Quando le assenze pesano anche per gli altri

1039
 

Dopo la sconfitta di Bari è arrivato il momento di fare una profonda riflessione su alcuni aspetti, in particolare il continuo sottolineare, come alibi, da parte del tecnico Bisoli e di alcuni media sulle molte assenze nel Perugia. Nessuno le vuole negare, sono evidenti, ma in un campionato lungo come quello di Serie B sono cose che capitano un po’ a tutte. Alcuni esempi: oggi al Bari mancavano Valiani, l’uomo più in forma, Rosina, Defendi e Del Grosso. Nelle due trasferte campane contro l’Avellino e contro la Salernitana entrambe le squadre erano in piena emergenza in difesa con tre centrali difensivi su quattro, fuori, oltre all’assenza di un certo Castaldo per gli irpini e dei centrocampisti Bovo e Moro ed Eusepi, per i granata. Al Novara mancavano il giocatore più forte, Gonzales e un altro paio di pedine. Nella prima giornata il Como, già debole di per se è venuto a Perugia con ben otto assenze e domenica prossima al Livorno mancheranno tre giocatori per squalifica, tra i quali un certo Vantaggiato e probabilmente qualche infortunato. E’ chiaro che le evidenti responsabilità di Bisoli sono anche ingigantite da una rosa non certo abbondante messagli a disposizione dalla società. C’è poi da ribadire il concetto che contro le prime otto, quelle in prospettiva play-off e promozione diretta, abbiamo battuto solo il Brescia, pur avendo disputato ben sei gare in casa, con quattro zero a zero e una sonora sconfitta col Novara e due sconfitte su due in trasferta, a Pescara e Bari, segno che al momento questa squadra non è all’altezza degli obiettivi prefissati mentre è più forte delle squadre di bassa classifica. Per finire,  a Bisoli va ricordato che per due mesi, i primi due del torneo, nei quali ha conquistato quattordici punti in undici gare, media, 1,28 a gara, ha sempre predicato di avere pazienza e che il vero Perugia si sarebbe visto a Dicembre che, puntuale come un orologio svizzero, è arrivato e il Perugia in tre partite ha conquistato tre punti, in due gare interne e una sola fuori, alla misera media di un punticino a partita.

Danilo Tedeschini