio 2017-18, denominata “Fedeltà, Fiducia, Passione”.

Sono stati infatti 6.078 gli abbonamenti sottoscritti dai tifosi del  del Grifo in questa stagione, 74 in meno, l’1,2% , dei 6152 di “Perugia Eterna”, la campagna abbonamenti dell’anno scorso.

Anche se con una perdita più contenuta “Fedeltà, Fiducia, Passione” diventa la peggiore campagna di questi quattro anni di Serie B, non interrompendo, purtroppo, il trend negativo delle ultime tre stagioni, visto che rispetto ad “Unica Maglia”, la campagna abbonamenti di due anni fa, quando gli abbonamenti furono 6.800, il calo è di quasi il 10%, mentre rispetto ad “Affila gli artigli”, quella del primo campionato di B, che fece registrare ben 7142 abbonamenti, il  calo è del 15%, con una perdita secca di ben 1064 abbonati in soli tre anni.

Un risultato che fa slittare all’indietro di due gradini,  dal quarto al sesto, nella classifica degli abbonamenti delle squadre di B, preceduto da Cesena, Parma, Foggia, Bari e Frosinone, anche se, rispetto alla classifica per bacino d’utenza, il Perugia viaggia a metà  della graduatoria.

Ma andiamo ad analizzare nei dettagli la campagna abbonamenti di quest’anno, divisa dalla società in tre fasi.

La prima fase, dal 6 al 22 Luglio, denominata “Fedeltà”, riservata al rinnovo dei vecchi abbonamenti, era andata benissimo, anche grazie ai prezzi scontati di 10 euro rispetto all’anno scorso, facendo registrare ben 641 abbonamenti in più, 2547 contro i 1906 dell’anno precedente, il 34%, lasciando presagire a concrete possibilità di inversione del trend negativo.

Dal 24 Luglio al 19 Agosto è andata poi in scena la seconda fase della campagna, quella denominata “Fiducia”, con i prezzi invariati rispetto allo scorso anno, che ha fatto registrare un calo, definiamolo fisiologico, di 139 tessere, 1576 contro le 1715 dello scorso anno, che ha portato il totale provvisorio ad un +14,5%, 4.123 contro i 3621 della passata stagione.

Il 21 Agosto è iniziata l’ultima fase della campagna, denominata “Passione”, terminata ieri.

Fase che in genere ha sempre risentito, in positivo o in negativo dei risultati della squadra nelle prime, cinque, sei gare di campionato e visto l’ottimo inizio di  torneo che vede la squadra di Giunti veleggiare al terzo posto con dieci punti in cinque giornate, nonostante lo “scippo” del “Barbera”, ci si attendeva una buona risposta in termini di abbonamenti ed invece proprio in questa fase, in genere la più corposa come tessere staccate, è avvenuto il tonfo, con ben  556 abbonamenti in meno, 1955 contro i 2501 dello scorso anno, oltre il 20% in meno, portando il totale  finale, come detto, in negativo, -1,5%  6.078 tessere contro le 6152 dello scorso anno.

Il fattore, a nostro parere determinante, di questo tonfo di “Passione”, in contro tendenza con gli ottimi risultati della squadra, va ricercato nei prezzi più alti di oltre il 10%, rispetto a quelli dell’anno scorso di “Fiducia”, che non hanno invogliato molti tifosi medi del Perugia, quelli al di fuori dello “zoccolo duro” di quattro-cinquemila tifosi sempre presenti al “Curi”, anche in Serie D.

Nei salotti televisivi abbiamo sentito qualcuno commentare il calo parlando di crisi economica o di stadio scoperto, qualche altro giustificare il calo finale adducendo la tesi dell’assuefazione alla categoria.

Tutte tesi rispettabilissime ma, a questo proposito, vogliamo ricordare che la crisi c’è da anni, che lo stadio scoperto, tribuna a parte, c’è da sempre e, soprattutto, a proposito della presunta assuefazione vogliamo sottolineare come nel primo anno, quello di Camplone, non fu certo l’entusiasmo per la promozione appena conquistata a determinare il boom dei 7152 abbonamenti finali, visto che il 29 Agosto 2014, giorno dell’esordio in B, al “Curi” col Bologna, gli abbonati erano solo 4624, più o meno la cifra degli anni seguenti, compreso questo.

Furono invece, al contrario di quelli colti da Bisoli e Bucchi nei due anni successivi, gli ottimi risultati della truppa di Camplone, undici  punti in cinque partite, a permettere di “staccare” da quel giorno oltre 2600 tessere in più.

Un risultato che, alla luce degli stessi risultati o quasi colti dalla squadra del bravo mister Federico Giunti, si sarebbe, probabilmente, potuto raggiungere anche stavolta senza la scelta, rivelatasi poco oculata, della società di portare la curva a 170 euro, 15 più dello scorso anno, la “Gradinata”, oggi Tribuna Est, a 225 euro, 20 euro in più, la Tribuna laterale a 325 euro, 30 in più, le Poltroncine a 590 euro, 70 euro in più al pari della Tribuna Vip, passata a 780.

Danilo Tedeschini