Santopadre a 360°: “Ormai sto diventando un presidente esperto”

    1123
     

    Intervenuto a Fuori Campo, programma di UmbriaTv condotto da Riccardo Marioni, il presidente del Perugia, Massimiliano Santopadre è tornato sulla stagione appena conclusa parlandone con entusiasmo ma anche con una vena di rammarico per il “sogno” svanito praticamente subito:

    “Rimane una stagione importante, rimangono tante cose positive anche se la delusione per la gara contro il Pescara è stata grandissima. Le sconfitte portano a qualche malumore ma anche a grandi insegnamenti. Purtroppo ci è capitata la squadra più forte anche se la gara si era messa bene ed è stata riaperta da un errore individuale (Koprivec, ndr). Comincio a diventare un presidente esperto, ormai siamo al quinto campionato di cui due persi ai playoff e sapevo che questa squadra non era pronta per una gara secca. Non ero matto quando spingevo per arrivare secondo, sapevo a cosa andavo incontro”.

    Inevitabile commentare il “battibecco” a distanza tra Andrea Camplone e Roberto Goretti, additato in settimana anche da una parte della tifoseria biancorossa per una frase “malandrina”:

    “Quella di Goretti è stata una parola capita male. Se c’è da punire punisco ma non ritengo che Roberto abbia detto delle cose da provocare una reazione tale. Lui è il direttore sportivo del Perugia e per merito suo se siamo arrivati fino a qua, quindi chiudiamo questa storia. Da parte mia c’è piena fiducia. Con Camplone è finito un ciclo, non lo abbiamo mandato via perché ha perso i playoff e tornando al discorso precedente non dimentichiamo che a gennaio io stavo per cambiare guida tecnica e Goretti si è opposto. Sarei un bugiardo se dicessi che in caso di promozione lo avrei mandato via, questo è palese, ma le motivazioni vanno trovate anche altrove. Io ad Andrea voglio bene, è stato un fine percorso ma niente bocciature, però è un tecnico da “lunghe distanze” ed in gara secca perde parecchio”.

    Il nuovo tecnico sarà Pierpaolo Bisoli, che ha da subito impressionato il presidente biancorosso:

    “Nella società ci sono delle regole, con me Presidente si deve parlare poco. Gli allenatori contano poco, è il contesto che fa la differenza. Bisoli l’ho visto con il “sangue agli occhi”, era motivato, mi ha colpito subito. Lui passa per difensivista ma non è così. Il suo concetto di gioco passa da una grande organizzazione difensiva ma fa delle ripartenze la sua grande arma. Non dimentichiamo Foligno. Ci ha spiegato che la serie B si fa con l’equilibrio. Il bel gioco lo fa sempre il risultato, Castori ce lo ha insegnato”.

    Finale sul futuro, sul mercato e sulla programmazione:

    “Partiremo il 10 luglio per il ritiro che sarà a Sarnano nelle Marche perché è giusto restare più vicino a Perugia. Il budget per il mercato sarà quello dell’anno scorso in attesa della fine della campagna abbonamenti e della resa del marketing. Più abbonati ci sono e più la squadra sarà competitiva perché i soldi non vanno alla società ma saranno sempre reinvestiti. Bisoli vuole una rosa per aspirare quantomeno ai playoff e ha già puntato su un paio di giocatori di fiducia che ritiene indispensabile prendere, uno è Volta. Di sicuro lui non gioca con il regista. Ardemagni è un profilo che al tecnico piace e quindi cercheremo di trattenerlo. Di quelli di proprietà Lanzafame è quello che piace molto a Bisoli. Per quanto riguarda il ruolo del portiere parleremo sia con Koprivec che con Amelia, se entrambe vogliono fare i titolari li cambieremo perché non vogliamo nuovi dualismi. Soprattutto ad Amelia ho fatto una promessa, se non gli sarà garantito il ruolo di titolare lo libererò nonostante abbia un’opzione per il prossimo anno. Giacomazzi mi ha già annunciato che si ritirerà mentre Moscati non rientra nei nostri piani, inutile continuare a girarci intorno. Mendez non è ancora pronto per il campionato italiano, dobbiamo capire la Roma, con cui i rapporti sono ottimi, che intenzioni ha. Fazzi e Parigini sono graditi all’allenatore, faremo le nostre mosse per tenerli. Rizzo può servire ma la situazione è complicata mentre Verre aspetta la serie A e forse con Bisoli sarebbe di difficile collocazione. Comotto resta da calciatore”.

    E sul possibile “caso” Taddei:

    “Taddei era partito bene, con grandi motivazioni ed osannato da tutti, con lui si sono creati i presupposti per acquistare altri giocatori, ci ha sbloccato il mercato. Ricordiamo che con lui in campo la squadra era prima, poi dopo una serie di partite negative la condizione psicologica è venuta meno e li mi aspettavo di più dal campione. Dopo il rigore sbagliato con l’Avellino è “morto” il giocatore, per se stesso e per la piazza. L’esplosione di Fossati ha fatto la differenza. Ora parlerò con il procuratore e con il giocatore, poi valuteremo, può anche restare se lo recuperiamo mentalmente. Ricordiamo che è cambiato anche l’allenatore, forse si rinvigorisce”.

    Ricci Federico