Una scelta che poteva costare cara, ma tutto è bene quel che finisce bene…

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Bene i tre punti, ma Alvini lascia un solo attaccante e nel finale si soffre oltremodo. Adesso due trasferte

Ok i tre punti, ma Alvini lascia un solo attaccante e nel finale si soffre oltremodo. Adesso due trasferte “top” e il derby

 

Nel mondo del calcio e dello sport, in generale si dice che vincere soffrendo aiuti a far crescere la squadra.

Sarà sicuramente vero, ma ieri sera le coronarie dei tifosi del Grifo sono state messe a dura prova dal finale di gara del Perugia contro il Vicenza ultimo in classifica, arrivato al “Curi” senza nove giocatori, sei dei quali titolari, e completamente privo di attaccanti di ruolo.

Un Perugia che, dopo il solito primo tempo opaco, nel quale ha sfiorato il gol in una sola circostanza con un tiro da fuori dell’ispiratissimo De Luca e ha dovuto limitare la verve agonistica del rabberciatissimo Vicenza, andato vicino al vantaggio in un paio di occasioni, ha disputato il primo quarto d’ora della ripresa in maniera perfetta, attaccando subito, andando in vantaggio dopo solo quattro minuti con De Luca e fallendo, poi, il facile raddoppio con Matos.

I grifoni, a quel punto apparivano in pieno controllo della gara, ma alla mezzora della ripresa Mister Alvini decideva di sostituire De Luca, di gran lunga il migliore in campo, sostituendolo con un centrocampista di rottura come Vanbaleghem, lasciando il solo Matos di punta.

Con il nuovo assetto il Perugia arretrava inevitabilmente il suo baricentro dando coraggio ad un Vicenza, nettamente in difficoltà per tutta la ripresa e che, negli ultimi minuti, assediava i grifoni, fallendo il pareggio in un paio di circostanze.

Una decisione, quella presa da Alvini, che poteva costare cara.

Non sappiamo se De Luca avesse  qualche problema fisico o fosse affaticato a tal punto da doverlo togliere dal campo ma, in quel caso, sarebbe stato meglio sostituirlo con un altro attaccante, Murano, subentrato poi negli ultimi spiccioli di gara, con Bianchimano non presente in panchina perchè non convocato.

Comunque, tutto è bene quel che finisce bene e il Perugia si porta a casa altri tre punti pesantissimi e meritati che lo rilanciano nella zona playoff, al momento al settimo posto, determinato dalla peggiore differenza reti nei confronti delle altre tre squadre, Benevento, Monza e Ascoli in ordine di classifica, con le quali condivide quota venticinque, in attesa dello svolgimento completo del sedicesimo turno tra oggi e domani che confermerà o meno la posizione del Perugia.

Venticinque punti nel carniere, metà di quei cinquanta punti finali che rimangono l’obiettivo primario che la società si era prefissato alla vigilia del torneo, conquistati con tre giornate d’anticipo sul giro di boa del campionato, sono un bottino importante, anche se le ultime tre gare del girone d’andata non saranno una passeggiata visto che il Perugia dovrà affrontare due trasferte, difficilissime per diversi motivi, a Parma e a Monza, con in mezzo l’attesissimo derby casalingo con la Ternana.

Come abbiamo accennato, la vittoria di ieri porta la firma di uno scatenato De Luca, che, dopo la bella gara di Pisa, si è ulteriormente migliorato contro il Vicenza.

Un  punto di riferimento continuo come terminale del gioco della squadra che, in fase conclusiva, con un gol segnato, un altro, molto bello, in spaccata, annullato per un fuorigioco di pochi centimetri e una “legnata” dalla distanza che ha sfiorato il palo nelle tre occasioni che ha avuto a disposizione, si è fatto veramente apprezzare.

Non è stato, invece, alla sua altezza, il compagno di reparto Matos, che, ancora una volta, ha difettato in fase conclusiva divorandosi il raddoppio su un rigore in movimento.

Buona, come sempre da quando Alvini è passato ad un più funzionale tre-cinque-due, la prova di Segre, centrocampista duttile ed efficace. Sottotono, come a Pisa, invece, Kouan, giustamente sostituito da Alvini ad inizio ripresa.

La difesa, contro un attacco vicentino inesistente, ha esaltato ancora una volta  la grinta e le capacità di capitan Dell’Orco, ma quello che ci è piaciuto in assoluto è stato il portiere Leandro Chichizola, autore di un intervento salva risultato sullo zero a zero e lucido ed efficace nel convulso finale dove  ha sbrogliato da par suo la situazione, sia con tempestive uscite alte su mischioni pericolosi, sia con un paio di parate di posizione.

Accennavamo ai diversi motivi che rendono difficili le trasferte di Parma e Monza.

Se è vero che il Monza, che affronteremmo all’ultima di andata, sta cominciando a rispettare il pronostico della vigilia risalendo posizioni su posizioni, giocando bene e segnando molto, soprattutto in casa, il Parma, pur avendo sulla carta un ottimo organico, sta continuando a deludere, viaggiando in posizioni pericolose e assolutamente non consone a quelli che erano i suoi obiettivi iniziali.

Proprio per questo ci aspettiamo che la squadra di mister Iachini giochi “col sangue agli occhi”, alla ricerca di quella vittoria casalinga utile per cominciare a risalire la classifica.

Ci vorrà quindi il miglior Perugia per uscire con un risultato positivo dal “Tardini”, ma in questo senso il Grifo formato trasferta, eccezion fatta per Como, ha sempre dato ottime garanzie.

Danilo Tedeschini