Pecchia “esce a riveder le stelle”. Clotet, la B non parla spagnolo…

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La Cremonese torna al successo contro la Reggina dopo 5 turni di digiuno. La Spal del tecnico spagnolo crolla con l’Alessandria e rimane nei bassifondi

 

Paradiso

10 – Fabio Pecchia

Torna al successo dopo ben cinque turni la Cremonese che sbanca i rimonta, due a uno il finale, il “Granillo” di Reggio Calabria, tana della seconda in classifica, la Reggina fino al fischio d’inizio dell’incontro. Bravo mister Pecchia a rivoltare la formazione che aveva chiuso in svantaggio il primo tempo ed è proprio uno dei nuovi innesti, Gaetano, appena subentrato, a regalare il  preziosissimo successo ai grigiorossi che agganciano la stessa Reggina e il Frosinone al quarto posto a quota ventidue. Per la lotta per la promozione Fabio Pecchia e la sua Cremonese ci sono!

9 – Brescia e Alessandria

Il Brescia impone i diritti della prima della classe al “Menti”, superando tre a due un mai domo Vicenza. Protagonista il portiere Joronen che parando il rigore di Diaw ad un quarto d’ora dal termine ha evitato il due a due dei padroni di casa, pochi minuti primi del decisivo gol del tre a uno bresciano di Bertagnoli. Rondinelle che consolidano il primato solitario con i loro ventisette punti.

Grande vittoria esterna dell’Alessandria al “Mazza” contro la Spal, battuta tre a due, con i grigi coriacei nel rimontare due volte il vantaggio spallino nel primo tempo per poi affondare il colpo del ko sul finire della prima frazione, conservando poi grintosamente il vantaggio nella ripresa. Vittoria importantissima perché allontana lo spettro della mancata disputa dei playout, con lo svantaggio dell’Alessandria, quartultimo a quota undici dalla quintultima, proprio la Spal, sceso a solo tre lunghezze.

8 – Ascoli

Vittoria in trasferta anche per l’Ascoli che, espugnando di misura il nebbioso “Teghil” di Lignano Sabbiadoro, incassa anch’egli il “bonus” Pordenone contro il derelitto fanalino di coda del torneo. La squadra di mister Sottil è settima, in compagnia del Monza, con ventuno punti.

7 – Pisa, Monza e Perugia

Un “golaso” su punizione dalla trequarti dell’israeliano Cohen, dopo soltanto otto minuti di gioco, regala il successo al Pisa nella gara delicatissima dell’Arena Garibaldi-Anconetani contro il Benevento. Pisa che riagguanta il prestigioso secondo posto solitario a quota venticinque, a due sole lunghezze dalla capolista Brescia che andrà ad affrontare sabato nel big-match del “Rigamonti”.

Il derby dell’“U-Power Stadium” arride ai padroni di casa del Monza che si impongono tre a due su un indomito Como, ritornato alla grande in partita dopo un primo tempo dominato dalla squadra di Stroppa. A decidere l’incontro l’eurogol di Machin a tre minuti dal termine.

Vittoria casalinga col classico punteggio all’inglese per il Perugia. I grifoni, con un gol per tempo di Lisi e Matos, superano il Crotone, terzultima forza del campionato. La formazione biancorossa, che riscatta la batosta di Como, sale così al nono posto a quota venti, in compagnia del Cittadella.

Purgatorio  

6 – Lecce, Cittadella e Cosenza

Pareggio esterno a reti bianche per il Lecce nella delicata sfida dello “Stirpe” contro il Frosinone. Pari giusto, con entrambe le squadre che hanno avuto qualche occasione per cogliere il successo. Il Lecce scivola al terzo posto a quota ventiquattro.

Il Cittadella torna con un buon punto dalla prima delle due trasferte consecutive in Umbria, quella di Terni. La squadra di mister Gorini ha anche accarezzato l’idea di portare via dal “Liberati” l’intera posta dopo il buon primo tempo disputato, terminato in vantaggio, ma nella ripresa arrivava il pareggio di Partipilo a spegnere il sogno dei veneti.

Ottimo, meritatissimo punto quello colto dal Cosenza al “Tardini” contro il Parma. Gran secondo tempo dei silani che pareggiano con Tiritiello il vantaggio dei ducali e sfiorano addirittura il successo nel finale. Cosenza sestultimo con i suoi quindici punti.

