Santopadre: “Il mio errore? Aver ascoltato tutti”

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Santopadre: “Il mio errore? Aver ascoltato tutti”. L’amministratore unico del Grifo rispedisce le accuse: “Io dal Perugia non prendo stipendio. Non è vero che non vivo la città”

 

L’amministratore unico del Perugia Calcio Massimiliano Santopadre è tornato ad alzare i toni in occasione della conferenza stampa di presentazione del nuovo d.g. Gianluca Comotto. 

Conferenza stampa dove continua a fare “figli e figliastri”, dimostrando ancora una volta che la retrocessione sembra aver insegnato poco.

I giornalisti di Sportperugia continuano infatti ad essere esclusi senza alcuna giustificazione da questi appuntamenti ‘online’.

Queste le dichiarazioni principali: 

“Il mio errore più grave? Ascoltare tutti – riporta Umbria On – Chi non mi ha mai accettato sta godendo e sta cercando di far passare tante cose che non sono vere. Io non ho preso mai uno stipendio dal Perugia Calcio, tutto quello che è stato fatto è stato reinvestito nei giocatori e nelle infrastrutture. Noi oggi abbiamo venti giocatori di proprietà, abbiamo costruito questa squadra pezzo dopo pezzo, mattone dopo mattone. Il Perugia è una società forte e stimata. Quando mi dicono che non vivo la città non è vero, al Corso ci vado nei limiti del possibile, ma vivo a Roma, ho un’azienda e una famiglia con delle problematiche. Sono retrocesso e mi prendo le critiche ma non fatemi passare per quello che non sono. Le offerte? Una seria non c’è mai stata. Le offerte devono essere fatte in una certa maniera, ufficiale e con una pec. Il resto sono chiacchiere. Quel giorno sono state fatte solo chiacchiere rappresentando terze persone, da lì non ho sentito più nessuno. Ci saranno grandi difficoltà, vincere è sempre difficile, faremo una squadra competitiva perché ce lo possiamo permettere e poi aspetteremo il verdetto del campo”.

Nicolò Brillo