Il “Pagellone” del girone d’andata

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Drolè:
 

30 punti con una gara in meno visto il rinvio della partita contro il Vicenza ma già con la consapevolezza di aver fatto, per ora, meglio dello scorso torneo. Il Perugia di Pierpaolo Bisoli guarda con fiducia al girone di ritorno aspettando il mercato ma sicuro di aver trovato in casa due “stelline” niente male come Zebli e Drolè.

Il “pagellone” del girone d’andata a cura di Federico Ricci.

ROSATI 7,5: Record di minuti di imbattibilità casalinga frantumato di certo anche per merito suo. Portiere esperto ed affidabile che ha dato dimostrazione di autorità e ha permesso di portare in cascina parecchi punticini utili. Due partite sbagliate, su venti, (Latina e Novara), non sminuiscono il giudizio positivo su di lui;

DEL PRETE 7: Tre gol, assist, corsa, tenacia finchè il fisico lo ha retto. È palesemente uno dei migliori esterni destri del torneo cadetto. Finalmente, per lui, arriva la meritata sosta dopo aver stretto i denti anche in condizioni precarie;

COMOTTO 6: Chiamato in causa un paio di volte ha risposto presente, prima del rosso di Ascoli che lo ha rimandato in naftalina. L’età avanza ed il fattore campo comincia ad essere pesante ma è uno degli elementi utili a tenere saldo lo spogliatoio con la sua esperienza e la sua grinta da capitano;

VOLTA 7: L’unica pecca che gli si può annotare è la mancanza di reti e qualche errore sottoporta come quello di Salerno, per il resto ha sfoggiato sempre prestazioni più che sufficienti o perfette. Di piede non sarà Materazzi ma di testa è insuperabile. Garanzia;

BELMONTE 7: Lui il gol l’ha fatto ma qualche errore in fase difensiva l’ha pure commesso (vedi Ascoli). Nel complesso il suo girone d’andata è stato più che buono e con il compagno di reparto si trova alla perfezione componendo una cerniera a tratti impenetrabile. Se il Perugia ha la miglior difesa del torneo il merito è anche il loro;

ROSSI 6,5: Rigenerato dalla cura Bisoli, ogni volta che è stato chiamato in causa ha dato il suo apporto sia da centrale sia da terzino sinistro. Vorrebbe giocare di più ed essere ceduto, speriamo ci ripensi perché in queste condizioni è un rincalzo assolutamente importante;

MANCINI 5: Non ce ne voglia il ragazzo scuola Fiorentina ma nell’unica apparizione (extra amichevoli ed extra Coppa Italia) non è stato all’altezza del nome. Ha pagato lo scotto del salto tra i grandi in una gara complicata come quella di Pescara. Crescerà, per ora non è sembrato da Grifo;

SPINAZZOLA 6,5: Il folignate inventato terzino sinistro da Bisoli ha iniziato il torneo in sordina, salvo crescere a vista d’occhio e diventare importante in quel ruolo. Corsa, tecnica e applicazione per il nuovo Zambrotta di Perugia;

ALHASSAN 5,5: Quando ha giocato (poco) ha dimostrato buone qualità ma la sua assenza ha pesato molto sul piano numerico. Non si conoscono i tempi del suo recupero e la sua permanenza a Pian di Massiano è in bilico;

TADDEI 6,5: Sembrava destinato ad un girone d’andata da “figurina” prima del grande addio, invece Bisoli in carenza di uomini gli ha affidato le chiavi del centrocampo e lui ha ripagato la fiducia con prestazioni sempre oltre la sufficienza. I ritmi non sono quelli di una volta ma il piede non si discute;

DELLA ROCCA 7: Ha cominciato la stagione al piccolo troppo con prestazioni opache e senza mordente. Ha concluso la prima parte di torneo da insostituibile. Ha faticato parecchio da vertice basso mentre da mezzala garantisce classe e autorità. Speriamo presto arrivino anche i gol;

RIZZO 6: I continui guai fisici ne hanno frenato gran parte del girone d’andata. Sfortunato nelle due traverse colpite, la sua grinta è fondamentale per la mediana biancorossa. Polmoni e tenacia ma a fasi alterne, sperando di riaverlo a pieno servizio da gennaio in poi;

SALIFU 5,5: Stesso discorso fatto per Alhassan anche se nelle poche gare disputate è sembrato elemento importante per il centrocampo. Tanta corsa, buona qualità palla al piede, ma anche lui è mancato troppo la in mezzo visti i continui acciacchi. Si spera di recuperarlo altrimenti servirà altro perché urgono assolutamente ricambi;

