Il Perugia di Formisano come la Juve di Allegri

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Vittoria di “corto muso” contro la Recanatese: finché dura fa verdura. Catania possibile mina vagante nei play-off

 

Formisano come Allegri. Il Perugia gioca male come la Juventus ma, alla fine, di “corto muso” e con molta fortuna, soprattutto quando gli avversari sono modesti, riesce quasi sempre a spuntarla. E’ accaduto anche ieri nella gara casalinga contro la terzultima in classifica, la Recanatese, alla settima sconfitta consecutiva in trasferta, ancora una volta grazie ad una conclusione vincente del subentrato Seghetti nel finale, stavolta a due minuti dal termine, che, dopo aver sbattuto sul palo, si è infilata in rete.

Fino a quel momento un Perugia spento e con poche idee aveva giocato una partita decisamente opaca, impegnando il portiere marchigiano Meli soltanto una volta, sempre con Seghetti, qualche minuto prima del gol, rischiando addirittura di andare sotto in un paio di occasioni nel primo tempo, una delle quali sventata da un grande intervento di Adamonis, insieme a Seghetti l’unico ad ergersi sopra una media che oscilla tra la sufficienza stentata e l’insufficienza degli altri compagni di squadra.

Grazie a questo preziosissimo gol, il Perugia approfitta dei pareggi esterni della Carrarese a Pineto e del Gubbio ad Alessandria contro la Juve N.G., portandosi ad una sola lunghezza dal terzo posto degli apuani e aumentando a quattro lunghezze il vantaggio sugli eugubini. “Finché dura fa verdura”  recita  il detto antico ma, come si alza un po’ il livello degli avversari, come succede alla Juve di Allegri, il faticato corto muso non è più sufficiente e per arpionare il terzo posto e, soprattutto per vincere i durissimi playoff serve ben altro.

Per arrivare terzi, lo abbiamo accennato la volta scorsa, serve arrivare a settanta punti, ovvero da qui alla fine, in nove gare, il Perugia deve continuare a marciare alla media di due punti a partita e totalizzarne diciotto, la stessa media fortunatamente tenuta, tanti legni avversari o deviazioni fortuite l’hanno favorito, da Formisano in queste undici gare, nelle quali ha totalizzato ventidue punti nonostante prestazioni poco brillanti sul piano del gioco, a parte qualche rara eccezione (Pontedera e Juve N.G).

La differenza che salta all’occhio, però, è che di queste undici partite Formisano ne ha disputate ben sette in casa contro le sole quattro in trasferta, una grossa anomalia del calendario che ha dato una mano al Perugia, mentre da qui alla fine il Perugia e il suo tecnico sono attesi da cinque gare lontano dal “Curi”, tre delle quali, Gubbio, Carrarese e Cesena, molto impegnative e, tolta quella di Cesena, assolutamente da non perdere, con le altre due, Entella subito dopodomani e Vis Pesaro, di certo non facilissime, da vincere obbligatoriamente, al pari di almeno tre delle sole quattro gare casalinghe in programma contro Ancona, Pineto, Olbia e Arezzo, pareggiando l’altra.

Insomma, per sperare nel terzo posto prima e, soprattutto di poter vincere dei playoff difficilissimi, che si arricchiscono di una temibile protagonista a sorpresa, il Catania, ma di questo ne parleremo ampiamente tra poco, occorrerà che Formisano attui un sensibile miglioramento sul piano del gioco, altrimenti succede che quando incontri le squadre forti nei playoff sarà sempre così, o perdi o non vinci mai, come accaduto col Cesena primo, sconfitta per tre a zero in casa, con la Torres, seconda, pareggio sudato in casa e sconfitta a Sassari e con la Carrarese terza, pareggio casalingo.

A proposito dei playoff vogliamo parlare adesso di una stortura del regolamento che a nostro avviso  potrebbe andare involontariamente a favorire, almeno nella fase centrale dei playoff, una squadra rispetto alle altre. Tutto lecito e tutto secondo regolamento, per carità, ma il Catania, che mercoledì, eliminando nella gara di ritorno il Rimini vincendo due a zero al “Massimino”, dopo aver perso uno a zero all’andata in Romagna, si è guadagnato l’accesso alla finale della Coppa Italia di C, potrebbe trarre giovamento dal regolamento playoff, vediamo perché.

