A Bari buon punto (?!) ma il trend nelle ultime “10” resta negativo

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Bucchi:
 

Quello di Bari è un punto guadagnato o sono due punti persi? Bicchiere mezzo pieno o bicchiere mezzo vuoto? Difficile stabilire la valenza dello zero a zero del “San Nicola” per cui cercheremo di analizzare entrambe le situazioni senza schierarci per l’una o per l’altra, lasciando ai lettori la scelta. Prima ipotesi: punto guadagnato e bicchiere mezzo pieno. Il pareggio permette ai grifoni di rimanere dentro la griglia play-off, se pur nella posizione meno importante, l’ottava, respingendo il tentativo di scavalcamento da parte dei pugliesi, che, invece,  sarebbe avvenuto in caso di loro successo. La squadra ha tenuto bene il campo, in uno stadio avverso e di fronte ad un avversario quotato, addirittura quasi dominando nell’ultima mezzora di gara. La difesa, dopo gli otto gol subiti nelle ultime quattro gare lontano dal “Curi” e le tre reti subite lunedì sera, tra le mura amiche, dal Cesena, non ha preso gol. Seconda ipotesi: due punti persi e bicchiere mezzo vuoto: Il tanto decantato leone affamato pugliese, ulteriormente rinforzato da un mercato importante, ha confermato di essere soltanto un galletto balbettante, segno che la cura Colantuono è ancora agli inizi e che l’inserimento dei nuovi è al momento solo in embrione. Per cui, viste le difficoltà anche fisiche dei pugliesi nell’ultima mezzora, il Grifo, che stava quasi dominando, avrebbe dovuto sferrare il colpo del ko decisivo ed invece, nonostante l’evidente superiorità, non è mai riuscito ad impensierire il portiere Mikaj, riproponendo un difetto atavico che, contro il Cesena, invece, sembrava essere stato definitivamente accantonato. Il pari del “San Nicola” è l’undicesimo su ventitré partite disputate, praticamente il cinquanta per cento e, per una squadra che avrebbe grandi ambizioni, i pareggi sono decisamente troppi. Esaminando la particolare classifica delle ultime dieci gare, nelle quali,  con il pari  di Bari, il trend del Perugia continua ad essere negativo, con soltanto dieci punti conquistati, ad una media, da play-out, di un punto a partita, vincendo, a fatica, soltanto una gara, quella casalinga contro una Pro Vercelli anch’essa in striscia negativa, il Perugia è posizionato al penultimo posto di questa particolare graduatoria, in compagnia di Entella, Pisa, Pro Vercelli e Trapani, con un solo punto conquistato in più dell’ultima, il  Brescia, prossimo avversario dei grifoni, sabato, al “Curi”. Questa la nostra disamina, a due giorni dalla chiusura di un mercato dei grifoni, partito per essere soltanto correttivo, due, tre ritocchi e che piano piano starebbe assumendo i contorni di una vera e propria rivoluzione, con l’imminente cessione dei  gioielli di famiglia, Zebli e Drole, oltre a quella già avvenuta di Mancini, che rimane però fino a Giugno ma che, purtroppo, a Bari ha subito un  infortunio al ginocchio. Oltre a loro sono andati via Rolando Bianchi che ha rescisso, Imparato, Zapata, Da Silva e il terzo portiere Santopadre junior, con Buonaiuto e forse Del Prete che starebbero anche loro per lasciare Perugia nelle prossime ore. Sono arrivati Mustacchio e Terrani a rimpiazzare Drole e probabilmente Buonaiuto, Forte al posto di Bianchi, Fazzi come jolly, esterno difensivo di destra o mezzala, Brignoli come portiere, ottima la sua perfomance a Bari, mentre al posto di Zebli potrebbe arrivare dal Napoli, via Crotone, Gnahorè, centrocampista che nell’ultimo anno e mezzo, anche a causa di un lungo stop per un incidente stradale, ha giocato soltanto venticinque minuti. Sarà come sempre il campo a stabilire se il mercato sarà stato positivo o meno, nel frattempo, soprattutto con le cessioni di Mancini, Drole e Zeblì starebbero entrando diversi milioni nelle cassa societarie. Vedremo allora se da qui a martedì sera quel condizionale che abbiamo usato sopra (squadra che avrebbe grandi ambizioni) si potrà tramuterà in indicativo con l’investimento di parte di quei milioni per l’ingaggio di una pedina molto importante.

Danilo Tedeschini