Segui i numeri e troverai il risultato

766
Le statistiche

Per il Perugia le statistiche “pronosticavano” una vittoria di misura in quel di Ascoli. Bravo Alvini a schierare una formazione veloce e propositiva

 

Il calcio, si sa, sfugge spesso a ragionamenti e a convinzioni, ma i numeri sono incontrovertibili e basarsi su di loro per analizzare i risultati quasi sempre porta a conferme.

Ieri al “Del Duca” si incontravano l’Ascoli, forte dei suoi trentadue punti e il Perugia, quattro lunghezze più indietro.

A prima vista bianconeri erano leggermente favoriti dalla classifica ed invece no, il Grifo ha vinto come i numeri, incontrovertibili, pronosticavano. Non quelli della classifica generale, ma quelli delle speciali classifiche delle gare casalinghe e delle gare in esterna.

Nella prima, infatti, l’Ascoli, che di punti ne ha in totale 32, in casa ne ha fatti solo 9 e nella classifica delle gare interne è terzultimo. Il Perugia, invece, che di punti totali ne ha adesso 31, fuori casa con la vittoria di ieri ne ha conquistati ben 18 e nella classifica delle gare esterne è quinto.

E il campo non poteva che confermare il trend numerico con la meritata vittoria per uno a zero dei grifoni, anche se per raggiungerla c’è voluta la gran punizione di Lisi a metà primo tempo.

La partita ha quindi confermato le enormi difficoltà dell’Ascoli nel fare punti davanti al proprio pubblico, prerogativa molto più accentuata di quella già deficitaria del Perugia e, allo stesso tempo, la bravura della squadra di mister Alvini nel riuscire a far punti e buone prestazioni lontano dal “Curi”.

Ieri, infatti, il Perugia ha dominato la gara a centrocampo, annichilendo l’Ascoli, mai pericoloso dalle parti di Chichizola, con l’unico, solito neo, di non riuscire a chiudere la gara per le consuete difficoltà di finalizzazione.

Mister Alvini è stato bravo a capire l’importanza di tornare a vincere, dopo un trend di soli otto punti e una sola vittoria, quella sofferta contro il Vicenza ultimo in classifica al “Curi”, nelle ultime sette gare e ha schierato una formazione veloce e propositiva, con il più rapido Santoro al posto del più tecnico ma troppo ragionatore Burrai e spostando Matos a fare il trequartista, mossa azzeccatissima visto che proprio il brasiliano, in questo ruolo, è risultato un’autentica spina nel fianco della non eccelsa difesa ascolana.

E quanto fosse importante vincere questa gara, un vero scontro diretto il cui risultato in positivo o in negativo avrebbe deciso il prosieguo del campionato dei grifoni, lo dice adesso la classifica, rimasta inalterata come posizione, la decima, ma ora con trentuno punti, ad una sola lunghezza da Cittadella e Ascoli che occupano in condominio quell’ottava posizione che vuol dire preliminare, ancora alla portata della formazione di Alvini, già virtualmente salva con larghissimo anticipo alla luce dei ben dieci punti di vantaggio sull’Alessandria, quintultima.

Accennavamo all’unico neo della gara, la finalizzazione. Il Perugia doveva e poteva chiudere la gara, ma ancora una volta sono emerse le difficoltà di realizzazione.

E’ arrivato Olivieri ma anche lui, una volta entrato in campo al posto di Matos, si è mangiato un’occasione ghiotta anche se poi annullata dal fuorigioco fischiato dall’arbitro. Se, come sembra si è cercato di arrivare in extremis, senza riuscirci, ad un uomo d’area esperto come Galabinov, qualcosa vorrà dire.

Detto di Olivieri anche un altro dei tre nuovi è subentrato, Beghetto al posto dell’esausto Lisi, suscitando buone sensazioni in quella metà ripresa in cui è stato impiegato.

Ora toccherà a D’Urso, probabilmente il migliore tecnicamente dei tre, l’uomo che, grazie alle sue qualità, ai suoi piedi educati e al suo dinamismo potrebbe cambiare il trend negativo casalingo a cominciare dalla difficilissima gara interna col lanciato Frosinone di sabato prossimo.

I numeri, non solo quelli generali che vedono il Frosinone sei lunghezze avanti al grifo, in questo caso, sono impietosamente a sfavore del Perugia, tredicesimo con solo tredici punti conquistati nella classifica delle gare interne mentre il Frosinone, con i ben diciannove punti conquistati lontano dallo “Stirpe” è terzo nella particolare graduatoria delle gare esterne.

Starà  a mister Alvini trovare le contromisure adatte a limitare o addirittura ad invertire il pronostico dei numeri e anche dei valori in campo e, in questo senso, l’impiego di D’Urso dietro Matos e De Luca potrebbe creare qualche grattacapo alla formazione di mister Grosso.

Danilo Tedeschini