5 – Frosinone e Ternana    

Zero a zero casalingo per il Frosinone contro il Lecce, arrivato allo “Stirpe” forte del suo secondo posto. Un risultato quasi scontato visto che si scontravano le due difese meno battute del campionato con soli dieci gol subiti.

Dopo un primo tempo opaco, chiuso in svantaggio, la Ternana riesce a riequilibrare nella ripresa la gara casalinga contro l’ostico Cittadella. Il pari finale frena, però, la rimonta in classifica della squadra di Lucarelli che si allontana di poco dalla zona a rischio, distante adesso tre lunghezze dal tredicesimo posto delle fere, a quota diciassette in compagnia del Parma.

Inferno

4 – Parma, Benevento e Como

Un pareggio casalingo, quello racimolato dal Parma contro il Cosenza, che ha il sapore della sconfitta visto che i ducali dovevano assolutamente vincere per uscire da una situazione quantomeno da attenzionare. E il Parma deve ringraziare Buffon, autore di un paio di brillanti interventi e il cosentino Gerbo, che si è divorato all’ultimo tuffo la rete della vittoria, se non è uscito  dal campo a mani vuote. I dirigenti del Parma continueranno a dare fiducia a mister Maresca anche dopo questa ennesima delusione?

Il Benevento torna senza punti dalla trasferta di Pisa, superato di misura dai nerazzurri. La sconfitta fa uscire dalla zona playoff la squadra sannita ed inguaia ulteriormente mister Caserta, la cui panchina sembra essere sempre più scricchiolante.

Non basta un grande secondo tempo al Como per evitare la sconfitta nel derby di Monza. La squadra di mister Gattuso, sovrastata dai padroni di casa nel primo tempo, segna due reti nella ripresa pervenendo al pari ma la bellissima rete di Machin in zona Cesarini condanna i lariani alla sconfitta. Como che scivola all’undicesimo posto a quota diciannove in compagnia del Benevento.

3 – Crotone

Il Crotone colleziona l’ennesima figuraccia in trasferta perdendo due a zero a Perugia. Gli squali nel primo tempo non hanno demeritato ma, dopo aver regalato il vantaggio con un errore di Molina sul finale della prima frazione, non hanno avuto alcuna reazione, subendo il due a zero a pochi minuti dalla fine. Si aggrava la situazione dei pitagorici, ora pericolosamente terzultimi da soli a quota otto.

2 – Reggina e Vicenza   

La Reggina perde di misura la gara del “Granillo” contro la Cremonese, gara che la vedeva in vantaggio alla fine del primo tempo. La sconfitta, la seconda consecutiva in casa dopo quella contro il Cittadella, fa perdere il secondo posto alla squadra di mister Aglietti.

Un’altra sconfitta casalinga per il Vicenza, la quinta su sei partite disputate al “Menti” con un solo punticino rimediato tra le mura amiche. Stavolta, però, l’avversario era la capolista Brescia e il Vicenza le ha provate tutte, andando in vantaggio e, purtroppo per i lanieri, fallendo il rigore del due a due con Diaw, prima di uscire sconfitto tre a due. La squadra di Brocchi è sempre penultima con soli quattro punti e ben undici sconfitte al passivo, addirittura una in più del fanalino di coda Pordenone, battuto dai veneti nello scontro diretto in trasferta che rimane l’unico successo vicentino.

1 – Pordenone

Ennesima sconfitta, la decima, con solo tre pareggi nelle restanti tre gare disputate, per il Pordenone, stavolta di misura, in casa, contro l’Ascoli. La situazione dei ramarri è veramente disperata con il loro ultimo posto a quota tre dopo un solo terzo di campionato giocato, con la salvezza diretta distante ben undici lunghezze, un abisso e un distacco pesantissimo di otto punti dal playout con lo svantaggio.

0 – Josep Clotet

La Spal naufraga al “Mazza” subendo una meritata sconfitta nello scontro diretto per la salvezza contro l’Alessandria, la seconda consecutiva interna dopo quella subita col Perugia. La classifica comincia far paura con gli estensi quintultimi a quota quattordici, senza neanche più la certezza che i playoff non si disputino visto che proprio con la sconfitta con l’Alessandria, la quartultima, il divario è sceso a tre punti, quindi nella norma. In questa situazione è logico che l’allenatore Josep Clotet abbia molte responsabilità e sarà interessante vedere la reazione del presidente Tacopina che quando ha comprato la Spal aveva ben altre ambizioni. Panchina a rischio?

Dan.Te.