Al “Curi” è atteso il Novara “senza mezze misure”

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    Brescia: traballa la panchina di Boscaglia. Il neo presidente Cellino non è soddisfatto del rendimento delle rondinelle. Un passo falso col Grifo può far saltare la panchina del tecnico siciliano
     

    Dopo due pareggi consecutivi contro Trapani e Ascoli, il Perugia cercherà di tornare alla vittoria, già da sabato, quando, al Curi, affronterà il Novara. Questa, per gli uomini di Bucchi, potrebbe essere l’occasione giusta per migliorare il proprio rendimento casalingo: anche se non deve essere un fattore che crea ulteriori pressioni, il successo tra le mura amiche manca, comunque, dal 15 ottobre (Perugia-Cittadella, 2-0). Sulla loro strada – come già detto – i biancorossi incontreranno il Novara, squadra attualmente a metà classifica, che sinora ha totalizzato 17 punti (5 vittorie, 2 pareggi e 8 sconfitte). Analizzando, però, il cammino dei piemontesi vediamo che la formazione sta faticando in modo particolare nelle gare in trasferta. Lontani dal “Piola”, i celesti hanno racimolato, infatti, solamente 3 punti, frutto di una vittoria, 6 sconfitte e nessun pareggio. Però, questo è un dato da esaminare con attenzione, visto e considerato che il successo appena citato è avvenuto solo 2 giornate fa (13 novembre 2016) e, soprattutto, che i novaresi sono stati capaci di imporsi per 0-4 in casa della capolista Hellas Verona. Il Grifo quindi, ancora una volta, sarà sottoposto ad una sfida delicata. Oltre alla determinazione, il Novara può contare su un organico che, nonostante la perdita di alcuni elementi essenziali e “storici” rispetto alla scorsa stagione, rimane sempre competitivo. Il primo cambiamento è stato in panchina: Roberto Boscaglia ha preso il posto di Marco Baroni. Passando alla rosa, tra i pali, confermati sia lo svizzero David Da Costa sia il giovane (1995) Francesco Pacini. In difesa, invece, sono rimasti nella provincia piemontese il danese Magnus Troest, il terzino destro Lorenzo Dickman e l’ex grifone Andrea Mantovani. Sabato tornerà a Perugia anche un altro ex biancorosso, tra i più amati del recentissimo passato: Gennaro Scognamiglio che, dopo aver inizialmente scelto Pisa, ha deciso di vestire la maglia celeste ed è, sicuramente, uno degli innesti più importanti della dirigenza novarese. Insieme al centrale, altri volti nuovi sono Marco Calderoni (terzino sinistro in prestito dal Chievo), Philippe Koch (acquistato dallo Zurigo) e i due giovani centrali Filippo Romagna (classe 1997 di proprietà della Juventus) e Moustapha Beye (1995, tornato dopo un anno alla Robur Siena). Due, invece, coloro che hanno deciso di “cambiare aria” per giocarsi la possibilità di disputare una stagione in Serie A: Cristian Dell’Orco, tornato a Sassuolo e Davide Faraoni (altro ex grifone) che vestirà la maglia dell’Udinese. In mediana, l’acquisto di maggior spessore è il polacco Tomasz Kupisz, centrocampista offensivo ex Brescia, prelevato dal Chievo Verona. Insieme a lui, alla corte di Boscaglia è arrivato, in prestito dal Pescara, anche il giovane senegalese Ransford Selasi. Tuttavia, in questo reparto, la società ha operato bene, riuscendo a trattenere giocatori del calibro di Nicolas Viola, Francesco Bolzoni e Federico Casarini, mediani in grado di garantire grande esperienza alla squadra, ai quali si aggiungono le conferme dei più giovani Paolo Faragò (in estate corteggiato e fortemente richiesto dalla Fiorentina) e Krisztián Adorján. Occorre, però, aggiungere che sono state perse pedine fondamentali. Due elementi importanti e storici come Daniele Buzzegoli (in Piemonte dal 2012, 104 presenze e 7 gol) e Simone Pesce (5 stagioni con i celesti, con cui ha disputato 127 gare e 14 reti) non vestiranno più la maglia del Novara. Lo stesso discorso può essere fatto per l’attacco. La dirigenza è riuscita a garantirsi le prestazioni di centravanti di livello e di assoluta qualità come Gianluca Sansone (56 presenze e 6 gol in serie A, 130 e 42 reti in serie B) e Gregor Bajde (nazionale sloveno, in prestito dal Maribor), ma anche a confermare due punte di spessore quali Andrey Galabinov e Simone Corazza. Attenzione, però, anche al giovane scuola Roma, Francesco Di Mariano di cui si parla molto bene e già a segno in questo avvio di campionato. Per offrire un tale attacco a Boscaglia, la società ha dovuto, tuttavia, rinunciare a due importanti calciatori: Pablo Gonzales (sei stagioni a Novara) e Felice Evacuo (ora al Parma).

    MODULO TATTICO – Boscaglia predilige particolarmente due schemi tattici: 4-3-1-2 o 3-5-2. Ciò che è certo è che cercherà la spinta sulle fasce, con terzini e ali pronti all’uno contro uno e a servire i due centravanti. Solidità e fisicità sia in difesa che a centrocampo.

    PROBABILE FORMAZIONE – Ancora c’è quasi un’intera settimana di allenamenti prima della gara di sabato, pertanto, nei prossimi giorni, potranno cambiare molte cose. Unica sicurezza è che, al Curi, non ci sarà Faragò, squalificato per un turno. Quindi, ipotizzando che Boscaglia opti per il 4-3-1-2, Da Costa difenderà la porta dei novaresi, davanti a lui, al centro della difesa Scognamiglio e Troest. Ai loro lati, a destra, spazio a Dickman, mentre, a sinistra, Calderoni e Mantovani si contendono una maglia da titolare, con il primo leggermente in vantaggio. A centrocampo, probabili conferme per Viola e Casarini, mentre Bolzoni è in pole position per sostituire Faragò, ma attenzione anche a Selasi. Per quanto riguarda, invece, il reparto offensivo, tutto ruota intorno al trequartista, ruolo in cui dovrebbe agire Kupisz, anche se il tecnico potrebbe decidere di arretrarlo in mediana. Se così fosse, dietro alle due punte ci sarà Sansone, in caso contrario, quest’ultimo affiancherà, nel tandem d’attacco, uno tra Galabinov, Corazza, Bajde, Adorjan.

    NOVARA (4-3-1-2): Da Costa; Dickman, Scognamiglio, Troest, Calderoni (Mantovani); Viola, Casarini, Bolzoni (Kupisz/ Selasi); Kupisz (Sansone); Sansone, Galabinov (Corazza/Bajde/Adorjan)