D’ora in poi anche i disabili potranno solcare in tutta tranquillità il Tevere a bordo di canoe. Il sogno coltivato per tanto tempo dal Canoa Club Città di Castello. Un desiderio che è diventato realtà: da oggi, infatti, la sede nautica del club oltre che essere a «Zero barriere» e dunque accessibile ai disabili, diventerà un vero e proprio fulcro per alcune attività sportive di ragazzi e adulti in difficoltà. E sono stati proprio gli atleti biancorossi a donare la chiave della sede nautica del Club alle associazioni dei disabili: un gesto che vale più di mille parole e che fa capire quanto sia importante lo sport avvicina i ragazzi al Tevere, in una giornata, come quella della «Canoa per tutti», che si è svolta ieri, mercoledì 9 settembre, lungo il fiume. E’ stato completato il primo stralcio della riqualificazione dell’area del Canoa Club, con la sistemazione della sponda, l’abbattimento di barriere architettoniche e un pontile per far entrare i disabili, a bordo di canoe, nel Tevere in tutta sicurezza. Non solo, ma la rampa servirà anche ai mezzi di soccorso per una entrata in acqua diretta. «Per noi si realizza un un sogno – ha detto Sandro Paoloni, presidente del Canoa Club Città di Castello – siamo riusciti a dare a tutti la possibilità di andare in canoa. Questo è solo il primo stralcio, ne abbiamo già pronto un secondo. E con orgoglio anche che ricordiamo di essere fra i 5 club italiani in questo sport e il primo con valenza nazionale, come ha ribadito anche il vice presidente nazionale del Coni e presidente nazionale della federazione canoa e kayak Luciano Bonfiglio, la scorsa settimana quando è venuto a toccare con mano la sede senza barriere». Francesco Emanuele, presidente del Cip (Comitato paralimpico italiano), ha sottolineato di aver aderito immediatamente al progetto realizzato grazie alla risposta anche della Comunità tifernate. «E’ una di quelle volte – ha affermato il presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Città di Castello, Italo Cesarotti – in cui siamo noi della Fondazione a dire grazie, in questo caso al Canoa, per quello che ha realizzato». Emilia Nardi, neo president del Rotary, ha sottolineato il ruolo del past president Giovanni Giorgi, che ha dato il via al progetto, e l’importanza di questo progetto per la comunità intera, aggiungendo che il Rotary proseguirà con giornate come quella appena conclusa.«E’ una tappa del percorso e di un progetto ambizioso nato da qualche anno – ha affermato Luca Secondi, assessore all’ambiente che ha rappresentato il Comune tifernate – ma è una parte fondamentale, perchè ha una anima che lascerà una traccia importante. In questa sede voglio dire grazie a Paoloni, al Club e a tutti coloro che hanno partecipato a questa opera. Sicuramente non finisce qui e lavoreremo insieme per continuare a valorizzare tutta l’area ». Fernanda Cecchini, assessore regionale all’agricoltura e all’ambiente, dopo aver spiegato che la Regione ha tutte le capacità di saper portare le risorse comunitarie nei territori, ha ricordato che la canoa e i canoisti sono le «vere sentinelle del Tevere». «Il club – ha aggiunto – che ha sfornato campioni mondiali e italiani, ha saputo creare sinergie anche con altre realtà, come il Rotary, e con le amministrazioni per realizzare questo progetto. Adesso dobbiamo potenziarlo: come Regione abbiamo tutte le possibilità». All’inaugurazione hanno preso parte anche il vicesindaco tifernate Michele Bettarelli, l’assessore al sociale Andreina Ciubini, il presidente del Consiglio comunale Stefano Nardoni, il direttore del Distretto Altotevere dell’Usl 1 Umbria Daniela Felicioni, la dirigente dipartimento di salute mentale Patrizia Lorenzetti, il consigliere comunale Gaetano Zucchini, il funzionario responsabile del distaccamento dei vigili del fuoco di Città di Castello Lucio Napoli, Giancarlo Giovannetti presidente della commissione «Campus per disabili» del Rotary Umbria, Claudio Tomasucci per Sogepu e Francesca Bioli, architetto che ha seguito i lavori da vicino e il presidente della Croce Bianca Pat Tifernate Claudio Fortuna. L’opera del Canoa Club di Città di Castello rientra nel progetto, finanziato per 660 mila euro nell’ambito del Piano di sviluppo rurale (Psr) per l’Umbria 2007-2013, che prevede alcuni interventi per valorizzare gli spazi rurali attraversati dal Tevere tramite azioni di tutela e riqualificazione.