Caso Catania: campionati a rischio slittamento

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    Per la serie, i guai non finiscono mai, altra “patata bollente” in mano a Tavecchio e Palazzi. Dopo il fallimento del Parma, che ripartirà dalla serie D, ora a rischiare la retrocessione in Lega Pro è il Catania di Pulvirenti. Ci sono tutti i presupposti per parlare di illecito sportivo e, senza dimenticare le possibili combine del Teramo per salire in serie B, si prospetta un’altra estate rovente ed un probabile, quasi certo, slittamento dei campionati. “Ormai l’ho inquadrato il campionato di serie B. L’anno prossimo arrivo primo”. Parole ferme, pronunciate a salvezza ottenuta, dal patron etneo. Peccato che questi del presidente Antonino Pulvirenti non siano stati proclami verso la sua tifoseria ma l’atto finale di una conversazione intercettata dagli inquirenti che da settimane mettevano assieme indizi su indizi. Intercettazioni in codice con chiari riferimenti alle cinque partite sotto inchiesta (Varese-Catania, del 2 aprile 2015, terminata con il risultato di 0-3; Catania-Trapani dell’11 aprile 2015 terminata 4-1; Latina-Catania del 19 aprile 2015 1-2; Catania-Ternana del 24 aprile 2015 terminata 2-0; e Catania-Livorno del 2 maggio terminata 1-1) tra il numero uno siciliano e Delli Carri, suo Direttore Sportivo. Insieme a questa “brutta storia” di partite comprate, l’inevitabile calcioscommesse con l’ex calciatore Gianluca Impellizzeri, ora titolare di un’agenzia di scommesse, che a più riprese avrebbe affermato “Se non ci pensavo io eravamo retrocessi”. Abodi ha garantito che la serie cadetta della passata stagione sarà convalidata, ma con questo ennesimo scandalo al sole se ne va ancora un pezzo di credibilità per il calcio italiano.

    Federico Ricci