Il vagone Perugia rimane attaccato alla locomotiva

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Il vagone Perugia rimane attaccato alla locomotiva. Sudtirol e Padova spingono forte, ma il Grifo non molla. Ora serve un ruolino di marcia quasi perfetto...

Il vagone Perugia rimane attaccato alla locomotiva. Sudtirol e Padova spingono forte, ma il Grifo non molla. Ora serve un ruolino di marcia quasi perfetto…

 

“E sul binario stava la locomotiva, la macchina pulsante sembrava fosse cosa viva, sembrava un giovane puledro, che appena liberato il freno, mordesse la rotaia, con muscoli d’acciaio, con forza cieca di baleno”, canta Francesco Guccini in uno dei suoi storici capolavori musicali, “La locomotiva”.

E come quella locomotiva, anche quella di questo campionato, il Sudtirol, continua la sua folle corsa, in attesa che il Padova mercoledì, in caso di vittoria nel recupero casalingo contro il Carpi, salga anch’esso nella cabina di guida del treno.

Ma la cosa più importante è che il vagone col Perugia rimane attaccato alla locomotiva, a differenza di quello del Modena che sembrerebbe sull’orlo del distacco, alla luce dei soli due punti conquistati dai canarini nelle ultime tre gare.

E vi rimane attaccato grazie al rotondo 4-2 che i grifoni hanno rifilato al “Curi” al Mantova, risultato maturato a suo favore tra gli attimi precedenti il fischio finale del primo tempo e l’inizio della ripresa dopo aver disputato un primo tempo pazzo e disordinato che, senza la testata vincente di Bianchimano in pieno recupero, si stava concludendo sul 2-2.

Ci ha poi pensato Burrai, con un tiro deviato da un difensore dopo solo cinque minuti della ripresa, a chiudere la contesa contro una squadra, quella virgiliana, viva solo nella prima frazione, visto che nella ripresa ha vistosamente accusato la stanchezza, determinata dalla terza gara giocata in soli sei giorni, l’ultima, quella persa in maniera umiliante sei a zero in casa col Padova, meno di settanta ore prima, a differenza del Perugia che, non avendo giocato a Cesena mercoledì, è apparso molto più a suo agio atleticamente sul solito pantano tagliagambe del “Curi”.

Il Perugia, andato in vantaggio presto con una deviazione di Bianchimano su una bordata dalla distanza di Burrai, subiva la reazione del Mantova che, di lì a poco, prima pareggiava e poi ribaltava a suo favore il risultato approfittando di due dormite della difesa biancorossa.

Fortunatamente Falzerano riequilibrava subito la gara prima che ancora l’ottimo Bianchimano riportasse in avanti il Grifo nel finale di prima frazione. Come accennato, ad inizio ripresa Burrai chiudeva i conti e il Grifo portava agevolmente in porto la vittoria, limitandosi a controllare la gara senza subire più pericoli.

Il Perugia, quindi, continua a sfruttare al meglio i turni che gli mettono di fronte difese colabrodo, quella del Mantova ha battuto ogni record, subendo, con i 4 gol del “Curi”, 12 reti in soli sei giorni, dopo le 6 subite dal Padova in casa giovedì e le 2 subite a Carpi lunedì sera da una squadra che, nelle ultime sei gare, ha vinto solo col Mantova perdendo le altre cinque gare, con lo score della squadra emiliana che lascia poche speranze sulle possibilità di fermare mercoledì sera il Padova, visto che sarà anche privo di due squalificati.

Analizzando bene i numeri del Perugia, si evince come l’aver affrontato e battuto nelle ultime nove gare difese colabrodo come quelle di Imolese, Ravenna, Feralpisalò, Matelica, Arezzo e Mantova abbia notevolmente contribuito a quell’ottimo score di venti punti conquistati nelle ultime nove gare che permettono al Grifo di rimanere in scia a Sudtirol e Padova.

Di queste nove gare, però, sei, con cinque vittorie e un pari, sono state disputate in casa, con il Perugia che è primo nella particolare classifica delle gare interne mentre solo tre, con una vittoria, un pari e una sconfitta, in trasferta, con la classifica delle gare esterne che, al contrario, vede il Grifo solo al settimo posto.

Purtroppo, tanto per spiegare bene quanto stiano correndo Padova e, soprattutto, Sudtirol, pur avendo totalizzato questi venti punti in nove gare, il Perugia ha recuperato solo due punti dal Padova, che potrebbero addirittura essere annullati in caso di successo del Padova col Carpi e di solo pareggio del Perugia a Cesena nei recuperi, mentre nei confronti del Sudtirol, che ha però giocato una gara in più del Perugia, ha, addirittura, perso un punto, differenza che potrebbe essere al massimo annullata senza un successo pieno nel recupero di Cesena.

Tutto questo conferma che il primo posto finale rimane sempre saldamente ancorato a quota 78 (in questo momento la proiezione della media punti attuale del Sudtirol, farebbe infatti chiudere il torneo degli altoatesini a quota a 77,65, e quella del Padova a quota 76).

Il Perugia, per toccare quota 78 deve quindi totalizzare, da qui alla fine, sei vittorie e un solo pareggio nelle sette gare in casa rimaste e vincerne quattro, pareggiarne quattro e perderne solo una nelle nove gare in trasferta rimaste, migliorando ancor di più l’ottimo cammino casalingo e, al contempo, incrementando decisamente quello in trasferta.

Una tabella di marcia molto impegnativa ma che il Grifo ha il dovere di rispettare per conquistare la promozione diretta.

E la prima delle quattro vittorie in trasferta deve essere raggiunta a Fermo, sabato prossimo, contro una formazione che l’indimenticato Giovanni Cornacchini, dal suo avvento sulla panchina marchigiana, ha letteralmente trasformato, portandola fuori dalle sabbie mobili della zona playout, giocando alla pari col Sud Tirol, bloccato sul pari al “Recchioni” quindici giorni fa e, pur perdendo di misura, facendo una buona figura ieri all’”Euganeo” contro quel Padova uscito rafforzatissimo dal mercato.

Non sarà assolutamente una passeggiata, la Fermana vanta la seconda miglior difesa tra le mura amiche, ma dal “Recchioni” i grifoni devono necessariamente tornare con i tre punti.

Danilo Tedeschini