Avversario, precedenti, arbitro… Tutto su Como – Perugia

Sulle sponde del lago Lario è sfida tra fanalini di coda. Ultimo precedente da dimenticare, arbitra Gariglio

 

Alzi la mano chi, alla vigilia della partenza del campionato, avrebbe detto che Como-Perugia di domenica 9 ottobre avrebbe visto di fronte gli attuali fanalini di coda della classifica! Eppure è così.

Se da una parte il penultimo posto del Grifo può avere tante giustificazioni (mercato deficitario, difficoltà ad assimilare il gioco di Castori, cambio di tecnico…), è invece più difficile capire perchè i lariani si trovano ultimi con 3 punti frutto di 3 pareggi e ben 4 sconfitte.

Stiamo infatti parlando della proprietà più ricca d’Italia e di una rosa che presenta ottimi nomi per la cadetteria.

Va detto che anche il Como ha cambiato allenatore in corso d’opera, con Giacomo Gattuso che ha dovuto lasciare il posto a Moreno Longo per motivi di salute.

Il Como, reduce da un k.o. per 3-1 in quel di Cosenza, utilizza il 4-3-1-2 come modulo di riferimento.

Attenzione ai bomber Mancuso e Cutrone, ma occhio anche ai tiri dalla distanza vista la presenza dell’esperto Fabregas, di Baselli e di Faragò.

Punti deboli? Sicuramente la difesa che imbarca acqua un po’ ovunque (ben 14 i gol incassati, 3 in più dei biancorossi).

PRECEDENTI

Sulle sponde del lago Lario troviamo ben 18 precedenti. Il bilancio è di 9 successi per i locali e 2 per il Grifo, conditi da 7 pareggi.

L’ultima vittoria biancorossa risale alla stagione di C1 2009/2010 ed è targata “Rafa” Bondi (0-1), mentre l’ultimo precedente, risalente alla scorsa annata, è nefasto (4-1 per i padroni di casa).

ARBITRO

A dirigere il match sarà Matteo Gariglio della sezione di Pinerolo. Un solo precedente tra il fischietto piemontese e il Grifo (0-0- a Frosinone nella passata stagione).

A coadiuvarlo saranno gli assistenti Claudio Gualtieri di Asti e Marco Ricci di Firenze.

Quarto ufficiale sarà invece Andrea Bordin della sezione di Bassano del Grappa. Al VAR c’è Valerio Marini di Roma 1 con AVAR Niccolò Baroni di Firenze.

Nicolò Brillo