Il presidente Massimiliano Santopadre, dopo la nota diffusa nel primo pomeriggio tramite il sito ufficiale della società, ha voluto chiarire ulteriormente la situazione che lo ha visto protagonista dopo l’ispezione finanziaria iniziata nella giornata di ieri. Ecco alcuni dei suoi interventi:
“Sono dispiaciuto della situazione che si è creata, ma ho voluto convocare questa conferenza per dare maggiori spiegazioni ai nostri tifosi e a chi ci vuole bene. Io possiedo solo tre aziende intestate al mio nome che sono il Perugia Calcio, l’azienda d’abbigliamento e un’altra azienda immobiliare. Non ho mai utilizzato alcun prestanome, ma queste sono cose che giustificherò alle autorità competenti con i documenti del caso. Sono qui perchè siamo di fronte ad un’altra vicenda che potrebbe spaccare la tifoseria, come accaduto la scorsa stagione per la questione “allenatore”. Non posso negare che ci sia stata un’ispezione da parte della Guardia di Finanza iniziata proprio ieri. Tuttavia alcune accuse ed illazioni che sono frutto di una disinformazione possono portare a conclusioni assolutamente sbagliate. Si tratta di una normale verifica e non ho nulla da nascondere; se avrò sbagliato, sarà poi verificato dai fatti. Altrimenti verrò prescritto o assolto. Mi sento però in dovere di rassicurare tutto l’ambiente per non creare alcun allarmismo. C’è però un aspetto che mi fa riflettere: questa cosa accade proprio nella settimana in cui devono essere presentate le domande di iscrizione per il prossimo campionato. Strane coincidenze che mi portano a pensare male. Tutto ciò non è corretto ed il messaggio a “certe persone” è arrivato sicuramente. Quest’anno solo il Perugia ha pagato 2.700.000 € di imposte e contributi ed ora forniremo tutte le documentazioni che mostreranno le cose come stanno realmente.”
Il presidente Santopadre, dopo una breve digressione su come questa situazione che si è andata a creare pesi anche all’interno delle proprie aziende e soprattutto della propria famiglia, è tornato all’attacco:
“Se c’è qualcuno che vuole prendersi il Perugia e vuole stare al posto mio, sono disposto a parlarne. Se ci sono altri imprenditori interessati, che siano italiani o stranieri, ne parlino con il sottoscritto. Ma se c’è solo invidia o gelosia verso la mia figura, non accetto certi colpi bassi. Forse dò fastidio a qualcuno, ma non voglio far passare un messaggio sbagliato. Ora proseguiranno tutti gli iter delle indagini, ma io sono sereno. Ora però si capirà veramente chi sta con me e chi no.”
Nicolò Brillo