“Errare humanus est, perseverare autem diabolicum”

1586
 

“Errare humanus est, perseverare autem diabolicum” recita un famoso detto latino che sembra calzare a pennello per il Perugia che, ad Ascoli, ha ripetuto pari pari la gara col Trapani, con i suoi pregi, pochi e i suoi difetti. Come con i siciliani infatti, una volta trovato il vantaggio a pochi minuti dalla fine, stavolta il secondo, unica differenza con la partita di domenica scorsa, i grifoni si sono fatti subito raggiungere, buttando al vento altri due punti, che per la verità, come quelli di domenica scorsa, sarebbero stati non del tutto meritati. Un Perugia non bello quello visto in un “Del Duca” vuoto, che oltre a riproporre le incertezze di Rosati, peraltro impeccabile tra i pali, sugli spioventi nell’area piccola, ha palesato  qualche dubbio sulle proprie condizioni psicofisiche, perché è evidente come questa squadra dal secondo tempo di Pisa abbia perso qualcosa in brillantezza. Probabilmente la squadra di Bucchi, dopo aver giocato a mille dall’inizio del campionato attualmente sta rifiatando e questo rientra nella logica di un torneo lungo come quello di B dove non si può sempre andare a mille. Quelli che invece vanno assolutamente  evitati sono i cali di tensione e di concentrazione che i grifoni, dopo averli manifestati nelle prime partite e presto cancellati con quelle quattro vittorie consecutive, stanno ora pericolosamente riproponendo. Non è possibile, infatti, farsi raggiungere nel finale subito dopo aver trovato il vantaggio. E’ accaduto ad Ascoli, era accaduto col Trapani e il calo di tensione si era verificato anche nella ripresa di Vicenza, anche se contro la squadra di Bisoli si era già sul più che rassicurante vantaggio di tre gol, oltretutto in superiorità numerica  e non ci furono problemi a portare in porto la vittoria. D’altro canto anche mister Bucchi, al termine della gara di Ascoli, lo ha sottolineatom ripetendo come a questa squadra manchi ancora qualcosa per poter pensare in grande. Per carità la classifica è buona ma se si pensa a quale poteva essere senza le ben cinque occasioni nelle quali la squadra ha dilapidato punti, facendosi raggiungere negli ultimi minuti, Cesena, Brescia, Trapani ed Ascoli, senza dimenticare la sconfitta casalinga col Bari, per un totale di ben nove punti persi in extremis, il rammarico è grande. Dicevamo della classifica che vede attualmente il Perugia sospeso tra il quinto, il sesto o il settimo posto, a stabilirlo saranno il posticipo della gara di stasera  della Spal a Trapani e il recupero, non si sa ancora quando, della trasferta dell’Entella ad Ascoli. L’immediata occasione per migliorarla ulteriormente si presenterà sabato, quando al “Curi” arriverà il Novara di Boscaglia, reduce dalla sconfitta interna col Frosinone e assolutamente inconsistente nelle sette trasferte affrontate dove ha rimediato ben sei sconfitte, ad eccezione dell’episodica, roboante vittoria di Verona, arrivata però nel momento peggiore della squadra di mister Pecchia, alla luce dell’altro rovescio rimediato dagli scaligeri venerdì a Cittadella. La fase difensiva delle squadre allenate da Boscaglia è spesso imbarazzante e quale migliore occasione per approfittarne? Per uno strano scherzo del calendario poi, anche nella scorsa stagione, subito dopo l’inopinata sconfitta di Ascoli rimediata in superiorità numerica, il Perugia affrontò la squadra del tecnico siciliano, allora fu il Brescia e i grifoni si riscattarono alla grande rifilando ben quattro gol alle rondinelle di mister Boscaglia, in quello che rimase l’unico larghissimo successo della deludente gestione Bisoli che, proprio grazie a quella vittoria, salvò la sua panchina. Il bis è, quindi, d’obbligo.

Danilo Tedeschini