Il regolamento prevede che la vincente della Coppa Italia di Serie C approdi direttamente al terzo turno dei playoff, il primo nazionale, nel quale ci saranno gli scambi tra i gironi, quello al quale accedono direttamente, tanto per essere chiari, le tre squadre arrivate terze in ogni girone, che saranno anche le teste di serie, insieme alla squadra vincente della Coppa Italia e alla squadra col miglior piazzamento in classifica qualificatasi dopo i primi due turni di girone, probabilmente la migliore quarta e potranno giocare il ritorno in casa e, a parità di risultato e di differenza reti, accedere ai quarti di finale.

La doppia finale, in programma il 19 Marzo all’ “Euganeo” e il 2 Aprile al “Massimino” vedrà il Catania, attualmente addirittura quindicesimo nel Girone C, affrontare il Padova, secondo nella classifica del Girone A, con ben dodici punti di vantaggio sulla terza, ancora in lotta per la promozione diretta e già certo della qualificazione addirittura al secondo turno Nazionale, i quarti di finale, tanto per intenderci, per cui il regolamento prevede in questo caso che sia la perdente della finale ad accedere ai playoff, il Catania.

Gli etnei quindi, al 99, 99% parteciperanno come testa di serie ai playoff dal Primo turno Nazionale (dovrebbero solo essere impelagati nei playout per perdere il diritto a partecipare ai playoff, ma attualmente il loro vantaggio sulla quintultima, la Turris, sei punti, che oggi, sono in programma Catania-Monterosi e Turris-Taranto, potrebbero salire a sette o a nove, è più che rassicurante). Quali sono i vantaggi del Catania rispetto alle altre squadre?

Ricordando che il Catania era partito tra le favorite del Girone avendo un organico di primordine, Sturaro, Di Carmine, Chiricò, Zanellato, Curado, Monaco, Marsura, tanto per citarne qualcuno dei componenti, ma che in campionato, a differenza della Coppa Italia, ha profondamente deluso, ma che in un torneo anomalo, breve ma con tante partite ravvicinate, come i playoff, in virtù dell’ampia e competitiva rosa potrebbe rappresentare la mina vagante, anche perchè può vantare, nonostante l’incerto campionato, una media di presenze allo stadio di 16.860 spettatori, ai playoff saranno  oltre ventimila (Palermo di due stagioni fa docet), la più alta tra tutte le sessanta squadre di C, andiamo ad elencare i vantaggi:

  • Mister Lucarelli, subentrato a Tabbiani a metà Novembre sulla panchina etnea, può tranquillamente gestire nelle ultime gare la rosa, ci sono molti over 30, ruotandoli per poter arrivare in piena forma ai playoff, recuperando qualche infortunio ed evitare stress fisici che possono causare ulteriori infortuni, mentre le altre squadre giocheranno fino alla morte fino alla fine per disputarsi il miglior piazzamento, vedi Carrarese, Perugia e Gubbio nel Girone B, Benevento, Avellino, Taranto, Picerno e Casertana nel C e Vicenza, Atalanta U.23 e Triestina nel Girone A.
  • Gestione cartellini – Lucarelli potrà evitare di mandare in campo nell’ultima partita tutti i giocatori diffidati che, in caso di ammonizione verrebbero squalificati (dopo l’ultima gara le diffide vengono annullate in vista dei playoff) o potrà far riposare giocatori particolarmente agonistici, tipo Kouan tanto per rendere l’idea, che più degli altri possono rimediare una espulsione nell’ultima gara, diretta o con due gialli con conseguente squalifica.

C’è poi da discutere anche sulla regolarità del Girone, perché se il Catania conquisterà la salvezza diretta con qualche domenica d’anticipo, da allora in poi, gestendo la rosa, facendo riposare a turno i più anziani o i più bravi, andrebbe indirettamente ad inficiare il regolare esito del suo girone sia in chiave playoff, che in chiave playout (nelle ultime quattro gare gli etnei affronteranno Benevento e Sorrento, attualmente dentro i playoff e Messina e Francavilla, impegnate ad evitare i playout).

Una stortura che la Lega di C avrebbe potuto evitare facendo qualificare solo al primo turno ai Gironi la vincitrice della Coppa Italia ma, evidentemente, nessuno si aspettava che fosse proprio la quindicesima di un Girone, per di più con un organico a disposizione, sulla carta, molto forte e con il pubblico più numeroso, a qualificarsi tramite la Coppa Italia, per cui ai playoff occhio al Catania!

Danilo Tedeschini