La “scossa” di Santopadre: stimolo o attacco?

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“Basta vedere un Grifo da salotto”. Dopo la sconfitta di Chiavari contro l’Entella, la seconda dall’inizio della stagione e dopo solo cinque giornate, il Presidente del Perugia Massimiliano Santopadre è uscito allo scoperto, puntando il dito contro tecnico e squadra. Una strigliata pubblica, preceduta da un confronto serrato interno, che nelle intenzioni del massimo dirigente perugino dovrebbe servire da stimolo e da monito in vista del prossimo futuro. Una “mossa mediatica” forse azzardata, visto che il Perugia non brilla certo per i risultati, ma sul piano del gioco e dell’impegno sin qui è stato ineccepibile. Ad essere giusti e sinceri, Bucchi e i suoi ragazzi sono anche in debito con la fortuna, rispetto ad alcuni episodi e all’esito di certe partite. Bene il confronto interno, ma come insegnano alcuni dirigenti “sapienti” del calcio, sarebbe stato meglio lavare i “panni sporchi” in casa, soprattutto nella settimana che porta ad una gara delicata come quella contro la Spal. Non vorremo che lunedì sera, di fronte ad un risultato diverso dalla vittoria, Bucchi e i grifoni si ritrovino ancora di più al centro del mirino, come unici responsabili; o diversamente, in caso di successo, dovremo assistere all’elogio dello “stimolatore”. E’ ancora bello pensare, diversamente da quanto ci è stato raccontato da chi ha lasciato Pian di Massiano nel recente passato, che il Perugia Calcio sia una “famiglia” coesa, dove gli errori li commettono “tutti” e chi sbaglia può trovare all’interno un sostegno per ripartire. Bucchi avrà anche esagerato con il turn over, così come la squadra dovrà resettarsi mentalmente, per far fronte a certi svarioni, ma ci sarebbe piaciuto un confronto più aperto con il Presidente per capire se esiste un margine di miglioramento o revisione anche nell’operato della dirigenza. Magari chiedendo il bilancio del mercato estivo, che potremmo definire più di “gestione”  che di “investimento” (non era il sesto budget della B?), con tanti giocatori arrivati in prestito, altri lasciati andare via senza grossi rimpianti e con alcuni messi sulla porta e fatti rientrare di fretta. Senza considerare che Bucchi è un tecnico giovane, alle prime armi con la categoria e, sempre dietro ai suggerimenti dei dirigenti “sapienti” del calcio, che è difficile ottenere risultati immediati ed importanti con un allenatore esordiente e una squadra dal tasso di esperienza non molto elevato. Già qualcuno rimpiange Bisoli, mentre alti sentono “parlare” spesso di Camplone. Allenatori che conoscono bene la “condizione” di Bucchi e che ancor prima di finire nelle grinfie di qualche tifoso o incauto cronista, erano già stati più volte “punzecchiati” mediaticamente e “scaricati” nelle segrete stanze di Pian di Massiano. Un grosso in bocca al lupo a Bucchi e a tutta la squadra. Vere risorse per far risalire il Grifo nelle acque meno agitate della classifica.