Baldini: “Santopadre ha provato a chiamarmi, ma ho staccato il telefono”

710

L’ex tecnico del Grifo: “Quando prendo una decisione è quella. A Perugia non c’era una famiglia e quindi non c’è amore e passione”

 

Silvio Baldini torna a parlare delle dimissioni da guida tecnica del Perugia. Lo fa in una lunga e per certi versi affascinante intervista sulle colonne de La Gazzetta dello Sport.

“Per Perugia mi dispiace – afferma l’allenatore toscano – avevo la fiducia del presidente e del direttore, mi affascinava la città, la favola del Perugia di Sollier, Curi, Vannini, come quella del Cagliari, quando le favole erano ancora possibili. Ho trovato bravi giocatori ma tra loro non c’era quel legame vero che porta risultati. Non era una famiglia. Quando non c’è famiglia, non c’è amore, non c’è passione. Non mi interessano le vittorie dove non c’è amore e spirito di fratellanza, e a Perugia non c’erano le condizioni. Io vedo le cose con il cuore, non con gli occhi. Quando ti accorgi che l’egoismo dei singoli è superiore alla capacità di sognare non puoi farci niente. Non sono un pazzo. Non c’era questa differenza tecnica incolmabile tra noi e i primi. Ma bisogna credere all’impossibile, bisogna credere ai propri sogni. Non erano i risultati a preoccuparmi, ma le prestazioni di una squadra che si rifiuta di sognare. Il presidente Santopadre ha provato a chiamarmi ma avevo staccato il telefono, quando prendo una decisione è quella”.

Nicolò Brillo