Perugia: un mercato “in sordina” che inizia a preoccupare

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Nicolò Casale, Song Hyok Choe e Yanik Frik: per il momento sono questi gli unici arrivi in casa biancorossa. Giovani sicuramente di buon avvenire ma che hanno tutto da dimostrare in un campionato lungo e tortuoso in cui spesso, a far la differenza tra una vittoria ed una sconfitta, può essere un pizzico di esperienza in più. Per il resto si sono registrate solo partenze con la recente cessione di Di Chiara, la partenza direzione Atalanta di Mancini e i tanti prestiti non confermati (Fazzi, Gnahoré, Dezi, Acampora, Ricci, Nicastro, oltre a Brignoli la cui situazione rimane ancora in stand-by). I tifosi, a dodici giorni dall’apertura della campagna abbonamenti (fase di prelazione per i vecchi abbonati), hanno risposto alla grande con 1450 tessere già rinnovate: lecito che il popolo del Grifo, dopo una stagione positiva ma comunque terminata con una delusione play-off, si aspetti alcuni acquisti “di rilievo” per la cadetteria. Anche perchè, ricordiamolo, la rosa è attualmente sprovvista di un terzino sinitro titolare, di un regista centrale perno dello schieramento pensato da Giunti, di almeno un paio di mezz’ale, di un trequartista puro e di una vera punta che possa far coppia con Di Carmine nel 4-3-1-2. Con il nodo portiere ancora chiaramente da sciogliere. Il tempo è ancora dalla parte del duo Goretti-Pizzimenti, anche se, con l’avvio del ritiro a poco più di un mese dall’inizio del campionato, sarebbe opportuno dare in mano a Giunti almeno qualche pedina per rimpolpare una mediana numericamente scarna: oltre a Brighi, in Trentino sono stati convocati i partenti Rizzo e Joss Didiba oltre al Primavera Panaioli. Troppo poco affinché il tecnico castellano possa iniziare a plasmare seriamente una squadra in base alle sue idee di calcio e ai suoi schemi. Arrivati al 17 luglio riteniamo quantomeno più che comprensibile qualche titubanza da parte di una buona fetta dei supporter biancorossi in merito al mercato, anche perchè le altre concorrenti iniziano a rinforzarsi. Se è vero che un buon organico non si costruisce con troppa fretta, è altrettanto vero che è ormai giunto il momento di stringere per quanto riguardo le prime “vere” entrate (non ce ne vogliano i tre nuovi arrivi che avranno modo di maturare e di mettersi in luce senza alcuna ombra di dubbio).

Nicolò Brillo