Giampiero Clemente: “Il Perugia ha trovato la via giusta e potrà fare grandi cose”

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Classe ’78, nato a Firenze ma siciliano a tutti gli effetti. Ben 62 gol in campionato in 130 presenze con la maglia del Benevento e 24 reti a fronte di 48 gettoni con quella del Perugia: stiamo parlando del grande doppio ex della sfida di sabato tra umbri e campani, ovvero dell’indimenticato numero dieci Giampiero Clemente, autore di due promozioni dalla C2 alla C1  con entrambe le squadre. L’ex capitano del Grifo si è gentilmente concesso per un’intervista dove ha rilasciato dichiarazioni sul momento favorevole delle due formazioni ed ha parlato del suo passato con le due squadre, dove ha vissuto le stagioni più esaltanti anche a livello personale.

Clemente, immagino segua ancora le sorti sportive del Perugia e soprattutto del Benevento:

Assolutamente si. Seguo con affetto ed attenzione sia Benevento che Perugia, due piazze importanti che mi hanno dato molto e che sono felice di vedere insieme in Serie B.

Il Benevento è una delle liete sorprese di questo campionato. Il Perugia sta dimostrando di aver trovato la giusta quadratura. Quali sono i punti di forza delle due squadre? Che giudizio si è fatto?

Il Benevento, dopo anni di delusioni, è riuscito finalmente a salire in cadetteria per la prima volta: l’entusiasmo della piazza è alle stelle e la squadra viaggia di pari passo. C’è da dire che alle spalle c’è una società forte ed ambiziosa che ha saputo costruire una squadra all’altezza delle aspettative. Gli Stregoni hanno in rosa molti giocatori interessanti che, grazie all’organizzazione tattica mostrata fino ad ora, potranno ottenere un piazzamento importante. Invece credo che il Perugia di Bucchi abbia proprio trovato la via giusta dopo un inizio così così sotto il profilo dei risultati. C’è un’idea di gioco ben precisa che permetterà al Grifo di fare grandi cose in questo campionato.

Le due formazioni hanno le carte in regola per rimanere sulla scia del Verona?

Beh, il Verona ha qualcosa in più, inutile che ce lo nascondiamo. Sono nettamente favoriti e credo che possano ambire tranquillamente al primo posto in classifica. C’è da dire però che a Verona, pur avendo una corazzata, l’ambiente non potrà avere lo stesso entusiasmo che si vive a Benevento o a Perugia: i veneti vengono da una retrocessione, mentre le mie due ex squadre sono reduci da situazioni ben diverse che favoriscono un maggiore coinvolgimento delle tifoserie. Su questo non ho dubbi.”

Tornando all’esperienza perugina, perchè nell’estate del 2011 scelse Perugia accettando di tornare in C2 e soprattutto abbandonando quel Benevento di cui ormai era diventato un simbolo?

Chiariamo subito: sarei venuto a Perugia anche se si fosse trattato di scendere in Eccellenza. Si tratta di una piazza affascinante che non ha bisogno di presentazioni. Una volta arrivata la chiamata della società biancorossa, non ci ho pensato due volte. Lasciai Benevento perchè avevo bisogno di cambiare aria: in campania avevo vissuto 4 anni e mezzo memorabili ma anche ricchi di delusioni. Tre play-off persi per la promozione in B sono difficili da digerire. Devo dire che quella di venire in Umbria è stata la scelta migliore che potessi fare.

Il ricordo più bello con la maglia del Grifo?

Non c’è un ricordo o momento preciso. Diciamo che il ricordo più bello è l’intero anno di C2 nella stagione 2011/2012. Un’annata memorabile in cui si creò un’alchimia pazzesca tra tifosi, squadra e società. Una promozione che porterò sempre nel mio cuore.

Essendo lei il miglior marcatore stagionale di sempre della storia del Perugia in ex aequo con Fabrizio Ravanelli, non potevo non chiederle qual’è stato il suo gol più bello durante l’esperienza nel capoluogo umbro:

Intanto è un onore aver eguagliato il record di Fabrizio Ravanelli. Diciamo che quello più bello, secondo la mia opinione, è il gol su punizione in Campobasso-Perugia 1-2. Riusciì a trovare il set da una distanza davvero considerevole. Forse è proprio quella la rete più bella.

E invece come si spiega la progressiva uscita di scena nell’anno successivo alla C2 specie con l’arrivo di Andrea Camplone?

Quello fu un anno davvero duro per me. Ci sono vari fattori per cui ad un certo punto non sono stato più utilizzato, ma la mia esclusione è avvenuta prettamente per motivi tattici. Camplone utilizzava una punta e due esterni d’attacco molto larghi, senza fare uso di seconde punte o trequartisti come me. Diciamo che all’inizio non reagiì per niente bene e si creò qualche frizione di troppo fra me, lo staff tecnico e parte della società che poi con gli anni si sono tranquillamente risolte. Io però ho sofferto molto in quella stagione: mi sarebbe piaciuto almeno disputare qualche minuto nei play-off. Quando arrivai a Perugia l’idea era quella di finire la mia carriera lì, ma poi le cose si sono evolute in modo diverso.

Tornando a Benevento-Perugia di sabato, chi sarà il favorito? E il suo pronostico?

Non c’è un favorito ben preciso. Come già detto siamo di fronte a due ottime compagini. Non voglio sbilanciarmi nemmeno in un pronostico: è la partita del mio cuore e spero solo che sia una grande giornata di sport. Vinca il migliore.

Sarà presente al “Vigorito” per vedere la sfida?

Purtroppo no, mi sarebbe piaciuto ma la guarderò in TV. Vivo a Palermo e per motivi di lontananza non potrò esserci.

Ora cosa fa Giampiero Clemente? Ha appeso del tutto le scarpe al chiodo?

Ora lavoro nella mia città e ho scelto di giocare nella squadra del mio quartiere nella Promozione siciliana. Lo faccio soprattutto per divertirmi con alcuni miei amici e per rimanere a contatto con il pallone.

Intervista di Nicolò Brillo