Il Perugia e il gol: l’astinenza in corso è la più lunga del calcio che conta

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Il rapporto tra il Perugia ed il gol comincia a farsi complicato. Non solo perché la squadra di Bisoli ha evidenziato una certa sterilità offensiva, solo tre le reti sin qui messe a segno, ma anche per l’intromissione, assolutamente indesiderata, della sfortuna (vedi Cesena). Dal gol di Carmine realizzato allo scadere contro il Pescara, i grifoni non sono più riusciti a centrare la porta avversaria. Senza considerare i vari recuperi assegnati nelle gare contro Crotone, Spezia e Cesena, il Perugia sono ben duecentosettanta minuti che non segna. Un digiuno piuttosto prolungato, che sin qui non ha registrato nessuna squadra tra i cadetti. Anche Ascoli e Modena, che hanno realizzato una rete in meno rispetto ai grifoni (2 vs 3), tanto sono riuscite a distribuirle meglio nell’arco delle cinque partite. Gli emiliani allenati da Crespo, con soli due gol hanno messo in cantiere addirittura due vittorie. Nel calcio che conta (A e B), solo il Genoa ha fatto peggio del Perugia, con duecentonovantaquattro minuti di astinenza nell’arco di tre partite, interrotta nel confronto casalingo di domenica scorsa contro il Milan (gol di Dzemaili al 10′ del primo tempo). Una “mezz’oretta” di distacco rispetto ad un primato, che Bisoli e tutto l’ambiente biancorosso spera di non colmare. La gara di lunedì a Trapani diventa l’occasione giusta per ritrovare la via del gol, per mettere da parte le statistiche e acquisire qualche punto pesante in classifica.