Goretti: “Bisoli scelta del Presidente. Quest’anno abbiamo una rosa più competitiva”

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Sospiro di sollievo per il Perugia: assolto Roberto Goretti. Il tribunale ha ritenuto non passibile di condanna la posizione del direttore dell'area tecnica
 

Ospite della trasmissione “Fuori Campo”, condotta dal direttore di Umbria TV Riccardo Marioni, Roberto Goretti ha rilasciato numerose dichiarazioni sulle scelte estive, sul mercato invernale e sul presente del Perugia; si è poi addentrato nell’analisi delle singole situazioni che fino ad ora non hanno permesso agli uomini di Bisoli di esprimersi al meglio.

La scelta di Bisoli “L’allenatore è stato scelto a Giugno dal Presidente Santopadre. Io ho solo avvallato la sua decisione ed ho cercato di rifondare quasi da zero una squadra che si potesse addire alle caratteristiche del gioco di mister Bisoli. Dopo l’uscita dai play-off contro il Pescara nella passata stagione, avevamo bisogno di un allenatore che potesse darci ampie garanzie, anche venendo meno alla filosofia calcistica che fino a quel momento aveva sempre ricercato la società. Avevamo avuto altri due confronti prima di arrivare alla scelta finale: abbiamo avuto dei colloqui con Drago e Giampaolo, ma alla fine abbiamo optato per il tecnico romagnolo, un allenatore navigato, esperto nella serie cadetta e pieno di motivazioni.”

La costruzione della rosa “Nel rifondare quasi da zero la rosa da mettere a disposizione di Bisoli, ho cercato di prendere dei difensori che fossero graditi dal tecnico e che, al tempo stesso, fossero  bravi nel recupero palla; ho poi puntato sulla velocità e sulle doti balistiche di alcuni giocatori, come Parigini e Drolè, in modo da creare una squadra attrezzata per il contropiede. Abbiamo fatto quasi una totale rivoluzione anche nel modo di operare: abbiamo cercato di acquisire a titolo definitivo la maggior parte dei giocatori, in modo da creare una base sulla quale ripartire anche nella prossima stagione, a prescindere da come finirà. Volta è stato espressamente richiesto dal nostro allenatore. Nell’ultima giornata di mercato estivo non siamo riusciti a chiudere un paio di soluzioni in ballo e mi riferisco ad Hegazy e a Giorgi; ma io non ho alcun rammarico ed ho sempre creduto dall’inizio del campionato nella forza di questo gruppo.”

Lo sviluppo del campionato “Abbiamo fatto una prima parte del girone d’andata sicuramente non buona e sotto le nostre aspettative, ma piano piano, grazie anche alle qualità di Bisoli che spesso ha dovuto fare di necessità virtù, avevamo trovato una certa quadratura, attraverso un 4-3-3 dove Parigini e Drolè avevano un ruolo fondamentale. Grazie a quel modulo siamo riusciti a vincere 6 partite su 8. Poi alcune vicissitudini ci hanno mandato totalmente in tilt.”

Goretti non si tira indietro alle domande degli ospiti della trasmissione e non ha nascosto alcune sue colpe: “Ho sbagliato nel dare il mio consenso al famoso ritiro di Cesenatico nel periodo post-natalizio. Un ritiro sbagliato sia per quanto riguarda il viaggio, la logistica e la durata. Me ne assumo le responsabilità.”

Capitolo infortuni “Innegabile dire che tutti gli infortuni occorsi in questa stagione ci abbiano penalizzato, ma non trovo giusto cercare di trovare un colpevole alle tante singole situazioni che si sono create. Molti degli infortuni sono figli anche della casualità e della sfortuna, basti pensare alla rottura del braccio di Drolè, all’infortunio domestico di Guberti o ai problemi di Bianchi con la caviglia.”

Il numero due del sodalizio guidato da Santopadre si è addentrato con precisione nell’analisi di ogni singolo caso degli attuali giocatori non disponibili: “Del Prete e Belmonte difficilmente torneranno contro l’Ascoli; Drolè, nella giornata di mercoledi 23, si sottoporrà ad una lastra che, in caso di esito positivo, permetterà al giocatore di tornare arruolabile già per la trasferta contro il Lanciano; Bianchi e Fabinho non al top, ma comunque sono a disposizione, mentre Parigini tornerà ad allenarsi col gruppo da lunedì 28. Ancora da valutare le condizioni di Spinazzola”

I programmi futuri “Puntiamo molto sulla crescita dei nostri giovani: i casi di Drolè e Zebli ne sono un esempio. Abbiamo anche molti altri giovani della primavera che stanno migliorando sotto tutti i punti di vista. Oltre a cercare di creare un’ossatura solida di giocatori per i prossimi anni, vogliamo migliorare anche le strutture ed i mezzi che mettiamo a disposizione ai nostri atleti. Il mondo pallonaro del nostro paese è rimasto molto indietro sotto questo aspetto e la cosa ha penalizzato l’intero movimento calcistico italiano.”

Nicolò Brillo