JOSS DIDIBA 5: Il voto è condizionato dall’unico spezzone giocato e quindi assolutamente poco indicativo. Il fisico c’è ma in campo è parso completamente latitante. È giovane e si farà ma contro i piemontesi ha pagato caro lo scotto dell’esordio in un campionato professionistico;

ZEBLI 7,5: Lanciato nella mischia per necessità il giovane ’97 ha dimostrato doti da grande centrocampista. Non si è mai risparmiato rincorrendo avversari e palla in ogni zona del campo. Prestazioni da ottimo giocatore ed un avvenire che pare già radioso, sarà un patrimonio per il Grifo che farà bene a blindarlo;

LANZAFAME 5: Bisoli lo ha messo titolare e gli ha affidato la fascia da capitano responsabilizzandolo al massimo. Il buon Lanza si è sempre sporcato la maglia, perché va detto che l’impegno non è mai venuto meno, ma non ha mai acceso la “lampadina” del Perugia. Sballottato tra centrocampo, fascia e trequarti è stato difficile trovargli collocazione e le prestazioni sono andate via via peggiorando e la sua esperienza al Curi sembra giunta al capolinea. Il giocatore con più classe in assoluto ma, probabilmente, il meno utile alla causa;

PARIGINI 6: La media è tra le prime prestazioni da 5 e le ultime da 7,5, meno le due ingenuità contro Novara (ammonizione in diffida sull’1-4) e Livorno (esultanza smisurata e secondo giallo). Ha finito in crescendo e sarà un valore aggiunto per il ritorno vista la sua bravura e la sua rapidità negli spazi. Aggiungiamoci quel pizzico di fiuto per il gol che non guasta mai e Vittorio potrebbe davvero diventare un grande giocatore;

ZAPATA 6: Ha alternato buone prestazioni a gare scialbe ma il gol contro la Pro Vercelli potrebbe avergli dato ulteriore spinta emotiva. Il ragazzo colombiano ha talento ma paga il primo vero campionato da professionista, se si esclude il prestito senza giocare al Sassuolo. L’Udinese ha fiuto per gli affari e certamente c’ha visto bene anche stavolta ed il passaggio a Perugia non può che fargli bene;

FABINHO 5: Un gol, qualche lampo, poi tanta tanta nebbia. Talmente discontinuo che riesce a camuffare il suo enorme talento con l’unica scusante dei problemi fisici che si porta dietro da molto, troppo tempo e che forse lo hanno limitato a livello di prestazioni;

ARDEMAGNI 6,5: Poteva fare qualcosa in più rispetto ai 6 gol realizzati ma un po’ per sfortuna (qualche legno di troppo), un po’ per il dispendioso gioco costretto a fare e un po’ per la pubalgia, ha sofferto parecchio in questa prima parte di stagione. Resta indiscutibilmente l’attaccante più importante in casa Grifo e la doppietta contro il Livorno lo ha riavvicinato a Perugia;

DI CARMINE 6,5: Anche lui, come molti, ha finito alla grande l’andata dopo un avvio con tante ombre e poche luci. Tutti lo additavano come “poco adatto alla categoria” invece Samuel ha fatto capire di essere un’ottima garanzia ed un rincalzo molto utile. L’attaccamento al gruppo e alla maglia stanno facendo il resto;

DROLE’ 8: Un fiore sbocciato all’improvviso. La sua storia è da “libro cuore”, le sue doti atletiche da centometrista nato. Non ha mai giocato a calcio e a volte pecca in questo, ma ha letteralmente spezzato in due ogni difesa che lo ha affrontato. Guidato, coccolato come un figlio da Bisoli ha trovato la prima rete tra i “grandi” e sfornato assist su assist. Se impara, e siamo sicuri che lo farà, a stare in campo per 90’ diventerà una stella. Il nuovo Gervinho è attualmente insostituibile perché nel corso della gara può accendersi come e quando vuole. Tanto di cappello e benvenuto nel mondo del calcio. Chapeau. (IL MIGLIORE);

ZIMA, PIACENTI, ALUNNI, PETTINELLI, BOSCOLO, JAKOVLEVS, FILIPE, MIRVAL: sv;

BISOLI 7: A tratti il suo gioco non è piaciuto ai molti ma è stato sempre molto pratico. Tirando le somme anche la serie di pareggi per 0-0 è servita a fare classifica ed incrementare il bottino. Il suo Perugia in fin dei conti ha sbagliato al massimo 2-3 partite che in un girone completo ci può anche stare. Tormentato dalle defezioni ha lavorato sempre con la rosa ridotta all’osso attingendo a giocatori semi epurati (Taddei) o giovani sconosciuti ai più (Zebli, Drolè, Joss) ma ha saputo tirar fuori il meglio da tutti, Spinazzola compreso. Ha sempre affermato, “lasciatemi lavorare, a maggio tireremo le somme”. La fiducia c’è.